BASSANO DEL GRAPPA – STORIA DELLA CITTA’ DALLE CARTOLINE DEI CALENDARI DI FULVIO BICEGO

 

STORIA DI BASSANO DEL GRAPPA

dalle cartoline dei calendari – 2007-2008-2009-2010-2011-2015-2016 – di Fulvio Bicego
(dal primo Novecento ai mitici anni ’60)
a cura di Vasco Bordignon

FULVIO BICEGO
_FOTO_fulvio_540_X_-__OK_Nato a Torino il 25 maggio 1953, attualmente sponsorizzato (!) dall’Inps dopo 45 anni di lavoro nel settore della Logistica,
diplomato come perito Elettronico, ha molteplici hobbies come la fotografia, la pesca, la nautica, gli piace collezionare monete, cartoline, libri, ecc…
“Figlio di Veneti ma Torinese d’origine, e Bassanese d’adozione, come spesso capita ai foranei, amo Bassano più di qualsiasi bassanese doc… La mia passione per la fotografia mi porta a scoprire gli angoli più nascosti del territorio bassanese, ma essendo arrivato in questa terra nel lontano dicembre 1977 ho voluto colmare il vuoto del tempo passato, quando abitavo ancora a Torino, andando a curiosare fra i mercatini di antiquariato dell’Italia alla ricerca di vecchie cartoline che immortalassero le zone più caratteristiche della “mia” nuova città …” (Fulvio Bicego)
“L’opera – o più semplicemente l’hobby – di Fulvio potrebbe passare sotto il nome di collezionismo … ma perché, invece, non pensare ad un vero ed inconscio atto d’amore per la Città che ha saputo stregarlo per la bellezza e, soprattutto, conquistarlo per l’accoglienza anche a lui offerta? Quelle cartoline non potevano restare chiuse in un cassetto di casa: avevano bisogno di essere mostrate e diventare strumento di solidarietà. Ecco, allora, che Fulvio abbraccia l’idea di un calendario che facesse rivivere l’incanto storico della Bassano in bianco e nero, celebrato attraverso i 12 mesi dell’anno indirizzandone l’acquisto per servire una buona causa.” (Luigi D’Agrò)

IL PONTE VECCHIO O PONTE DEGLI ALPINI
e zone adiacenti
[Sul Ponte ho internetizzato un importante e poderoso file riguardante la sua storia e le varie espressioni artistiche realizzate nei secoli (incisioni, pitture, ecc.). Per gli appssionati basta cercarlo in questa Sezione di Bassano del Grappa. Una curiosità : l’ufficializzazione della denominazione “Ponte degli Alpini”è avvenuta l’11 agosto 2006]
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1912 – PANORAMA SUL BRENTA
calendario agosto 2016

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1916 – IL PONTE VECCHIO
calendario gennaio 2007
[lato est]
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1918 – INGRESSO AL PONTE
calendario ottobre 2010
[riguarda sempre il lato est]
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1924 – PORTO DI BRENTA
calendario marzo 2009
[per comprendere questa immagine e quella del 1928 “Panorama sul Ponte” è utile conoscere la situazione del allora porto commerciale fluviale che faceva capo alla Porta di Brenta. Infatti questa cartolina non raffigura la Porta di Brenta già demolita, ma l’Arco della Tomba, che sarà demolito nel 1925. PORTO DI BRENTA. Viene riferito alla presenza di un porto commerciale fluviale, dove attraccavano le imbarcazioni o le zattere con i loro carichi di legname, di carbone, o anche di lane o derrate o prodotti alimentari provenienti dalla Valsugana, come anche porto da dove partivano altre imbarcazioni e zattere per Padova o per Venezia. Tale presenza trova una prima conferma solo in un documento del 1393, anche se sicuramente esisteva secoli prima. Tutte queste attività perdurarono finché il fiume rimase l’unica via di trasporto commerciale, poi con le nuove strade e con i nuovi mezzi di trasporto (treni, auto, ecc.) questo luogo fu “abbandonato” e oggi consente solo un bel panorama sul Ponte e sulla vallata. PORTA DI BRENTA O PORTA SORANZA. Negli statuti bassanesi del 1259 viene chiamata anche PORTA DEL FOSSA’ , in quanto controllava la via del Fossà cioè Via Portici Lunghi che dal centro della città portava uomini e merci verso il Porto di Brenta. Questa porta nel 1560 venne rifatta dal podestà Vettore Soranzo e per questo chiamata anche “Porta Soranza” . Nel 1865 questa porta risultava in pessime condizioni, tanto da allarmare i cittadini e l’amministrazione comunale. Così nel 1866 fu demolita, ma per mantenerne la memoria furano salvati dei resti significativi che furono murati in un fabbricato vicino, ancora oggi visibili. ARCO DELLA TOMBA. Si trovava vicino alla Porta di Brenta e controllava il traffico del porto, in maniera che gli attracchi delle imbarcazioni o delle zattere avvenissero con ordine e sicurezza. La tradizione popolare spiega il nome di Arco della Tomba riferendo come l’attracco stesso delle zattere assomigliasse ad una costruzione funeraria. Alcune vecchie immagini fissano istantanee di persone che passeggiano a ridosso del fiume o altre con donne che sciacquano i panni nell’acqua del fiume come facevano le lavandare, donne dei paesi vicini che con carretti di solito trainati da asini facevano il servizio di lavare la biancheria in Brenta, poi questa, lavata e stirata, veniva consegnata alla rispettiva clientela, dalla quale ritiravano altra biancheria sporca da lavare.]

