VIALE DEI CIPRESSI DELLA SS. TRINITA’
ora VIA MONS. ARNOLDO ONISTO
di Vasco Bordignon
La via intitolata al vescovo di Vicenza Mons. Arnoldo Onisto (Asolo, 16 luglio 1912 – Bassano del Grappa, 8 maggio 1992 – Vescovo di Vicenza dal 1971 al 1988) ) con delibera di Giunta Comunale del 22 novembre 1994, comprende una larga strada (ahimè ridotta dal passaggio automobilistico e dalla zona di parcheggio) che a seconda delle direzioni può scendere o salire da o verso la Chiesa della SS. Trinità. Questa via è conosciuta come Viale dei Cipressi della SS. Trinità. La visione più interessante è dal basso verso l’alto, partendo dai ruderi delle due statue che un tempo vegliavano su questo transito e raggiungendo, almeno con lo sguardo, la bella facciata della suddetta Chiesa. Prima di salire verso la chiesa non posso fare a meno di osservare i resti delle succitate statue in pietra tenera, poste su alti piedistalli. Difficile essere certi della loro identità a causa delle gravi lesioni date dal tempo. Comunque, citando sempre l’amico Ruggero, la statua di sinistra, visti i suoi attributi, potrebbe rappresentare San Gerolamo: raffigura infatti una persona dalla barba fluente dell’eremita, avvolto in un mantello con ai suoi piedi un leone (suo attributo principale). La figura di destra raffigura un soldato romano appoggiato ad una colonna, che rappresenta il carattere principale di San Alessandro.
Comunque salgo lentamente a piedi dalla parte più bassa avendo a destra e a sinistra questi alti e svettanti al cielo cipressi che con il loro colore verde scuro si confrontano sempre di più con l’azzurro del cielo e con il candore e l’imponenza della facciata della Chiesa, creandomi varie sensazioni ed emozioni.
Storicamente i primi ottanta cipressi (nel tempo poi ovviamente sostituiti) vennero piantumati il 6 maggio del 1849, festa di San Vincenzo Ferreri, co-patrono della parrocchia della SS. Trinità. Sappiamo che questo viale venne avviato nel 1789 durante il periodo di don Giovanni Marchetti come arciprete (1788-1824), quando l’allora comune autonomo di Angarano deliberò un contributo di cento ducati per la sua realizzazione. Come detto, la messa a dimora di questi cipressi avvenne dopo sessant’anni a causa delle mutate condizioni economiche conseguenti soprattutto alle guerre napoleoniche che coinvolsero profondamente questo territorio e territori limitrofi .
Ruggero Remonato nelle sue note storiche bassanesi ci informa che il lavoro di alberare con cipressi lo “stradone” (così veniva chiamato quel tratto di strada) venne a costare la somma di lire austriache 148,16, somma che comprendeva anche 18 mesi di manutenzione.
Mi piace terminare con questo pensiero che ho trovato nel depliant di presentazione della festa annuale della SS. Trinità: “ Sfidano (i cipressi) il tempo e le intemperie e se ne stanno a mormorare al vento le loro preghiere, di giorno e di notte, ma più di notte: quando tutti dormono, quando tutto tace all’intorno, essi tendono verso l’azzurro cupo del cielo le loro cime, a testimoniare l’anelito costante della gente della parrocchia”.
IMMAGINI
La Via Mons. Arnoldo Onisto è percorribile da nord verso sud e termina dove si trovano due statue (segnate con una freccia), alquanto deteriorate e poco appariscenti. Allo stop i veicoli possono andare a destra o a sinistra.
Salendo a piedi contromano siamo accompagnati per tutto il percorso da questi meravigliosi alberi.
La loro monumentalità ci accompagna piano piano a cogliere la bellezza della facciata della chiesa.
Se non ci fossero le auto, la scena sarebbe ancora più emozionante!
Ritorniamo al punto di partenza. Questa è la statua di destra, senza testa e assai slabbrata.
Immagine della medesima con altre mutilazioni
evidente il grado complessivo di degrado
Questa è la statua di sinistra
Mantiene ancora una idea di statua, anche se i segni del tempo e forse anche dell’incuria sono ben presenti.
Il danneggiamento è profondo
Ciò che resta del verosimile leone accovacciato
Fonti documentali
Ruggero Remonato, Viale dei cipressi. Da “Il Gazzettino” del 9 agosto del 2011
Paolo Nosadini. Camminando per Bassano del Grappa per scoprire i nomi delle vie e delle piazze. Ricerca toponomastica dalla metà del XIX secolo ai giorni nostri. Comitato per la storia di Bassano, Grafiche Fantinato, Romano d’Ezzelino, gennaio 2015. (vedi pag. 253)