BASSANO DEL GRAPPA – MUSEO CIVICO – CHIOSTRO – IL MISSILE DI ANGELO RIELLO

IL MISSILE DI ANGELO RIELLO 

di Vasco Bordignon 

Sono entrato nel chiostro di San Francesco per vedere l’opera del marosticense Angelo Riello, il cui nome non mi diceva nulla, ma che provavo comunque una simpatia umorale per la sua provenienza veneta.  Avevo letto che si trattava di un razzo che era stato infisso nel terreno a breve distanza dal colonnato del chiostro e che raggiungeva quasi il tetto dello stesso colonnato. Il razzo non mi fece alcuna impressione. Fui attratto invece dall’insieme delle persone e cose che in un certo senso fluttuavano attorno alla circonferenza del razzo stesso dandomi la sensazione che scendessero lungo l’asse dello stesso contenitore. In realtà le figure di santi, di angeli, di oggetti, di vesti allungate di colori sgargianti vengono fermati come in un flash fotografico nella loro corsa di precipitazione verso il punto di infossamento, dov’era già giunto un vescovo  a gambe all’aria mentre la mitra si era staccata dal suo capo con occhi terrorizzati da questo evento esplosivo, mortale visto il cranio adiacente e un baldanzoso corvo nero. Invero appare una visione dissacrante, l’altare spezzato, vescovo, suora e angeli in rovinosa caduta, frate appeso ad una nuvola, imponenti strutture architettoniche sbriciolate … Che cosa poteva significare questo cataclisma?  che cosa intendeva dire il nostro Riello? Visto che lo ha immesso dentro una struttura museale verosimilmente voleva significare che ci doveva essere una rottura, una lacerazione con qualche cosa che potrebbe riguardare proprio il museo stesso, su ciò che un museo contiene, protegge, conserva e talora fa vedere.  Quindi Riello con il suo razzo viene a rompere il vecchio concetto museale, vuole scardinare le vecchie basi della sua esistenza per aprire nuovi spazi aperti, nuovi mezzi e materiali, nuove strutture di fruizione dell’arte stessa.

A seguire le mie foto per meglio comprendere ed apprezzare. 

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A corredo di questa mia impressione allego altri commenti tratti da varie fonti che ci aiutano a comprendere sia l’autore che la sua opera.

Ricordo che a Bassano del Grappa questa opera è stata posizionata qualche giorno prima della data scelta per la sua “rivelazione”  avvenuta il 15 ottobre 2016 alle ore 17,00, nell’ambito  della Giornata del Contemporaneo, indetta dall’Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani.

Da www.vogue.it “Un missile a Venezia” di Alice Capiaghi, pubblicato il 25 maggio 2011

(NB. Il razzo ha il nome “Honest John”)

““Honest John” è stato inventato durante la guerra fredda, negli Stati Uniti. Un razzo di 7,75 metri di lunghezza e 76 cm di diametro su cui poteva essere montata una testata nucleare. L’Italia se ne dota nel 1959, quando lo Stato chiama un gruppo scelto di 44 artiglieri nella base di Vicenza con l’obiettivo di familiarizzare con il missile. Cinquanta anni dopo, con la guerra fredda alle spalle, è un artista, Antonio Riello, che chiama a raccolta gli italiani per familiarizzare – e riflettere – sul suo personale “Honest John”.



L’installazione di Riello è parte della mostra Round The Clock che apre allo Spazio Thesis di Venezia il 1 giugno, pochi giorni prima dell’inaugurazione ufficiale della 54esima Biennale.

Già presentata a Palermo sotto la curatela di Gianni Mercurio, l’opera approda ora in Laguna e si presenta al pubblico letteralmente conficcata nel terreno.

La fedele riproduzione in scala 1:1 del missile terra-terra è per Riello non solo la raffigurazione monitrice di un’arma potenzialmente distruttiva, ma anche un totem – quasi una colonna classica ormai priva di significato – che ricordi quanto l’uomo possa essere pericoloso per l’ambiente che lo circonda. I personaggi dipinti da Riello su fusto sono ripresi dalle opere di grandi artisti come Michelangelo, Rosso Fiorentino e Tiepolo e tutti, inevitabilmente, sono in caduta attratti verso il basso come in un girone dantesco.

Una rappresentazione critica del panorama artistico, culturale, ambientale italiano vista dagli occhi di un artista che, benché spesso preferisca lavorare con le tecnologie digitali, sa usare i media più tradizionali per mettere a fuoco la pericolosità e il cinismo della nostra società”.

Dal Giornale di Vicenza, 09-10-2016 a firma di Floriana Donati

dal titolo “SOS, MISSILI IN GIARDINO.  La cultura sotto attacco è il forte messaggio con colori tiepoleschi dell’artista vicentino, per la Giornata del contemporaneo”.