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1927 – INTERNO VECCHIO PONTE
calendario febbraio 2009
[L’immagine è presa dall’ingresso al Ponte da ovest, da Angarano]

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1928 – PANORAMA SUL PONTE
calendario luglio 2016
[vedi nota precedente]

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1935 – IL PONTE VECCHIO
calendario maggio 2008

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ANNI ’60 – PONTE VECCHIO CON VEDUTA CASTELLO D. EZZELINI
calendario agosto 2011
[L’immagine è stata scattata da ovest, dall’ingresso da Angarano]

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ANNI ’60 – STORICO PONTE DEGLI ALPINI E DUOMO OSSARIO
calendario dicembre 2015

NELLE VICINANZE
CA’ PRIULI

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1904 – CA’ PRIULI
calendario giugno 2008
[la villa in riva al Brenta, quasi al centro della cartolina, protetta da un’alta cinta muraria che ne racchiude il parco, è ben visibile soprattutto da Piazza Terraglio svettante dall’alto di un rialzo di terreno posto all’inizio di Borgo Angarano.Venne costruita dal nobile veneziano Giorgio Priuli di Alvise, che ne acquistò la proprietà nel 1675. Non è conosciuto l’architetto. Viene denominata anche in base ai vari proprietari seguiti nei secoli. Attualmente l’imprenditore Renzo Rosso ne è il proprietario]

PIAZZA LIBERTA’

Con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia del 1866, sancito anche a Bassano con un plebiscito di voti (su 3522 votanti si ebbero 3508 sì, nessun contrario e 14 voti nulli), l’anno successivo, 1867, l’allora sindaco di Bassano, Francesco Compostella, nonostante il re Vittorio Emanuele II fosse ancora vivo, con delibera dell’8 giugno, intitolò la piazza, chiamata a quesi tempi Piazza Maggiore o di San Giovanni Battista, all”Augusto Re nostro Vittorio Emanuele”. Tale denominazione durò fino al 17 novembre 1943 quando, in conseguenza della nascita della Repubblica Sociale Italiana, venne denominata Piazza del Popolo, e dal 19 settembre 1945, con il nuovo assetto politico, prese l’attuale denominazione di PIAZZA LIBERTA’

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1912 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE
calendario giugno 2015
[in questa immagine si nota come nella colonna in primo piano non vi sia il leone della Serenissima, ma un’asta per il vessillo di San Marco. Il leone fu installato nel 1518 dal podestà Giovan Battista Morosini, modificando nel contempo la base della colonna con dei gradini e sostituendo l’asta vessillifera con la scultora del leone]

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1916 – VIA CAIROLI E VIA BORGHETTI
calendario ottobre 2008
OGGI, rispettivamente, VIA ROMA E VIA ORAZIO MARINALI]
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1917 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE
calendario agosto 2008
[vista dall’ingresso dell’attuale via Giusto Bellavitis, allora provvisto di un vòlto chiamato del Cristo,consistente in un sottopasso all’interno del quale vi era un affresco, staccato e riposizionato nel breve pasaggio a ridosso del negozio lì presente]
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1917 – VIA SAN BASSIANO
calendario febbraio 2016
[è improprio il titolo Via San Bassiano in quanto il tratto di strada tra la Piazza Garibaldi e Piazza Libertà prima di intitolarlo il 17-02-1939 a Guglielmo Marconi, veniva chiamato “Contrada tra le due piazze”, poi rimase senza nome perchè allo stesso Marconi venne dedicata in data 19-09-1945 un’altra via, ora Quarta Armata, e quindi restò senza nome fino al 19-02-1951 quando fu deliberato di chiamarlo Via San Bassiano, il patrono della nostra città. Devo segnalare che l’attuale targa della via è veramente povera e imprecisa, e quasi offensiva per il nostro Patrono]
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1918 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE
calendario settembre 2008
[in bella evidenza la facciata della Chiesa di San Giovanni opera dell’architetto bassanese Giovanni Miazzi]

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1921- IL MUNICIPIO
calendario novembre 2007
[la fotografia accompagna tutto il decorso fino al Castello dell’allora Via Umberto I così denominata in data 30 luglio 1900, sostituendo il vecchio toponimo di Contrada Palazzo. Poi la stessa via il 29 dicembre 1943 verrà denominata Via Ettore Muti (1902-1943) e poi dal 19 settembre 1945 denominata Via Giacomo Matteotti (1885-1924) – La parte destra della immagine è rappresentata dalla Loggia del Municipio, di cui parleremo più avanti]

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1922 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE
calendario aprile 2016
[in evidenza a dx, lato nord della Piazza, il complesso delle Case Remondini, che come evidenziano i vari livelli dei tetti è stato oggetto di edifici costruiti in tempi diversi, l’ultimo dei quali ha interessato la parte centrale che è stata sopraelevata fino al quarto piano]

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1924 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE VISTA DA VIA SAN BASSIANO
calendario marzo 2007
[Ricordo come il tratto di strada tra la Piazza Garibaldi e Piazza Libertà chiamato allora “Contrada fra le due piazze” fu intitolato il 17-02-1939 a Guglielmo Marconi, poi rimase senza nome perchè allo stesso Marconi venne dedicata in data 19-09-1945 un’altra via, ora Quarta Armata, e quindi restò senza nome fino al 19-02-1951 quando fu deliberato di chiamarlo Via San Bassiano, il patrono della nostra città]

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1929 – PIAZZA VITTORIO EMANUELE
calendario febbraio 2007
[in questa immagine si vede anche l’altra colonna, simile alla precedente, sulla quale fu collocata il 29 dicembre 1682 la statua di San Bassiano, patrono della città]

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1938 – PIAZZA DEL POPOLO (MERCATO)
calendario maggio 2009
[dal Piazzotto Monte Vecchio uno spicchio della Piazza in un giorno di mercato
[L’indicazione data alla cartolina di Piazza del Popolo è errata, in quanto questo nome è stato dato solo dal 1943 al 1945]

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anni ’60 – PIAZZA DELLA LIBERTA’ E TEMPIO S. GIOVANNI
calendario febbraio 2011
[il nome della Piazza è Piazza Libertà e non “della Libertà”]

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ANNI ’60 – PIAZZA LIBERTA’ – NOTTURNO
calendario aprile 2015

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ANNI ’60 – PIAZZA DELLA LIBERTA’
calendario maggio 2015
[stessa nota uguale alla precedente per “della Libertà”]

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ANNI ’60 – ANGOLO PIAZZA LIBERTA’ – PALAZZO DEL MUNICIPIO
calendario giugno 2015
[a sx l’imbocco dell’attuale Via Giacomo Matteotti, e al centro la loggia municipale, dalla quale venivano letti gli editti, e sottostante alla loggia uno spazio che veniva denominato Piazza dei Signori, in quanto i signori consiglieri, normalmente di estrazione borghese, erano soliti sostare in questo spazio in attesa che venisse suonata la campanella presente nella Loggia che indicava loro di raggiungere la sala consigliare. Inoltre in questo spazio la pavimentazione era più elevata del restante, significando simbolicamente un livello diverso dal resto del popolo]

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anni’60, PIAZZA LIBERTA’
calendario luglio 2015
[come si vede, già allora vi era il problema di parcheggiare]

