IL TEMPIO OSSARIO
DELLA CITTÀ DI BASSANO DEL GRAPPA
IL TEMPIO OSSARIO (Fot. Bonamigo)
IL TEMPIO OSSARIO
La prima pietra del Tempio che si è inaugurato alla augusta presenza di S. A. R. Umberto di Savoia e di tutte le autorità militari, civili ed ecclesiastiche, venne posta nel 1908 dall’allora Arciprete di Bassano, Abate Mitrato Mons. G. B. Gobbi che voleva dare alla città un duomo degno della sua crescente importanza e della sua pietà.
Ma l’opera venne ritardata da difficoltà di vario genere, che la guerra contribuì ad aumentare.
La fabbrica fu abbandonata in attesa che il clima della nuova Italia sollecitasse il suo compimento. La ferma volontà di Mons. Gobbi che volle in ogni modo il tempio, e la immediata comprensione da parte delle autorità civili, fecero sì che l’idea del suo compimento e del santo scopo di essa non fosse dimenticato.
La zona pedemontana di Bassano, che vide le nostre armi vittoriose, custodiva ancora nei piccoli cimiteri le salme gloriose dei caduti per la Patria. Quantunque la umana pietà e le attente cure degli abitanti infiorassero le salme e il ricordo vivesse fervido negli animi e i pellegrinaggi si iniziassero in questa zona sollevando ed esaltando lo spirito degli Italiani, tuttavia era necessario aggiungere alla nobile custodia della terra, il segno dell’amore e della riconoscenza.
Il tempio costruito si sarebbe prestato a dare questo segno, accogliendo nelle sue mura e nel suo spirito le gloriose salme. Bassano che ospitava nelle sue case i partenti e i reduci, doveva anche arricchirsi del più sacro patrimonio sparso nei molti cimiteri, integrando la riconoscente opera della Patria verso i suoi difensori con una sua espressione grandiosa.
Un tempio doveva essere l’apoteosi di Essi, racchiudendo sotto le sue volte che vedranno la perenne pietà, il sacro pegno della nostra vittoria.
Il ricordo di questo si fonderà nel fervore della preghiera, nell’animo della città che si rivolge a Dio, nella viva ed eroica tradizione.
Sulle rive del Brenta dovevano riposare le spoglie dei caduti per la sua difesa, onore immenso alla vecchia e degna città.
IL SARCOFAGO DEL CONTE DI SALEMI (fot. Bonamigo)
LA CRIPTA (fot. Bonamigo)
INTERNO DEL TEMPIO-OSSARIO (Fot. Bonamigo)
In accordo con le autorità ecclesiastiche e civili, il Commissario Governativo per le Onoranze alle Salme dei Caduti, Generale G. Faracovi, vide per primo l’ideale destinazione del tempio incompiuto.
Bassano, il Grappa, l’Italia, come nel canto della trincea, erano ormai una cosa sola, onde risultava conveniente e giusto accumunare i sacrifici, le glorie, le speranze dell’avvenire.
Sorse così, in un periodo relativamente breve, il Tempio Ossario, sacro all’Italia tutta.
Per la costruzione concorsero, oltre il lascito di Mons. Gobbi di circa mezzo milione e le offerte dei Bassanesi, il Comune con L. 600.000, lo Stato con L. 1.000.000, il Commissario del Governo per l’Opera Cimitero del Grappa con L. 350.000, la Provincia con L. 10.000, la Fondazione I Armata con L. 30.000.
I lavori preesistenti si possono valutare in L. 1.500.000.
Il primitivo progetto del 1907 dell’architetto veneziano Vincenzo Rinaldo fu modificato dall’architetto P. Del Fabbro di Treviso. Il tempio è in cotto, di stile prevalentemente ogivale, a croce latina, con due torri alte una sessantina di metri; un tiburio ottagono alto 37 metri, numerosi pinnacoli e rosoni, fra cui notevole quello centrale, in pietra tenera dei Berici, mentre i portali sono in pietra dura del Grappa.
Internamente, il tempio, affrescato dal fiorentino Tito Chini, è lungo m.73, compreso l’altare maggiore; m. 43 il transetto, m. 32 la triplice navata, sostenuta da eleganti colonne. Ampi finestroni e vetri istoriati, in una con lo splendore dei marmi e delle pietre locali, dànno al visitatore, anziché un senso di tristezza e di rassegnazione, vive e incoraggianti note di un’alta letizia , come di un ringiovanimento della tradizione, facendo meglio comprendere la fecondità dell’immenso sacrificio, quale è scritto sui marmi dei loculi che fan muro e anzi sembrano i veri sostegni del tempio e delle sue ardite vôlte.
Dei 6000 loculi, 4330 sono disposti, in non fredda simmetria, sulle pareti fiancheggianti le navate, in dieci cappelle e due entrate laterali; vi appare il grado, il cognome e il nome dei Caduti. Nelle cappelle maggiori hanno posto 234 decorati al valor militare e, in urne speciali, le medaglie d’oro Capitano Pantaleone Rapino, S. Tenente Enzo Zerboglio e S. Tenente Marco Sasso.
I resti mortali di Mons. G. B. Gobbi, il generoso ideatore del Tempio morto nell’ottobre 1925, stanno invece sepolti ai piedi dell’altar maggiore, secondo l’unanime volontà dei reduci e del popolo bassanese.
Per ampie scale di marmo, si scende nella Cripta, divisa in tre parti e rivestita di oltre un migliaio di loculi.
A sinistra, in un grande sarcofago, stanno le spoglie di S. A. R. Umberto di Savoia-Aosta Conte di Salemi, decorato di due medaglie d’argento al valor militare.
Quasi tutti i gloriosi reparti della difesa del Grappa e di Bassano, vi son rappresentati, tutte le giornate e le località più sanguinose, 40 reggimenti di fanti, 7 reggimenti alpini, 10 reparti d’assalto, bersaglieri, mitraglieri, bombardieri, avieri, specialisti.
E vi è indissolubilmente, eternamente legata l’antica e nuova storia dell’eroica Bassano, presidio d’Italia, come già lo fu in tempi remoti di Venezia e di Roma; città che, nell’ultima guerra, tutto sofferse, dai bombardamenti al profugato, alla perdita dei trecento figli migliori, ai suoi altrettanti mutilati e invalidi. La città del Battaglione Bassano.
NB.TRATTO FEDELMENTE DA “Tempio Ossario della Città di Bassano del Grappa,
XIII maggio, Anno XII, Vicenza, Tipografia Commerciale, 1934 – XII ” PUBBLICATO
PER L’INAUGURAZIONE DEL TEMPIO OSSARIO PER I CADUTI IN GUERRA (VB)