BOTTEGHE BASSANESI
L’ERBORISTERIA MADONNA DELLA SALUTE
Via Vendramini, n.33/a
di Vasco Bordignon
LA STORIA
La passione, qualunque essa sia, rappresenta un portentoso motore creatore di energia. Se poi questa passione si riesce a trasmettere da genitori a figli diventa allora una forza genetica formidabile, inarrestabile. Ora questa passione che in Marco Martino è finalizzata al mondo erboristico (le piante medicinali) e al mondo del bioalimento (prodotto frutto di una filiera tutta naturale senza alcun compromesso di produzione) non è stata un caso, una fatalità ma, a mio parere, la sommazione delle passioni dei suoi genitori che già nel 1984 entrambi papà Bruno e mamma Adriana avevano compiuto il percorso formativo per diventare Erboristi (con la A maiuscola) e per poi iniziare il percorso commerciale (1985 apertura del negozio Erboristeria Parrocchiale Madonna della Salute a San Zenone degli Ezzelini, poi nel 1987 a Bassano del Grappa) e successivamente anche produttivo (1990 apertura di un laboratorio di trasformazione propoli e piante medicinali). In quegli anni ’80 non c’era la frenesia attuale del naturale, non c’erano le grandi aziende simil-farmaceutiche, non c’era la gran cassa della insistente pubblicità che dà l’immagine che tutto guarisce … in quegli anni c’erano solo la passione e la competenza, gli elementi essenziali per riuscire a creare un feeling (oggi si dice così) tra la persona che cerca una soluzione e la persona che ti aiuta a raggiungerla quando ciò sia possibile. Ecco allora la grande arte dell’uso delle erbe ad es. delle tisane (ancora estremamente valide ed efficaci se ben orientate, se ben tra loro armonizzate), degli estratti fluidi, dei gemmoderivati, ecc. E così mentre guardo la parete sud di questo ambiente (dal 1994 ERBORISTERIA MADONNA DELLA SALUTE) riempita di tanti grandi contenitori cilindrici (bussolotti) verdi con le grandi etichette e i tanti nomi talora sconosciuti posso immaginare la dolce pazienza dell’ascolto della mamma o la precisa, sicura composizione della miscela erboristica del padre (grande conoscitore anche della flora locale). Negli anni successivi questo settore è stato inondato da una marea di prodotti di ogni tipo, formulati in chissà quali “sacrari” dell’industria, lasciando per strada in gran parte quel processo culturale e conoscitivo che dipendeva esclusivamente dall’erborista di un tempo.
Ecco con Marco, con cui ho sempre il piacere di scambiare idee, percezioni, esperienze, ecc., mi trovo a mio agio perché non sento in lui il commerciante, ma una persona che ha dentro ancora una vocazione quella di dare il meglio della sua conoscenza, il meglio della sua esperienza di erborista non per fare cassa (certo poi esiste anche quella), ma prima di tutto per dare un servizio al suo cliente, un servizio per il suo benessere, per la sua salute adoperandosi con la ricerca di prodotti la cui filiera sia qualitativamente la migliore possibile, associando ad essi il marchio indelebile della tradizione e della cultura erboristica. In questo modo lo vedo in perfetta sintonia e armonia con quella natura che lui ama e continua ad amare (anche nella produzione della sua azienda l’Inedito lab snc, trasformazione di quel laboratorio di trasformazione del 1990) assieme alla mamma e a Roberta, anche lei grande esperta di fitoterapia, sua gentile consorte.
LA BOTTEGA
Grandi contenitori cilindrici verdi (bussolotti) rivestono tutta la parete nord, ognuno con il suo contenuto di erbe secche, con la sua grande e armoniosa etichetta. Mi trasmette l’idea di una grande tessitura, di un grande drappo arabescato che madre natura ci offre.
Le pareti est ed ovest sono in sostanza grandi vetrine attrezzate con vetrate decorate con segni naturalistici, fiori e foglie che ben si coniugano con i prodotti e i grandi contenitori cilindrici.
Ovviamente, come in ogni negozio, in ogni bottega, sono rappresentati in scaffali, o in contenitori trasparenti tutta la serie di prodotti sia erboristici sia alimentari, accuratamente selezionati, secondo i principi dell’arte dell’erborista che così recita “arte intesa come passione, modo di vivere, modo di porsi nei confronti dell’ambiente, modo di porsi di fronte a quello che mangiamo, che respiriamo; arte intesa come coerenza di porsi di fronte alle persone che si incontrano sia nel lavoro che al di fuori delle mura commerciali” (Marco Martino).
CHE COSA SI OTTIENE DALLE PIANTE MEDICINALI?
Numerose sono le piante medicinali utilizzate nel settore erboristico e numerose sono le formulazioni con cui vengono vendute.
Non entrerò nei dettagli sulle proprietà positive o negative (effetti collaterali) che ogni pianta può manifestare, né sulla necessità di una filiera produttiva trasparente e in grado di essere anche standardizzata, per poter ottenere stabilità e comparabilità tra le varie formulazioni, ecc. ma presento sommariamente i vari prodotti che da esse ne derivano a seconda che si impieghi la pianta secca, cioè dopo un corretto processo di essiccamento, oppure si impieghi direttamente la pianta fresca, pulita e mondata da quanto non necessario.
