Bernardoni Girolamo
PITTORE, 1640 – 1718
discepolo di Giambatista Volpato.
Trascrivo quanto scrisse il Verci nel suo libro “Notizie intorno alla vita e alle opere de’ Pittori, Scultori e Intagliatori della Città di Bassano” del 1775, ricordando come la descrizione delle opere non corrisponde più alla situazione attuale.
“Questo suo discepolo, che riuscì di non sprezzabile attività, imitò tanto le maniere del suo Maestro, che le opere sue facilmente si confondono con quelle del Volpato. Esso amavalo assai, e stimavolo, ed era solito condurselo seco per compagno per servirsi ne’ suoi lavori, fidandosi molto della sua abilità, quando esso era chiamato a lavorare altrove, come abbiam veduto aver fatto in Feltre. L’assistenza peraltro, che Girolamo ivi prestò al suo maestro, fu causa che fosse compreso anch’esso nel processo contro il Volpato formato, ma volontariamente presentatosi nelle mani della Giustizia, conosciuta la sua innocenza, fu rimandato a casa liberamente assolto. Esso era figlio di Tommaso Bernardoni valoroso intagliatore in legno e dipintore, di cui troviamo fra le polizze del Quaderno di questa Città all’anno 1694 vari suoi lavori fatti per pubblica commissione de’ Sindaci e Capi della Città.
Morì Girolamo nel 1718, d’anni 78, e a’ 25 di dicembre fu seppellito nella Chiesa di San Francesco.
Le migliori sue opere sono:
In Coro del nostro Duomo, i due quadroni laterali alla parte dell’Evangelio: uno rappresenta la lavanda de’ piedi, e l’altro la cena Eucaristica; e sono tanto simili alla maniera del suo maestro, che da alcuni vengono ad esso attribuiti.
Nella Chiesa di S. Caterina in tre grandi ovali dipinse il Soffitto. In quello di mezzo rappresentò Maria Vergine Assunta dagli Angeli, e Cristo che anch’esso ascende in Cielo. Nell’altro verso l’Altar Maggiore, l’Angelo che annunzia alla madre di Dio l’Incarnazione del Verbo; e nel terzo una Sacra Istoria. Dipinse similmente il contorno di esso in forma di larga fascia, tutta ripiena di misteriosi personaggi al naturale, di vescovi, Pontefici, Santi, e religiosi dell’Ordine Agostiniano, e fiori, e frondi, e frutti: Indi si legge l’Iscrizione: Pictor Hieronymus Bernardonus. A’ lati poi dell’altar maggiore, in due quadri, figurò l’Angelo che annunzia a Maria Vergine, con alcuni puttini.
Nella Chiesa di San Francesco, alcuni quadri co’ miracoli di S. Antonio, posti fra quelli del suo maestro, che stanno nella Cappella di esso Santo.
Nella Chiesa della Santissima Trinità, un quadro vicino alla porta maggiore appeso al muro con S. Michele, ed una Santa.
Nella Chiesa parrocchiale di Cartigliano, nella maggiore Tribuna, i quadri che ivi si veggono appesi, cioè S.Sebastiano, l’ultima Cena, S.Antonio Abbate dalla parte dell’Evangelio; e dall’altro lato San Gottardo, la lavanda de’ piedi, S. Bovo, e in alto il Tramsito di S. Giuseppe con alcuni altri pezzi.
Acquistò poi onore immortale nelle storiature a fresco, dipinte nella Sala maggiore del Palagio de’ N.N.H.H. Bonfandini a Zeminiana, Villaggio presso a Miran, in vari comparti assai bene inteli e pregiati, de’ quali restarono que’ nobili Cavalieri talmente soddisfatti, che lo onorarono finchè visse della loro illustre protezione.”
Possiamo vedere di questo pittore:
NELLA CHIESA DELLA SS. TRINITA’ il sottostante quadro che raffigura San Michele Arcangelo, titolare della chiesa di epoca longobarda di San Michele in territorio d’Angarano
NELLA CHIESA DEI SS. SIMONE E GIUDA DI CARTIGLIANO, CAPPELLA DI SANT’ANTONIO sulla parete nord vi è un grande dipinto rappresentante l’ultima cena
a cura di Vasco Bordignon