PETRI ABBIGLIAMENTO
articoli tirolesi, cappelleria
Via Ferracina,30 – 36061 Bassano del Grappa
tel. 0424 527838
www.petriabbigliamento.com
di Vasco Bordignon
La mia giornaliera camminata periferia-centro-periferia rappresenta un interessante circuito che continuamente mi rende aggiornato dei continui mutamenti della città. E’ difficile che non attraversi il Ponte Nuovo e successivamente il Ponte Vecchio o degli Alpini per gustarmi doppiamente la frizzante corrente d’aria proveniente dalla Valsugana. Poi, oltrepassato il Ponte Vecchio, o salgo per via Gamba oppure svolto a dx in via Ferracina, e più avanti quasi di fronte alla salita Ferracina trovo sempre a dx un piccolo ma grazioso negozio, che da sempre mi attirava l’attenzione per la presenza di innumerevoli cappelli e altra oggettistica tirolese, ma che per i miei interessi (puramente culturali) attirava la mia mente per il nome che portava all’ingresso, in grande : PETRI. Questo nome non veneto mi stuzzicava alquanto e mi affollavano ogni volta tante domande per conoscere, per comprendere la storia di quella bottega. Un bel giorno sono entrato e sono rimasto per più di un’ora a parlare, a chiedere, ricevendo sempre delle risposte in una atmosfera quasi familiare creata dalla signora Elisa (l’ispiratrice e l’iniziatrice della attività commerciale) (foto) e dalla figlia Sonia entrambe forse un po’ stupite che una persona si interessasse così della loro avventura. Ed è nata una storia che vorrei raccontare.
La storia inizia nel 1918, precisamente il 16 giugno in una zona di guerra. C’è un ragazzo alto, robusto, da pochi mesi chiamato alle armi per difendere il suolo nazionale e per riuscire a sconfiggere l’allora nemico, pronto come tanti altri ragazzi del ’99 (sono stati 270.000) a combattere. E in queste fasi di combattimento viene ferito ad una gamba. Non sappiamo esattamente dove sia stato curato, ma verosimilmente pensiamo che sia poi arrivato all’ospedale militare di Bassano per curare la sua ferita. Questo ragazzo era nato a Castelfranco di Sotto un paesino attualmente in Provincia di Pisa. Nella sua zona vi erano concerie (e certamente in una di questa vi aveva lavorato prima della chiamata alle armi), vi era una agricoltura ancora povera che implementava le sue entrate con quanto offrivano i non lontani boschi dell’Appenino in termini di legna, frutti (soprattutto castagne), funghi ecc. Il periodo di convalescenza permette al giovane Petri di conoscere Bassano, i suoi dintorni e in un certo modo si sente quasi a casa. Anche qui ci sono già fiorenti attività di concia, ci sono colline piene di grandi castagni, olivi, faggi, ecc., c’è una fervente attività agricola.
Con la fine della guerra Petri Giovanni inizia a lavorare presso la conceria Cavallini pellami, il cui titolare è pure di origine toscana. Il Cavallini successivamente decide di trasferire l’attività in altra sede e il Petri – non potendo o non volendo seguire la nuova localizzazione – deve inventarsi una nuova occupazione e, aiutato dallo stesso Cavallini, memore delle tradizioni della sua regione d’origine, apre una bottega di dolci, di gelati, e soprattutto di castagnaccio, un dolce caratteristico delle sue terre di origine. E lui è bravissimo, il suo negozio attira, ha successo. (foto della bottega).
E nasce anche l’amore. Si sposa con Giuseppina e nascono cinque figli, tra cui Giovanni Maria, conosciuto poi come Mario. Mario cresce, diviene adulto e aiuta in bottega. E qui ogni domenica, dopo i vespri, da San Vito la signorina Elisa con una sua amica era solita fare una passeggiata fino al centro e dopo le piazze era d’obbligo fermarsi a prendere il gelato dai Petri. L’amica della Elisa lavorava in un ingrosso di dolci dove i Petri si rifornivano di quanto necessario. E’ l’amica che presenta Elisa a Mario e… poi si sposano…
Negli anni ’50 la signora Elisa Guglielmin, sposata con Giovanni Maria Petri, realizza il suo sogno cullato da molti anni, fin da piccola. Infatti dove abitava, a San Vito, nel piano superiore una signora lavorava già a maglia e lei piccolina si era innamorata di quel continuo muoversi, avvitarsi, sparire e comparire di fili e di matasse colorate di mille colori … Inizia e le sue realizzazioni piacciono, ha la sua clientela e il suo luogo di lavoro non è molto distante dal luogo dove suo suocero aveva il negozio del famoso castagnaccio.