Quali sono i prodotti derivati da pianta secca?
Le TISANE
Sono miscele di piante medicinali essiccate e tagliate in pezzi più o meno piccoli, che vengono preparate versando acqua bollente sul materiale essiccato (= per infusione) oppure ponendo il materiale essiccato in acqua fredda e poi portantolo ad ebollizione (= per decozione).
II raffreddamento dell’infuso deve avvenire sempre in maniera graduale e sempre a temperatura ambiente.
Le POLVERI
Si ottengono per triturazione della droga secca e, a seconda della granulometria, sono distinte in grossolane, grosse, semifini, fini e finissime.
Le polveri hanno la caratteristica di contenere tutti i componenti della pianta medicinale, anche quelli che non svolgono nessuna attività terapeutica.
Le TINTURE
Si ottengono estraendo con alcol i principi attivi della pianta medicinale secca. Hanno l’inconveniente della scarsa accettazione gustativa, e di non poter essere diluite con acqua (per precipitazione delle sostanze attive) e di non essere indicate nei soggetti intolleranti all’alcol.
L’ESTRATTO FLUIDO
L’estratto fluido si prepara mettendo la pianta essiccata a macerare in un solvente, generalmente alcol etilico o anche glicerina, per un periodo di tempo variabile da pianta a pianta.
Rappresenta la forma più concentrata tra le preparazioni liquide. Gli estratti fluidi più comuni sono quelli idro-alcolici, ottenuti estraendo la droga con alcol a 60-70°, e quelli alcolici, preparati con alcol a 95°. Sono disponibili anche estratti idroglicerici, in cui l’alcol è stato sostituito dalla glicerina. Gli estratti fluidi possono essere utilizzati come tali, oppure sono ingredienti perla preparazione di sciroppi, pozioni ecc.
L’ESTRATTO SECCO
Per la sua preparazione si parte dall’estratto fluido, facendo poi evaporare il solvente con opportune tecniche e a temperature non elevate. Si ottiene così una polvere finissima, quasi impalpabile, con una concentrazione molto elevata di fitocomplesso (=l’insieme delle componenti attivi della pianta). L’estratto secco può essere titolato. La titolazione consente di valutare con precisione il contenuto di uno o più principi attivi presenti nel fitocomplesso.
Quali sono i prodotti derivati da pianta fresca?
I SUCCHI
Sono ottenuti dalla pianta medicinale fresca frammentata e sottoposta a pres¬sione meccanica. Contengono tutti i componenti, organici e inorganici della pianta che vengono resi stabili mediante moderne tecnologie.
La TINTURA MADRE
Si prepara facendo macerare in alcol etilico il tessuto vegetale fresco, seguendo quanto descritto dalla Farmacopea Francese o Tedesca.
Il MACERATO GLICERINATO
Si prepara facendo macerare in una miscela di acqua, alcol e glicerina le gemme e i giovani getti raccolti, seguendo i dettami della Farmacopea Francese. Il fitocomplesso presente in esso è più “completo” poiché si sono usate le parti più giovani della pianta allo stato fresco, ma l’elevata diluizione ne riduce l’efficacia e ne impedisce la titolazione.
L’OLIO ESSENZIALE
È presente naturalmente in alcune piante (ad esempio lavanda, salvia, rosmari¬no, eucalipto) cui conferisce in genere un odore penetrante, ma gradevole. Si tratta di composti fortemente concentrati, da utilizzare con grande prudenza per la possibile insorgenza di effetti collaterali, talora importanti.
Per chi desidera approfondire posso consigliare alcuni testi
Bruni A. Nicoletti M. Dizionario Ragionato di erboristeria e di fitoterapia. Piccin Nuova Libraria, Padova, 2003.
Bruni A. Farmacognosia generale e applicata. I farmaci naturali. Piccin Nuova Libraria, Padova, 1999
Benigni R, Capra C, Cattorini PE. Piante medicinali. Chimica farmacologia e terapia, voll. 2. Inverni&Della Beffa, Milano, 1962
Campagna Paolo. Farmaci vegetali. Manuale ragionato di fitoterapia. Edizioni Minerva Medica, Torino, 2008.
Campanini Enrica. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali. Tecniche nuove, Milano, 1998
Capasso F, GRandolini G. Fitofarmacia. Impiego razionale delle droghe vegetali.2^ ed. Springer-Verlag Italia, Milano, 1999
Chiereghin P. Farmacia verde. Manuale di fitoterapia. Edagricole, Bologna 2002
E/S/C/0/P MONOGRAPHS- The scientific foundation for Herbal Medicinal Products. 2^ ed. ESCOP – Thieme, 2003
Lodi Giuseppe. Piante officinali italiane. Il “nuovo Lodi”. Edagricole,Bologna 2001
Mills S.,Bone K. Principles and practice of Phytotherapy. Modern herbal medicine. Churchill Livinstong,2000
Riva E. Non far di ogni erba un fascio. Botanica storia e proprietà farmacologiche di duecento piante medicinali. Ghedina&Tassotti editori, Bassano del Grappa, 1990.
VIDAL – Le guide des plantes qui soignet. La phytothérapie à l’épreuve de la science. Vidal 2010
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I PRODOTTI ERBORISTICI