PIAZZOTTO MONTE VECCHIO
E’ stato il nucleo primordiale di Bassano in quanto qui vi era il palazzo della Città, il Comune. Vi era anche un pozzo per il rifornimento di acqua, bene insostituibile di vita soprattutto in caso di assedio, quando era impossibile rifornirsi di acqua dal Brenta, e per questo veniva anche chiamata Piazza del Pozzo. Fu chiuso nel 1568. Nella seconda metà del XV secolo, per contrastare i prestiti ad usura che venivano attuati per lo più da residenti nella vicina contrada dei Zudei, venne istituito il Sacro Monte o Monte di Pietà (cioè un Monte dei Pegni), che iniziò la sua attività il 3 dicembre del 1493, trovando nell’anno successivo una sede stabile al piano inferiore dell’edificio costruito verso la metà del Quattrocento dove vi era stato sistemato il Fontico dei Grani (istituito nel 1457 per calmierare il costo delle granaglie in tempo di carestie, non infrequenti in quel tempo). In questo edificio, nel 1584 trovò posto anche un magazzino del sale, per cui assunse il nome anche di Piazzotto del Sale. Con lo spostamento del Fontico dei Grani al Castello superiore, il fabbricato rimase ad uso esclusivo del Monte dei Pegni e questo luogo mantenne il nome di Monte Vecchio, da cui Piazzotto Monte Vecchio. Il Monte di Pietà rimase qui ospitato fino al 1834. Il Piazzotto cambiò nome quando fu intitolata a Efrem Reatto (Bassano 7 aprile 1909 – Amba Uok –africa Orientale 27 febbraio 1936) il 30 giugno 1936, poi il 19 settembre 1945 ritornò alla denominazione attuale. Taluno lo ricorda anche come Piazzotto degli zoccoli perché si teneva il mercato delle calzature. Il Palazzo del Monte dei Pegni venne ristrutturato nel 1992. Sul lato est vi sono le facciate, quella a sx di casa Dal Corno-Bonato affrescata da Jacopo da Ponte e quella di dx di casa Michieli affrescata dai Nasocchi. Gli affreschi di casa Dal Corno-Bonato nel 1975 sono stati staccati e, dopo il restauro del 1982, sono stati posizionati ed esposti in una sala del Museo Civico.

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ANNI ’60 – PIAZZA MONTE VECCHIO
calendario marzo 2011
[in centro in alto il lato est le facciate citate]
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ANNI ’60 – PIAZZOTTO MONTE VECCHIO
calendario marzo 2015
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ANNI ’60 – PALAZZOTTO MONTE VECCHIO
calendario maggio 2011
[l’edificio che ospitava il Monte di Pietà]
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ANNI ’60 – PIAZZA MONTE VECCHIO – CASA BONATO
AFFRESCHI DEI NASOCCHI (SEC. XVI)
calendario novembre 2011

PIAZZA GARIBALDI

Questa Piazza nacque solamente dopo che la grande fossa, qui da secoli esistente piena d’acqua sempre disponibile per abbeverare il bestiame e in caso di incendio, considerato che la maggior parte delle abitazioni erano di materiale ligneo e gli incendi erano frequenti, venne chiusa per delibera del 10 dicembre 1766. Le motivazioni erano soprattutto di ordine economico per il costo della manutenzione e anche per il ristagno maleodorantedelle acque piovane che lì venivano raccolte dalle vie adiacenti. Fino a quel tempo, questa zona veniva chiamata “alla Fossa”, poi Piazza San Francesco, dal nome di questa Chiesa costruita tra il 1158 e il 1183. Tale spazio, tuttavia, divenne come l’attuale nel 1780 quando il Consiglio decise l’abbattimento del muretto del sagrato della Chiesa. La dedicazione della Piazza a San Francesco durò fino 1882, quando morì nello stesso anno, il 2 giugno, Giuseppe Garibaldi e a lui fu dedicata con delibera del 7 giugno 1882. Tale denominazione è rimasta fino ai giorni nostri.

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1914 – PIAZZA GARIBALDI
calendario gennaio 2016
[al centro vi è la fontana in marmo rosso di Verona, inaugurata il 9 ottobre 1883, donata dal podestà Antonio Giaconi Bonaguro. Per questo viene chiamata Fontana Bonaguro]

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1917 – FONTANA BONAGURO
calendario aprile 2007

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1921 – PIAZZA GARIBALDI
calendario luglio 2009
[come avviene anche ora, le piazze rappresentano i luoghi ideali per il mercato, come in questa immagine]

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ANNI ’60 – PIAZZA GARIBALDI E FONTANA BONAGURO – NOTTURNO
calendario giugno 2011

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ANNI ’60 – PIAZZA GARIBALDI E VIA VITTORELLI. TORRE CIVICA
calendario agosto 2015
[La costruzione della Torre Civica o Torre Grande non è nota, anche se, secondo lo storico bassanese Verci Gianbattista, sarebbe stata realizzata nel 1228, quando era in vita ancora Ezzelino il tiranno. Secondo la nostra studiosa Gina Fasoli il luogo e il tipo di impianto daterebbero la costruzione alla fine del ‘200 e inizio del ‘300, quando la nuova area di urbanizzazione veniva chiusa dalla seconda cinta muraria, in esecuzione nel 1315. Venne utilizzata per l’avvistamento e per la segnalazione di incendi, data la sua altezza di 41 metri. Fu coperta nel 1452, dotata di orologio nel 1746, soprelevata e coronata da una merlatura in aggetto nel 1823, su progetto di Antonio Gaidon. Nel 2001 un’ultima ristrutturazione interessò la parte interna per consentire la fruibilità turistica.]

VIE ADIACENTI

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1917 – VIA JACOPO VITTORELLI
calendario marzo 2016
[Questa via veniva chiamata Contrada Dietro Palazzo, Drio Palazzo, già contrada del Travaglio, chiamata anche dal popolo Contrà Brusà per un incendio del 1400. La nuova denominazione fu adottata il 28 novembre 1900]

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1924 – CONTRA’ DEL SOLE
calendario luglio 2008
OGGI VIA BARTOLOMEO GAMBA
[La contrada del Sole viene identicata dall’agglomerato di case situate sul margine meridionale del Terraglio. Tale contrada fa parte della toponomastica bassanese verso la fine del Quattrocento. Venne demominata via Bartolomeo Gamba in data 28 novembre 1900]

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1925 – Via IACOPO DA PONTE
calendario novembre 2008
[questa via denominata fin dal 1235 Contrada Rigorba sarebbe composta da “riga+orba”, cioè “via+chiusa” o, dal seicento in avanti, anche di Santa Chiara per lapresenza del convento di Santa Chiara fino alla nuova denominaione del 7 ottobre 1893 in via Giacomo da Ponte, poi Iacopo da Ponte]