Diventa poi un laboratorio di maglieria con tre macchine ( foto) chiamate rettilinee, nelle quali a mano si spostava il carrello avanti indietro e di fronte scendeva piano piano la realizzazione a maglia. Mi racconta di aver confezionato anche le maglie invernali del 1966 o 1967 per la squadra Bassano-Virtus del Centro Giovanile: erano a strisce verticali rosse e bluette , in pura lana, con una v sul davanti sempre di colore bluette ed il numero sulla parte posteriore in panno bianco.
Successivamente, negli ani 60-70, si accorge che il flusso turistico in Bassano aumenta di anno in anno, specie nella zona del Ponte e pertanto quella Via Ferracina viene a rappresentare una strada unica o di entrata o di uscita per la zona del famoso manufatto ligneo, e cogliendo le esigenze dei turisti inizia a produrre capi ispirati al Tirolo sia per donna che per bambino: soprattutto gonne, golfini, completini con ricami ispirati alla montagna (genziane, stelle alpine, pigne, abeti, vette innevate, casette nella neve, ecc.), e calzettoni con le palline pon pon… Piano piano il laboratorio si trasforma in un negozio di produzione di alcuni prodotti specifici.
Nel 1978 dopo la morte del consorte, aiutata dai due figli nella gestione e conduzione dell’attività precedentemente garantita dal papà, si accorge come sia necessario modificare sia la struttura sia i prodotti a cause delle continue diverse richieste del mercato turistico, e così si cercano e si propongono alla clientela solo capi originali confezionati direttamente in Tirolo austriaco e tedesco ed altri da alcune località italiane, ad es. Bolzano, Merano, San Candido.
Negli anni 90 entra la nuova generazione, la figlia Sonia, che anch’essa fin da piccola assisteva (come da una foto precedente, estasiata di fronte alle “rettilinee” della mamma) alla creazione, alla realizzazione del laboratorio prima, del negozio poi. La signora Sonia ben presto nota come sia in aumento richiesta di cappelli e come a Bassano l’offerta sia quasi nulla. Con passione e con determinazione acquisisce i marchi più prestigiosi leader in Italia come Borsalino, Stetson, Lock di Londra, Jacaru australiana (con pelli di struzzo, canguro coccodrillo bufalo) e proseguendo con i prodotti tirolesi più belli e richiesti da Lienz, da Innsbrusk , ecc.
Inoltre riprende a proporre alla clientela gli originali cappelli degli Alpini e la loro oggettistica sull’onda anche del continuo interesse, anche giovanile, di simboli e realizzazioni in campo solidaristico da parte delle associazioni alpine.
Da ultimo non vuole dimenticare un tipico prodotto nostrano: il tabarro veneto tornato alla ribalta, dopo decenni di oblio, per i suoi peculiari caratteri di forma, di eleganza, e anche di protezione dai rigori invernali.
Entrare da “Petri abbigliamento” significa non solo trovare prodotti accuratamente selezionati e di grande qualità, ma anche un ambiente nel quale simpatia e familiarità rappresentano qualità genetiche.
La signora Elisa ci ha lasciato. Spesso, transitando per la via Ferracina, entravo a salutarla e il suo sorriso, nonostante le “magagne” del corpo, mi trasmetteva il suo spirito affettuoso e sereno. Così – non è un caso – ci ha lasciato in un giorno particolare, il 10 giugno 2018, la vigilia dell’anniversario del matrimonio con il suo Mario, cioè l’11 giugno del 1956. Mario l’aspettava dal 18 dicembre del 1978. (V.B.)
PETRI ABBIGLIAMENTO
VIA FERRACINA.30
BASSANO DEL GRAPPA
0424-527838