BASSANO DEL GRAPPA – MONUMENTI BASSANESI – IL MONUMENTO A BARTOLOMEO FERRACINA

MONUMENTO A BARTOLOMEO FERRACINA

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Il 24 DICEMBRE  1777 il celebre “ingegniere” Bartolomeo Ferracina muore all’età di 85 anni nella sua Solagna. Ricordiamo che questo grande scienziato, meccanico e orologiaio aveva costruito tra le numerose sue costruzioni l’orologio del Palazzo comunale di Bassano, una “machina” battipali nella ricostruzione del Ponte Vecchio nel 1750, e pure l’orologio di Piazza San Marco.

Il 28 gennaio 1778, quindi un mese circa dopo la sua morte, il Consiglio comunale delibera di far erigere in suo onore un monumento con statua, chiedendo per questo l’autorizzazione alla Serenissima.

Ma poi tutto tacque. La faccenda di rimette in moto 4 anni dopo quando l’abate Giambattista Roberti, grande personaggio di rilievo nella cultura dell’epoca a Bassano e non solo, offre a memoria del grande “ingegniere” un busto in marmo di Carrara.

Il Comune accetta il dono il 29 maggio 1782 e incarica l’architetto Gaidon (1738-1829) a collocarlo nello spazio già da tempo progettato.

Qui nasce la disputa sulla attribuzione di quest’opera.

1. Attribuzione allo scultore Giovanni Bendazzoli (Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa, 2007)

Tale sequenza di date non consente di attribuire, come è stato fatto, la realizzazione del busto allo scultore Giuseppe  Bernardi detto Torretti  (1694-1774) come si legge in varie parti, in quanto era morto nel 1774, quattro anni prima che il Consiglio Comunale desse il suo pronunciamento.

I caratteri della opera bassanese  richiamano quelli di un’altra scultura, un altro busto, quello di Arnaldo Tornieri del Museo Civico di Vicenza,  opera di uno degli allievi del Bernardi, cioè del veronese Giovanni Bendazzoli (1737-1812), scultore ben cosciuto dall’abate Roberti, cui dedicava un suo componimento. Da ricordare come il Bendazzoli esegue nel 1776 per la villa da Schio a Costozza un altro busto del Ferracina.

2. Attribuzione allo scultore Giuseppe Bernardi detto Torretti (Agostino Brotto Pastega, 2010, pag.17)

” Segno indubbio di un prestigio ormai conseguito, (il Gaidon) nel 1782 ricevette l’incarico dal Comune di progettare il monumento a Bartolomeo Ferracina. L’idea di realizzare un monumento dotato di un busto marmoreo con le fattezze del Ferracina era già stata avanzata tramite una ufficiale supplica alle autorità il 27 gennaio 1778… Anima dell’iniziativa era l’abate Giambattista Roberti, solerte esaltatore delle glorie cittadine, il quale da tempo disponeva di un busto scolpito da Giuseppe Bernardi Torretti. Il Roberti, oltre a donare il busto ed elargire 24 zecchini, aveva posto la sola condizione che il monumento dovesse essere collocato in un luogo solenne e visibile a tutti. La scelta fatta non poteva essere più felice, tanto più che l’opera veniva a trovarsi a pochi metri dal ponte …”

Il busto di Bartolomeo Ferracina è posto su un alto plinto ornato da una iscrizione, sotto un arco trionfale.

Fonti documentali

Associazione Amici del Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa. Notiziario dell’Associazione, dicembre 2007, pp 33-35.

 Agostino Brotto Pastega. Antonio Gaidon 1738-1829. Un professionista ante litteram dal rilievo mappale al boulevard. Editrice Artistica Bassano, 2010.

Biografia del Ferracina nella Sezione Personaggi, biografie e altro

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