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1926 – VIA CAIROLI
calendario giugno 2009
OGGI VIA ROMA
[Il 27 agosto 1889 la Via Nuova o Nova , antichissima arteria stradale che prolungava l’asse del sistema viario cittadino del 1300 verso Cittadella e Padova, venne demominata Via Benedetto Cairoli (1825-1889) e succesivamente dal 6 nvembre 1931 sarà denominata Via Roma]

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1927 – VIA UMBERTO I
calendario maggio 2016
OGGI VIA GIACOMO MATTEOTTI
[tale via che dalla Piazza Libertà raggiunge la piazza Terraglio veniva chiamata Contrada del Palazzo per la presenza del Municipio e di altre sedi Comunali fino al 30 luglio 1900 quando venne denominata Via Umberto I e sarà tale fino al 29 dicembre 1943 quando sarà denominata via Ettore Muti, e poi dal 19 settembre 1945 l’attuale denominazione di Via Giacomo Matteotti]

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1916 – IL MERCATO DEI POLLI
calendario dicembre 2007
OGGI PIAZZA A. GUADAGNIN
[Questo mercato avveniva nell’allora Piazza Pretorio che rappresentava l’antico cortile del Palazzo Pretorio. Venne mutato in Via Malta il 18 maggio del 1942 allo scopo di affermare l’italianità dell’isola di Malta. Dal 19 settembre 1945 ha il nome di Piazza Alfeo Guadagnin]

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1918 – PIAZZA TERRALIO
calendario ottobre 2007
[Forse un errore di stampa, è la PIAZZA TERRAGLIO]
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1927 – PIAZZA TERRAGLIO E INGRESSO AL CASTELLO
calendario settembre 2010
CASTELLO SUPERIORE – PIAZZA TERRAGLIO – TORRE DI SER IVANO – Il Castello Superiore viene nominato a partire dal 1175 e descritto come un castello a carattere prevalentemente militare, naturalmente avvantaggiato dal dirupo che sovrastava il sottostante fiume Brenta a est, e il sottostante borgo del Margnan a nord, mentre a sud e ad ovest assieme alla cinta muraria dovette essere associato ad un largo fossato e al contiguo terrapieno o “terraglio” che doveva essere ricoperto di rovi per ostacolarne l’avvicinamento. La piazza Terraglio attuale sorse nel tempo dall’interramento del fossato e dalla demolizione a sud del muro esterno dello stesso Castello che nella cerchia ezzeliniana veniva protetto da una doppia cinta muraria. Interessante la concessione comunale che nel 1400 consentiva in questa zona a costruire le cosiddette “chioare” o “chiodare”, una specie di recinto aperto con tettoria per asciugare e tirare i panni, prodotti dalle attività laniere addossate al fiume. Nel 1619 “sopra il Terraglio vicino al Castello” si aprì, di sabato, (l’altro era il giovedì) un nuovo mercato settimanale di animali, poi riportato nel 1664 dov’era solito farsi, cioè fuori della Porta delle Grazie. La Torre di ser Ivano si eleva imponente per 30 metri all’entrata del Castello e aveva una funzione di avvistamento e di controllo all’entrata del castello. Venne comperata – come dice il Brentari – dal Comune nel 1294 da quell’Ivano figlio di Mondino già vicedomino a Bassano per Ecelino.

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1918 – VIA PRINCIPE AMEDEO
calendario aprile 2009
OGGI VIA BEATA GIOVANNA
[questa via conosciuta come Contrada Borgo Leon, comprendente il tragitto dai Pilastroni fino a Porta Dieda, il 28 gennaio 1890 fu intitolata al Principe Amedeo. duca d’Aosta (1845-1890) figlio secondogenito di Vittorio Emanuele II; poi il 29 dicembre 1943 fu denominata Via Patavina, e infine il 19 settembre 1945 nella attuale Via Beata Giovanna al secolo Bonomo Giovanna Maria (1606-1670) Nella immagine in primo piano parte dei pilastroni, rappresentati da due colonne bugnate, sormontate da piramidiin pietra viva e sono stati costruiti nel 1578. A queste strutture venivano incardinati una specie di cancelli, chiamati “rastelli della sanità” che avevno lo scopo di barriera selettiva per persone, animali e cose nella lotta contro la peste ]

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ANNI ’60 – VIA BEATA GIOVANNA E PORTA DIEDA
calendario ottobre 2011
[la Porta Dieda, così chiamata in omaggio all’allora podestà di Bassano Domenico Diedo, fu realizzata nel 1541 come porta del Castello Inferiore o di sotto o anche Castello dei Berri, edificato dai padovani nei primi decennidel quattordicesmo secolo.Successivamente verrà inglobato nell’ultima cerchia muraria detta “viscontea”.

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1915 – VILLA REZZONICO
CALENDARIO gennaio 2010
[CA’ REZZONICO – E’ posta lungo la statale Bassano-Padova, non molto lontano dai Pilastroni di Via Beata Giovanna. Il corpo centrale appare come un massiccio edificio di due piani stretto da quattro torri angolari più alte, e delimitate a sud e a nord da due barchesse. All’interno vi è un grandioso salone centrale a croce e a doppia altezza, che trova contrappunto nelle quattro sale angolari. Due scalinate poste nei bracci trasversali conducono al piano superiore dove una balaustra mette in comunicazione i lati opposti. All’interno, arricchito di pregevoli stucchi, vi sono quattro tele di grandi dimensioni: di Antonio Canova (1757-1822) la Fede, di Giovanni Busato (1806-1886) la Carità e la Notte, di Domenico Pellegrini (1759-1840) l’Aurora. La tela ellittica della volta centrale è di Giovan Battista Volpato (1633-1706) intitolata “Giove che fulmina i Giganti”. La villa venne realizzata nel Seicento e ricostruita quasi completamente nel Settecento, specie per volontà di Giambattista Rezzonico, secondo un progetto attribuito a vari architetti quali Baldassare Longhena (1598-1682), Giorgio Massari (1687-1766) e anche al nostro Antonio Gaidon (1738-1829). La villa, dotata anche di un grande giardino, è attualmente utilizzata per eventi e manifestazioni varie.

