LA CHIESA DELLA MADONNA DEL PATROCINIO
(CHE NON ESISTE PIU’)
di Vasco Bordignon
la facciata dell’antica chiesa
l’immagine della Madonna del Patrocinio incisa da suor Isabella
Di questa antica chiesetta rimane oggidì solamente la sua facciata, in via Matteotti, appena prima della Porta Occidentale dell’ex-Palazzo Pretorio, salendo da Piazza Libertà.
Ne ricordo la storia riscrivendo quanto narra il Verci nel 1775 su Giuseppe Nasocchio che dipinse l’immagine della Madonna oggetto poi di culto e su come poi si realizzò questa chiesa.
“Meno esatte sono ancora le notizie che abbiamo intorno a Giuseppe Nasocchio; poiché ignoriamo perfino il nome dl genitore, e in qual grado di parentela ei fosse co’ sopraddetti (cioè con i pittori Francesco e Bartolomeo Nasocchi tratteggiati nella pagine precedenti). In sua vece peraltro ci rimasero delle opere sue particolarità distinte…. Nell’anno 1529, sotto il Reggimento di Alvise Salomon Podestà di Bassano, dipinse sopra il muro del portico situato nel Cortile del Palazzo Pretorio per ordine della Città l’immagine di Nostra Donna sedente col fanciullino in braccio assistita da una parte da S. Benedetto, e dall’altra dalla Giustizia colle bilance in mano. Questa immagine fu negletta per il corso di anni 193 in circa; finalmente una buona femmina ritrovandosi inferma, e ricorsa ad essa alli 8 di Settembre del 1721, per il suo patrocinio, conseguì la primiera salute; e di allora in poi incominciò ad esser tenuta in venerazione. Avendo poscia seguitato a dispensar altre grazie, il popolo commovendosi, come suol fare in sì fatti incontri, e somministrando abbondanti elemosine, alcuni divoti ricorsero alla pietà di Mario Soranzo allora Podestà di Bassano, acciò volesse dar l’assenso, che quel portico, che serviva per le Carrozze de’ N.N. H.H. Rappresentanti, si convertisse in una Chiesa, la qual cosa non solo benignamente accordò; ma di più scrisse ancora in Senato per averne permissione, la qual ottenuta, si diede principio alla Fabbrica col far serrare i tre volti grandi, ch’erano dalla parte del Cortile. Fu poscia consigliato esser necessario trasportare nel mezzo del muro la detta santa Immagine, essendo situata in un angolo, e troppo alta, acciocchè servir potesse di Tavola all’altare; e questa operazione fu maestrevolmente eseguita col mezzo ed assistenza di Bernardo Tabacco, Scultor di molta stima, e riputazione, levandola con tutto quel pezzo di muro, sopra cui stava dipinta e trasferendola il dì 10 aprile 1722 nel luogo ove al presente si ritrova. Fu essa poscia intagliata in rame da Suor Isabella Picini.”
[Dal Verci veniamo a sapere che questa immagine fu riprodotta e stampata dai Remondini che si avvalevano anche dell’abile incisore quel era la suor Isabella Piccini (1644-1734) – Vedi biografia nella Sezione Personaggi, biografie e altro]
Orazione alla Beatissima Vergine.
“O Santissima e Gloriosissima Vergine Maria, Madre di Dio, e rifugio de’ Peccatori, voi s(i)ete la Madre de’ Poveri, e de gli Orfani; Madre di Misericordia, che non disprezzate i maggiori Peccatori del Mondo, e s(i)ete sempre pronta a consolare i più meschini, e niuna persona che hà mai sperato in Voi, che sia rimasta confusa, io perciò ricorro à Voi, Madre di pietà, acciocche per mezzo della vostra grazia, possa degnamente vivere e morire sotto la vostra Santissima Prottetione.”
Nel 1870 Sante Pozzato prese in affitto dal Comune quell’edificio per farne la sede della sua tipografia, avendo acquistato dalla contessa T.G. Remondini i migliori rami incisi di quella prestigiosa stamperia, alcuni torchi e attrezzature.
L’affresco esisteva ancora, ma i pittori Vanzo e Tommasoni lo trovarono rovinato “da chiodi, troppo ritoccato, sviato”, tanto che il pittore Alessandro Müller si offrì di staccare l’affresco a sue spese. Dopo di che non si sa più nulla.
Sappiamo che successivamente l’edificio divenne ufficio tecnico del Comune dando spazio anche ad altre attività.
Attualmente ciò che rimane dell’antico edificio è solamente l’allineamento. Gli spazi interni sono occupati dalla Sala dell’Armamento e dall’Ufficio Commercio.
tutta la facciata
l’ingresso monumentale
particolare della decorazione
la statua della Madonna con il Bambino
le due statue, rispettivamente di sx e di dx
Come detto, rimane la bella facciata, che fiancheggiata da due paraste di pietra su alti plinti, è divisa in due parti da un alto fregio baulato [con una superficie lievemente convessa o lievemente bombata] che la raccorda alla cinquecentesca porta a bugne di diamante del cortile di palazzo Pretorio che le sta a fianco: la superiore, coronata da timpano, e l’inferiore , più ampia, che trova il suo movimento saliente nella floreale ornamentazione del portale che, da elemento scultoreo, trapassa in elemento costruttivo secondo modi squisitamente barocchi presenti anche nelle statue della Vergine con Bambino e di due Angeli poste a coronamento del timpano dallo stesso Tabacco.
FONTI DOCUMENTALI
Fasoli Gina (a cura di). Bassano del Grappa. Atlante Storico delle Città Italiane. Grafis Edizioni, Bologna. 1988.
Remonato Ruggero. Spigolature Bassanesi. A spasso per la città di ieri e di oggi. Editrice Artistica Bassano, Bassano del Grappa, 2010.
Verci Giambatista. Notizie intorno alla vita e alle opere de’ pittori scultori e intagliatori della Città di Bassano. Giovanni Gatti, Venezia, 1775.