“ Un missile si è conficcato nel chiostro del museo civico di Bassano. E’ un attacco a un simbolo dell’arte e della cultura. Se ne intuisce la forma sotto il drappo che, strappato nel gesto inaugurale, lo svelerà al pubblico … ecc. smascherando la provocazione artistica di Antonio Riello (artista vicentino di marostica presente in autorevoli musei e spazi europei) autore di questa installazione “Contemporary Addictions: Ex Voto di Antonio Riello per il Chiostro di San Francesco” che invita a riflettere sulle tematiche della contemporaneità proprio a  partire da una solida tradizione museale conservativa. “Poter ospitare l’opera di Riello – dice la direttrice Chiara Casarin – è simbolicamente e concretamente la maniera più efficace di porre le basi di quello che sarà un percorso di valorizzazione dell’esistente  attraverso gesti di apertura  al nuovo e al contemporaneo mantenendo uno sguardo vigile sulle eccellenze come è Antonio Riello”. Copia in scala reale di un vero missile  terra-terra … (vedi sopra) è ingentilito da un decoro di cieli azzuarro-Tiepolo  dove unmix di santi, martiri, angeli tratti da repertorio classico della pittura occidentale (ecc….) nell’impatto con il terreno frana rotolando a testa in giù. Tranne un impassibile e serafico Sant’Antonio da Padova che l’ironia dell’arte eleva a una sorta di ex-voto contemporaneo. Missile-totem che nel gioco concettuale-pop dell’artista allude ai beni culturali sotto minaccia, in tutto il mondo, di fanatismi, ideologie, austerity mentre la natura stessa dei musei è in tormentata evoluzione”.

da www.Ilgazzettino.it del 13 ottobre  2016 a firma di Elena Ferrarese, dal titolo

Al museo l’opera segreta di Riello,
artista visionario: ecco l’anteprima
Il nuovo corso al civico by Casarin”.

 “Cos’è quel misterioso oggetto alto e slanciato, coperto da un telo, che da qualche giorno si trova in mezzo al chiostro dei Musei Civici di Bassano? È ancora un mistero, ma sarà svelato ….  Qualche indizio è stato rivelato però ieri, quando il nuovo direttore dei musei bassanesi, Chiara Casarin, ne ha svelato l’autore. Si tratta di Antonio Riello, artista visionario nato a Marostica nel 1958, che vive e lavora tra Marostica e Londra e che, nel panorama internazionale, è uno degli artisti italiani più affermati. Le sue personali sono state ospitate in musei di tutto il mondo e le sue partecipazioni a collettive e Biennali ne hanno consolidato l’autorità artistica. La sua poetica è caratterizzata da sarcasmo e gioco velato. Nelle sue opere spesso converte oggetti pericolosi, come una pistola o un missile, in composizioni artistiche che richiamano i maestri del passato. Se si pensa a cosa l’artista ha installato ad esempio nel contesto della mostra “Round The Clock” allo Spazio Thesis di Venezia nel giugno 2011…  (come già scritto , sopra)  qualche ipotesi sull’opera in mostra a Bassano (che resterà in esposizione fino a fine anno) viene spontanea. Aggiungendo altri indizi dati dalla Casarin, come il fatto che sia un’opera site-specific, simile a una colonna decorata con rimandi alle collezioni permanenti dei Musei Civici di Bassano, il gioco è fatto. Ma la conferma si avrà solo sabato. «Ospitare quest’opera (intitolata “Contemporary Addictions: Ex Voto di Antonio Riello per il Chiostro di San Francesco”) nel nostro museo è, simbolicamente e concretamente, una delle maniere più efficaci di porre le basi di quello che sarà un percorso di valorizzazione dell’esistente attraverso gesti di apertura al nuovo e al contemporaneo pur mantenendo uno sguardo vigile sulle eccellenze del territorio, come appunto lo è Antonio Riello», commenta il direttore del Museo e curatore dell’evento, approfittando del momento e della Dodicesima Giornata del Contemporaneo per dichiarare così, a pochi mesi dal suo insediamento, la missione del suo mandato: «Utilizzare il contemporaneo per valorizzare l’antico. Credo sia un metodo importante che molte istituzioni italiane e straniere hanno adottato da tempo, quello di sfruttare l’arte contemporanea che tratta anche di tematiche sociali molto attuali per avvicinare un pubblico diverso, non abituato ad affrontare l’arte antica. Nel 2017 lavoreremo in quest’ottica di riattualizzazione». Decisamente un nuovo corso per il museo quello disegnato da Chiara Casarin”.

pubblicato 26-12-2017

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