VIALE DELLE FOSSE

Lo stato attuale dell’odierno Viale delle Fosse venne realizzato dall’architetto bassanese Antonio Gaidon (1738-1829), il quale dopo 1790 ricoprì le fosse che attorniavano le mura viscontee del 1392, che erano state abbattute precedentemente durante le guerre napoleoniche. Dopo questo lavoro il viale venne adornato da una doppia fila di tigli e da numerose statue che partendo dalla Porta delle Grazie giungevano al Giardino Parolini. Questa nuova strada venne chiamata “Passeggio pubblico di Belvedere o Fosse”. Nella parte nord di questo viale, chiamata Piazzetta del Belvedere o “Località alla Nave”, il 9 ottobre 1898 si inaugurò una fontana a forma circolare o “a cesta” ed una simile venne posta due anni dopo, il 14 marzo 1900, a ridosso dell’entrata del Giardino Parolini, quasi a pendant con quella a nord. Questo viale comunque era conosciuto come Viale Belvedere. Il 28 novembre 1900 venne denominato Viale Margherita a ricordo della moglie del re Umberto I, ma pochi anni dopo, il 2 marzo 1904 fu rinominato Viale delle Fosse. Tale nome restò poi fino ai giorni nostri ad eccezione di una pausa del 1943 quando fu chiamato Viale della Repubblica. Per quanto riguarda i tigli, 220 furono abbattuti durante la Prima Guerra Mondiale per motivi fitosanitari, e furono sostituiti da olmi americani, ma alla fine del 1930 furono reimpiantati i tigli. La estremità nord del Viale delle Fosse il 30 giugno 1936 fu denominata Piazzale Gaetano Giardino, maresciallo d’Italia e in detto piazzzale fu posto l’imponente monumento in bronzo del grande condottiero dato in dono da Torino, città natale del comandante del IV Corpo d’Armata del Grappa, che però richiese la eliminazione della fontana ivi presente.]

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1902 – VIALE DELLE FOSSE
calendario giugno 2010
[l’immagine mostra l’estremo nord del viale e in fondo la via per Trento e a ridosso il Villino Vitalba]

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1912 – PANORAMA VISTO DAL TERRAZZO DEL RISTORANTE EXCELSIOR
calendario luglio 2007
[in questa immagine si vede l’ampio spazio antistante la Porta alle Grazie e al Caffè all’Italia e la grande vasca circolare. Prima del Caffè vi era una Loggia costruita nel 1504 su iniziativa derl podestà Priamo di Legge, vicino alla Chiesa delle Grazie. Venne denominata Loggia delle Grazie o Belvedere. Questa loggia permetteva ai cittadini di ammirare da tale posizione il paesaggio panoramico delle vicine montagne. Fu sottoposta nei secoli successivi a vari rifacimenti e verso la metà del diciannovesimo secolo venne trasformata in un caffè, allora chiamato Caffè alle Fosse o Caffè all’Ippodromo. A seguito delle guerre di indipendenza del 1848 venne chiamato “Caffè all’Unità d’Italia”, ridotto poi a “Caffè d’Italia”. Questo posto così panoramico divenne ben presto meta di bassanesi e soprattutto di turisti di passaggio. In questo spazio nella seconda metà dell’Ottocento si giocava anche a pallone]

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1914 – PIAZZA BELVEDERE
calendario marzo 2008
[all’estrema sx una parte del Caffè all’Italia, quindi un’ampia area confinante con la grande vasca circolare ]

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1915 – VILLINO VITALBA ALLE FOSSE
calendario dicembre 2016
[piacevole villetta stile liberty abbattuta nel 1936 per dare maggior respiro al monumento al Generale Giardino, a ridosso la strada per Trento]
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1916 – PORTA MENAROLA e TORRE
calendario luglio 2010
[Il nome di Porta Menarola mi è nuovo!]
[Brentari nel 1884 scrive nella sua storia di Bassano: “La antichissima cinta di Bassano comprendeva il solo castello, … La seconda cinta fu, non v’è dubbio, fatta dagli Ecelini, ed essa sussisté intatta per centrotrenta anni dopo la distruzione di quella famiglia. Le mura, partendo dal castello, venivano verso oriente sino al piazzotto di San Zeno o del Zaina, dove c’era una porta con ponte levatoio, detta Porta Aureola o Porta del Mazzarolo, … Di ciò si prese cura Gian Galeazzo Visconti, il quale cominciò nel 1389 e compì nel 1392 la vasta cinta di quelle mura che sussistono anche al presente. Egli cominciò la nuova cinta dalla Porta Aureola, donde, prolungate le mura verso mattina, trasportò quella porta dov’è l’attuale Porta delle Grazie e la fortificò con due torri.”

Il nome di Porta delle Grazie le è stato assegnato a seguito di un presunto intervento miracoloso della Madonna. Secondo quanto tramandato, nel novembre del 1390 un certo Cristoforo de’ Beraldi, bassanese, che era stato cacciato in esilio dai Visconti, allora padroni di Bassano, tentò , con un tradimento, di rientrare in città con un gruppo di bassanesi e di soldati padovani, i cui capi, i Carraresi, erano acerrimi nemici dei Visconti. Vi fu un feroce scontro ma alla fine gli assalitori furono sconfitti. Ben presto si sparse la voce che ciò era avvenuto per grazie della Madonna venerata nel capitello lì presente, e per questo da allora chiamata delle Grazie. In questo luogo dopo il 1492 fu costruita, addossata alla Porta e alla cortina delle mura, una chiesetta che inglobando lo stesso capitello con la venerata immagine, fu ugualmente chiamata Chiesetta delle Grazie]

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1917 – VIALE MARGHERITA
calendario dicembre 2009
[l’immagine evidenzia la grande vasca “a cesta” posta nelle vicinanze dell’ingresso al Giardino Parolini e la doppia fila dei tigli]

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1927 – VIALE DELLE FOSSE E INGRESSO AL GIARDINO PAROLINI
calendario febbraio 2010
[ben in evidenza la grande vasca ” a cesta”]

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1929 – VIALE DELLE FOSSE
calendario maggio 2010
[in questa immagine alla sx porzione della vasca circolare e più avanti verso il centro immagine il torrione visconteo e la grande alberatura]

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1934 – VIALE REGINA MARGHERITA
calendario settembre 2016
[errata è l’intitolazione di questa cartolina, in quanto è sempre il Viale delle Fosse. Ben evidente la doppia alberatura, interrotta dalla strada che porta alla stazione ferroviaria]

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ANNI ’60 – VIALE DELLE FOSSE E VIALE DEI MARTIRI
calendario gennaio 2011
[a sx il monumento al Generale Giardino, al centro il “Caffè all’Italia” (ora Caffé Italia) e a seguire il Viale dei Martiri]
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ANNI ’60 – VIALE DELLE FOSSE
calendario aprile 2011

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ANNI ’60 – RISTORANTE CA’ 7 – VILLA VENETA
calendario luglio 2011
[Villa Ca’ Sette nasce alle fine del 1700, quando una nobile famiglia veneziana, la Golini-Sette, la fece costruire come residenza estiva. Durante la battaglia del Brenta del 1796, le truppe dell’esercito Napoleonico ne fecero il loro quartiere generale, come racconta lo storico O. Brentari nella “Storia di Bassano”.

Dal 1957 fu trasformata in ristorante, insignito con una stella Michelin. Nel 1994 chiuse e la nuova proprietà diede il “via” ad un’ ambiziosa opera di ristrutturazione. Dopo sei anni di meticolosi restauri, nel novembre 2000 venne inaugurato il nuovo ristorante Ca’ 7]

A NORD-OVEST DEL VIALE DELLE FOSSE

VIALE DEI MARTIRI 1944-1945
Il 6 novembre 1886 viene deliberata la denominazione di via XX Settembre riguardante la contrada da sempre detta Contrada delle Grazie per la presenza della omonima chiesetta e denominata così’ fin dal ‘600. Tale denominazione richiamava il 20 settembre del 1870 quando i bersaglieri del Regno d’Italia entrarono a Roma attraverso Porta Pia.

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1912 – VIA XX SETTEMBRE
agosto 2007
[Si deve riciordare che nel mezzo dell’attuale carreggiata del Viale dei Martiri 1944-1945 vi era un muro che partiva dal Castello e raggiungeva il torrione di Porta delle Grazie. Si erano così create due strade di percorrenza: una esterna ed una interna. Si venne piano piano da una parte della popolazione l’idea di abbattere questo muro perché impediva l’arrivo dei venti molto salutari del nord, mentre un’altra parte della popolazione era contrario all’abbattimento pensando che le mura riparavano dagli stessi venti del nord causa di importanti malattie come la tubercolosi … Le fazioni del pro o contro l’abbattimento proseguirono finché prevalse la demolizione che iniziò il 1° marzo del 1887 praticando dei fori alla base del muro distanziati di circa venti metri l’uno dall’altro. Nei fori si introducevano delle travi e facendo leva su queste le mura dovevano cadere verso il sottostante Prato Santa Caterina. Per due tratti andò tutto bene, mentre nel terzo tratto facendo leva con dieci operai il muro si spezzò centralmente e rovinò sugli operai stessi provocandone la morte di uno solo, per fortuna.]

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1918 – VIA XX SETTEMBRE
calendario agosto 2010

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1922 – FIERA AUTUNNALE
calendario ottobre 2009
[come si vede dalla numerosità dei capi di bestiame e dalle numerose persone presenti si deduce l’importanza di questo evento]

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ANNI ’60 – PORTA ALLE GRAZIE E VIALE DEI MARTIRI
calendario settembre 2015

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ANNI ’60 – VIALE DEI MARTIRI
calendario ottobre 2015

PRATO SANTA CATERINA

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1916 – PIAZZA D’ARMI
calendario febbraio 2008
[Prato Santa Caterina]

AD EST DEL VIALE DELLE FOSSE

VIALE VENEZIA
Agli inizi del ‘900 il conte Pietro Van Axel Castelli nel 1905 acquistò una proprietà di 34000 mq, pari a 8 campi bassanesi. Su questi campi il conte costruì su un’area di circa 14.000 metri quadrati il nuovo viale lungo circa un km e largo 16 metri e anche altre due strade laterali, una verso la stazione ferroviaria ed una verso la strada Asolana (attuale Via Vaccari). Altri appezzamenti furono successivamente acquistati prolungando l’arteria per altri 950 metri raggiungendo la strada asolana nei pressi dell’antica osteria al Termine. La nuova arteria fu costruita in due tempi, dapprima nel 1905 e successivamente nel 1908. Il conte riuscì poi spostare il progettato cavalcavia ferroviario dalla via Asolana al costruendo viale Venezia, cavalcavia progettato dall’Ing. Marzuoli. La prima pietra di questa opera fu posta l’8 agosto 1908. Esso permise poi nel 1910 la realizzazione della tratta ferroviaria Bassano-Primolano. In poco tempo il Viale Venezia si presentò come un pregevole e piacevole quadro di urbanizzazione civile con ampi spazi, ricca vegetazione, costruzioni di villini stile liberty, spesso con eleganti decorazioni, tuttora in parte ancora ben visibili.
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1913 – VIALE VENEZIA
calendario novembre 2009
[le prime costruzioni]
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1920 – VIALE VENEZIA
calendario novembre 2016
[palazzi e villini]
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1925 – VIALE VENEZIA
calendario giugno 2007
[vista d’insieme fino all’orizzonte]
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1929 – VIALE VENEZIA
calendario gennaio 2008
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1935 – VIALE VENEZIA
aprile 2010
[in basso di intravede la presenza del cavalcavia]
VIALE DELLA STAZIONE E LA FERROVIA

La linea ferroviaria Padova-Bassano venne inaugurata l’11 ottobre 1877. L’8 agosto 1908 venne posta la prima pietra del cavalcavia del nuovo Viale Venezia, necessario per la nuova tratta ferroviaria per Trento.Il 21 luglio 1910 avvenne il collegamento con la linea ferroviaria di Trento che si era arrestata a Tezze frazione del Comune di Grigno (TN) allora confine tra il regno d’Italia e l’Impero Austro-ungarico, dove era avvenuta l’inaugurazione il 26 aprile 1896. Oggi è Via Oscar Chilesotti.

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1910 – STAZIONE FERROVIARIA
calendario marzo 2010

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1917 – LINEA FERROVIARIA DELLA VALSUGANA
calendario gennaio 2009

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1917 – STAZIONE FERROVIARIA
calendario dicembre 2008
[le carrozze ieri, oggi i taxi]
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1929 – STAZIONE FERROVIARIA
calendario ottobre 2016

A SUD-OVEST DEL VIALE DELLE FOSSE

PIAZZALE TRENTO GIA’ FORO BOARIO
O CONTRA’ DEL ZOGO DEL BALON
[Le mura viscontee che collegavano il Torrione e il Castello Inferiore già verso la metà del 1800 erano crollate in vari punti e questa zona veniva chiamata delle “Mura rotte”. Alle mura così ridotte faceva seguito una grande area , sorta dopo il riempimento del fossato che serviva di protezione alle mura. Quest’area divenne ben presto una piazza dove ci si incontrava per dirimere e concludere affari. Inoltre, come recita la targa ormai sbiadita sulla parete dell’edificio delle Scuole Mazzini, in questa zona almeno fino al 1910 si giocava al pallone. Nel periodo della fiera franca d’autunno e nel periodo del carnevale veniva occupato dal parco divertimenti. A volte nella stessa area (dove poi è stato costruita la Scuola J. Vittorelli) veniva allestito un baraccone con palco e una grande sala con circa 100 posti a sedere dove si davano rappresentazioni teatrali. Durante le fiera vi era esposto anche il bestiame e in tale occasione la folla dei curiosi e dei compratori era numerosa. Il nome di questa ampia area cambiò varie volte prima di assumere l’attuale denominazione di Piazzale Trento, ricordando quello del 22-10-1930 di Piazza IV Novembre, e quello del 1943 di Piazza del Foro Boario.]
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1905 – FORO BOARIO
calendario aprile 2008
SCUOLE ELEMENTARI GIUSEPPE MAZZINI
Nel 1877 il ministro dell’Istruzione Michele Coppino promulgò la riforma scolastica con l’obbligo di soli 2 anni di corso, ma non provvide agli strumenti finanziari per fare funzionare tale riforma. A Bassano, solo nel 1902, il nuovo sindaco Bonaguro attivò l’ingegnere Daniele Donghi per trovare la migliore localizzazione per costruire i nuovi edifici scolastici. La zona più idonea risultò quella prospicente al Foro Boario. Nel 1904 la giunta comunale dette l’incarico al Donghi e all’ing. comunale Indri alla esecuzione del progetto. Successivamente il progetto originale fu alleggerito per motivi di bilancio. L’inaugurazione del nuovo complesso avvenne il 16 ottobre 1910. La pianta architettonica era rigorosamente vincolata alla forma dell’area dove passavano le vecchie mura. L’edificio, realizzato con una copertura piana, venne realizzato in un solo anno. La struttura si avvaleva di 21 aule di ampie dimensioni, tutte rivolte verso sud-est, illuminate da grandi finestroni, di ampi corridoi, di aule per attività ludico-ricreative, Vi era anche un riscaldamento a vapore che permetteva di avere 12 gradi di temperatura (un sogno per quei tempi). La struttura si sviluppa in senso lineare, abbellita dalla loggia affiancata da due torrette sporgenti. L’insieme è gradevole. La membrana in cemento di tutta la facciata dell’edificio scolastico si muove ritmata dalla duplice fascia delle finestre che contengono gli unici ornati del progetto. Ma già dopo 5 anni, dopo la fine dell’anno scolastico, il complesso scolastico venne destinato fino alla fine del conflitto della Prima Guerra Mondiale, quindi per 4 anni, fino al 1919, a ben altro utilizzo: infatti venne destinato a Ospedale Militare di Riserva destinato alla cura dei soldati malati e di quelli feriti provenienti dal fronte. Quindi le aule di questo edificio, intitolato al Principe Umberto si trasformarono in sale di degenza, di cura e di morte. Il 29 dicembre 1943 venne denominato Scuole Primarie Giuseppe Mazzini, poi modificate in Scuole Elementari Giuseppe Mazzini.
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1916 – OSPEDALE MILITARE DI RISERVA
calendario maggio 2007

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ANNI ’60 – SCUOLE ELEMENTARI G. MAZZINI
calendario settembre 2011
[da sottolineare in primo piano la vasca d’acqua e il giardino]
A SEGUIRE

VIALE XI FEBBRAIO – PIAZZALE CADORNA

TEMPIO OSSARIO – PONTE NUOVO
Lo spazio attuale del piazzale Cadorna era conosciuto come quartiere o borgo Caravaggio che comprendeva dei piccoli orti, delle stalle, delle casupole, dei magazzini e una chiesetta dedicata alla Madonna del Caravaggio, costruita nel 1706 per volere di Caterina Brocchi, poi sede della Congregazione di San Luigi Gonzaga e allora chiamata Chiesetta di San Luigi. Questa località poi veniva utilizzata per l’ultimo saluto al defunto prima di venir condotto con i pochi famigliari al Cimitero, che, dopo il decreto napoleonico del 1804 che imponeva di seppellire i morti fuori dell’abitato, era stato costruito nel 1822 a Santa Croce e quindi abbastanza lontano. Per ampliare poi lo spazio attorno al costruendo Duomo di Bassano (sogno accarezzato, se pur con tante difficoltà, dall’allora abate mitrato Giambattista Gobbi (nato a Bassano il 6 settembre 1839) poi diventato Tempio Ossario (vedi oltre), la cui prima pietra venne posta il 13 settembre del 1908) queste costruzioni, verso gli anni ’30, furono abbattute, eccetto la Chiesetta ora utilizzata come magazzino a fini caritativi.

Ritornando al borgo Caravaggio, questo era collegato al Borgo Leon o a quello di Ca’ Rezzonico (la zona abitativa che andava dall’attuale Via Beata Giovanna terminante coi Pilastroni e quella successiva vicolo Ca’ Rezzonico) vi era una strada detta Strada Zattiera (circa 1880) chiamata anche “strada comunale dei Pilastroni”. La denominazione di Zattiera suggerisce che questa venisse frequentata dagli zatterieri come via di trasporto di ogni tipo di mercanzia dalle località vicine per arrivare al Porto del fiume. Nel 1922 vi è il “Progetto per la costruzione del I tronco di un nuovo viale che, dal piazzale del nuovo duomo, metteva al viale Venezia”. Nel 1932, dopo aver reperito i fondi necessari, partirono i lavori che non furono facili per la presenza di varie proprietà private ed una casa colonica. Nel 1934 si provvide alla alberatura. Comunque ancor prima vi erano state edificate lungo il viale delle villette e nel 1927 si iniziava la costruzione dell’asilo infantile “Monumento ai Caduti”. Questo tratto di strada, chiamato anche Viale di Circonvallazione, il 25 aprile del 1923 venne intitolato ad Antonio Canova, poi dal 22 ottobre 1930 chiamato “Viale Undici Febbraio” data storica del trattato lateranense che segnò la conciliazione della Chiesa con lo Stato. La nuova piazza nella quale si stava costruendo il Tempio Ossario era ovviamente senza nome: ugualmente il 22 ottobre 1930 venne denominata Piazza Luigi Cadorna, il comandante supremo dell’esercito durante i primi tre anni di Guerra.

Riprendendo il discorso sul Nuovo Duomo (poi Tempo Ossario) dopo la benedizione della prima pietra come detto avvenuta il 13 settembre 1908, l’impresa edile Alban-Cenere iniziò i lavori sul progetto dell’architetto veneziano Vincenzo Rinaldo (1867-1927) in stile gotico. I lavori procedettero senza intoppi per sette anni, ma poi iniziarono le difficoltà soprattutto economiche rallentando la costruzione che cessò con l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Terminata la guerra i lavori non poterono essere ripresi per mancanza di fondi. Negli anni successivi mutarono le condizioni generali del nuovo duomo e il 10 giugno del 1930 si firmò una convenzione con la quale l’autorità ecclesiastica si impegnava a portare a termine il Tempio Ossario. Alla spesa preventiva di due milioni e mezzo concorreva con un milione il Governo, poiché il Tempio era stato destinato ad accogliere le salme di seimila caduti; altro mezzo milione dal lascito di mons. G.B. Gobbi, che era deceduto il 4 ottobre 1925; la rimanente somma sarebbe stata raccolta tra la cittadinanza e il comune. L’architetto trevigiano Pietro Del Fabbro (1893-1971) ebbe l’incarico di modificare il progetto primitivo, fin troppo fastoso, in modo da conservare quanto era stato costruito e da realizzare una soluzione idonea alle mutate condizioni. I lavori così vennero ripresi e portati rapidamente a compimento. Il 13 maggio 1934 Bassano inaugurò il Tempio Ossario alla presenza di alte cariche del Regno, tra le quali il principe ereditario Umberto di Savoia, con la partecipazione dei generali Giardino e De Bono e del vescovo di Vicenza Ferdinando Rodolfi. Nel Tempio vi sono sepolti oltre 5405 caduti.

Fin dai primi anni del ‘900 circolava l’idea di un nuovo ponte sul Brenta, in quanto il vecchio Ponte di legno si dimostrava sempre di più in difficoltà per il peso e per il traffico motorizzato in aumento, ricordando che già il 1° luglio del 1900 si era svolta la 1^ corsa automobilistica Cittadella-Bassano-Marostica! Il 14 settembre 1914 il consiglio comunale deliberava la costruzione del Ponte Nuovo secondo il progetto dell’Ing. Marchiori. Nell’ottobre del 1915 i lavori di costruzione del Ponte Nuovo progredivano alacremente in quanto il nuovo manufatto si rendeva sempre di più indispensabile per alleggerire il traffico sul Ponte Vecchio, che per gli eventi bellici era diventato molto intenso. Nell’aprile del 1917 vi fu il collaudo della portata sul nuovo ponte in cemento armato. Il 1° maggio 1917 venne inaugurato ufficialmente. L’allora sindaco Antonibon scrisse:” Fu inaugurato il 1° maggio sotto le granate e gli diedi il nome, fin da allora come sicuro auspicio, Ponte della Vittoria Il 1° luglio 1917 il Ponte Nuovo fu aperto al traffico.

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ANNI ’60 – VIA VERCI E TEMPIO OSSARIO
calendario febbraio 2010

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ANNI ’60 – PIAZZA CADORNA E PANORAMA
calendario novembre 2015

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ANNI ’60 – PIAZZALE CADORNA DAI CAMPANILI DELL’OSSARIO
calendario dicembre 2011

FONTI DOCUMENTALI

AA.VV. BASSANO NELLA MEMORIA. CITTA’ DI BASSANO DEL GRAPPA. VOL. I e II. Libreria Palazzo Roberti di Bassano del Grappa, 2001

AA.VV. BASSANO IN SOFFITTA. IMMAGINI E NOTE DI CRONACA E DI COSTUME, 1866-1966. Comune di Bassano del Grappa, Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo. Editrice G.B. Verci, Bassano, 1980.

AA.VV. BASSANO 1877-1954. IMMAGINI DI/PER UNA CITTA’. Laboratorio di Ricerca N° 8 (a cura di). Grafiche Tassotti, Bassano, 1983.

AA.VV, STORIA DI BASSANO. BASSANO1980. Comitato per la Storia di Bassano del Grappa, 1989.

Battilotti Donata (a cura di) – VILLE VENETE: LA PROVINCIA DI VICENZA. Istituto regionale per le ville venete. Marsilio, Venezia, 2005

Berti Giampietro. STORIA DI BASSANO. Il Poligrafo, 1993.

Binotto Roberto – PERSONAGGI ILLUSTRI DELLA MARCA TREVIGIANA. Dizionario bio-bibliografico dalle origini al 1996. Fondazione Cassamarca e Cassamarca Spa, 1996

Bortolami Sante (a cura di). CITTA’ MURATE DEL VENETO. Silvana Editoriale, Giunta Regionale del Veneto, 1988.

Brentari Ottone. STORIA DI BASSANO E DEL SUO TERRITORIO. Sante Pozzato, Bassano, 1884.

Canova Antonio, Mantese Giovanni, I CASTELLI MEDIOEVALI DEL VICENTINO. Accademia Olimpica, Vicenza, 1979.

Minchio Erica. TESI DI LAUREA. STORIA URBANA DI BASSANO DALLE ORIGINI AL SECOLO XIV. Università degli studi di Padova. Facoltà di Lettere e di Filosofia. Dipartimento di storia delle arti visive e della musica. Anno Accademico 1992-1993.

Nosadini Paolo. CAMMINANDO PER BASSANO DEL GRAPPA PER SCOPRIRE I NOMI DELLE VIE E DELLE PIAZZE. Ricerca toponomastica dalla metà del XIX secolo ai giorni nostri. Comitato per la Storia di Bassano, 2015.

Petoello Giamberto. NOTE SULLA GENESI E LO SVILUPPO DELLA FORMA E DELLE FUNZIONI URBANO DI BASSANO (SECOLI X AVVIO XIX), in AA.VV. STORIA DI BASSANO DEL GRAPPA, Vol. I, pp 233-271. Comitato per la Storia di Bassano, 2013.

Remonato Ruggero. SPIGOLATURA BASSANESI. A SPASSO PER LA CITTA’ DI IERI E DI OGGI. Editrice Artistica Bassano, 2010.

NB. ho corretto mio commento su due immagini dal Ponte, in quanto erano state da me erroneamente considerate scattate da entrata est, mentre invece sono state scattate da entrata ovest, da Angarano. (23-01-2017)

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