BASSANO DEL GRAPPA – LA CHIESETTA DI SAN ROCCO – PRATO di S. CATERINA

LA CHIESETTA DI SAN ROCCO – PRATO di S. CATERINA

La Chiesetta di San Rocco si trova a ovest del Prato di S.Caterina. internet_-_03-_chiesa_CHIESA_DI_SAN_ROCCO_-_FOTO_DEL_1914Chiesetta di San Rocco, 1914 (cortesia di R.Remonato)

chiesetta_san_rocco_con_freccia_inizio_NovecentoColle di S. Maria ripreso dal Prato di S.Caterina e in basso (freccia) la Chiesetta di San Rocco – (anni ’30 )_adesso_chiesette_san_rocco_-_DSCN0704Come si vede adesso, dal parcheggio del Prato di Santa Caterina, la facciata è divisa da quattro lesene ed è coronata dal frontone nel quale è stata ricavata una nicchia a mezzo tondo. Sopra la porta d’ingresso vi è un affresco raffigurante il Crocifisso con San Rocco ai piedi della croce. (vedi oltre)

La parete nord, caratterizzata da un’unica apertura ad arco con inferriata a raggiera, si prolunga verso ovest con una appendice (sacrestia) costruita nel 1905 al posto di quella originaria che si trovava a sud e la cui entrata è stata murata (visibile all’interno della chiesetta.

LA STORIA

La Chiesetta di S. Rocco è strettamente legata ad uno degli avvenimenti che nel passato hanno caratterizzato la nostra storia.

Nel 1620 e nel 1623 la peste, come racconta il Brentari, “vagolò nei dintorni di Bassano, senza però entrarvi; nel 1630 (che fu anche anno di somma carestia e che vide morire molti poveri di fame) essa si avvicinava sempre più. I tedeschi, calati in Italia al tempo della guerra per la successione di Mantova, avevano cominciato a spargerla nella Valtellina, donde essa si dilatò poi a Lodi, Cremona, Modena e Milano; e all’aprirsi della stagione, essa si diffuse sempre più, sotto forma di febbri acute e perniciose, accompagnate da grande calore agli occhi, intensa doglia [dolore] al capo ed alla schiena, nerissime macchie per tutto il corpo e sozzi bubboni alle anguinaie [all’inguine] e sotto le ascelle.”

Poiché Bassano era stata colpita e funestata dalla peste anche in epoche precedenti, in attesa del nuovo pericolo il Consiglio della città d’accordo anche con altri Comuni, abbondò nel prendere provvedimenti per tenere lontano il morbo. Ma quella volta ogni sforzo riuscì vano. Nel maggio del 1631  si cominciarono a registrare i primi morti e man mano che il morbo si propagava questi aumentarono in modo vertiginoso tanto che i cimiteri allora annessi al Duomo, a San Giovanni e a Santa Maria della Misericordia (ora Beata Giovanna) divennero ben presto incredibilmente pieni. Si pensò allora di sotterrarli in Prato della Fiera o di Santa Caterina degli Eremitani in Margnan dove vi era una vasta area che di solito veniva allora utilizzata per fiere o per esercitazioni belliche.

In seguito, su istanza dei Cappuccini Giovanni da Bassano e Giovanni Maria da Verona, vennero dipinti su un muro di quel prato un crocifisso ed una immagine di san Rocco, affinché la gente che di là passava si ricordasse dei morti ivi sepolti, e pregasse per loro.

Cessato il contagio quel luogo cominciò ad essere frequentato dai fedeli, e fu benedetto e consacrato divenendo così un cimitero vero e proprio. Inoltre essendo questo luogo meta di pellegrinaggi di chi andava ad onorare i propri morti venivano spesso lasciate delle offerte, utilizzate poi per adornare le due venerate immagini.

I Fratelli della Buona Morte della Confraternita di San Giuseppe, che avevano preso sede nel 1522 nell’oratorio di San Vittore, chiamato poi di San Giuseppe, a ridosso della Duomo di Santa Maria in Colle, vi effettuavano ad ogni festività una processione.

Con le continue offerte venne costruito un capitello,dove  si leggevano queste parole:” Jesu Christe fili Dei vivi Miserere nobis: sante Rocche Ora pro nobis: MDCXXXI” ( dal Brentari).  Si iniziò poi a celebrare qualche Messa e successivamente, dopo essere stato ingrandito e migliorato, fu trasformato, ad opera dei Fratelli dell’Oratorio, nel 1681, in chiesetta, dedicata a San Rocco, il Santo invocato contro la peste.

Agli inizi del ‘700 si celebrava Messa tutte le domeniche, e pure nel 1819 quando, in occasione della visita del vescovo di Vicenza Giuseppe Maria Peruzzi, si legge negli atti “Nell’Oratorio del Prato si celebra la S. Messa in ogni festa di precetto, a danno talvolta della Parrocchiale”.

Nella visita del vescovo Antonio Feruglio del 1895 questa chiesetta viene indicata come “Oratorio di proprietà della famiglia Jonoch e della Fabbriceria” nella quale “si celebra almeno una volta alla settimana”, indicando la piena attività della Chiesetta.

Questa Chiesetta dedicata a San Rocco  esiste ancora, come abbiamo detto,  ma già negli anni ottanta era ridotta “in avvilite condizioni “(Guida di Bassano, 1981).  Attualmente è di proprietà comunale che ha provveduto al restauro della parte interna. Viene utilizzata come sede espositiva.

Per quanto riguarda il cimitero, nel 1807 il Prato di Santa Caterina era ancora usato come luogo di sepoltura e continuò ancora per pochi anni quando fu reso disponibile il nuovo Cimitero di Santa Croce. 

IL CROCEFISSO

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Queste immagini consentono di vedere lo stato “penoso” di questo affresco. Prima che diventi del tutto evanescente urge un profondo restauro. Temo però che non esistano più oggi dei veri mecenati che abbiano a cuore anche le vestigia del passato.

L’INTERNO

L’interno è costituito da un solo vano con il soffitto a botte. Vi si trova anche ciò che resta dell’altare. Si possono vedere alcune parti di affreschi (del 1740?)  attribuiti al pittore Giuseppe Graziani, che raffigurano la SS.Trinità con angeli musicanti.

ciò che resta del vecchio altare (foto in occasione di una mostra)gli affreschi tuttora presenti nel loro insiemeaffresco centrale, la parte più conservata angeli musicanti di sx e di dx disposti ad ovest in corrispondenza dell’altareangeli musicanti di sx e di dx disposti ad est in corrispondenza dell’uscita

Fonti documentali

AAVV. Guida di Bassano del Grappa. Edizioni Scrimin, 1981. Da questa Guida ho estrapolato l’immagine degli anni ’30 del secolo scorso

Brentari Ottone. Storia di Bassano e del suo territorio. Bassano, Sante Pozzato, 1984

AAVV. Guida di Bassano del Grappa. Edizioni Scrimin, 1981. Da questa Guida ho estrapolato l’immagine degli anni ’30 del secolo scorso.

Remonato Ruggero. Spigolature Bassanesi. A spasso per la città di ieri e di oggi. Editrice Artistica Bassano. Bassano, 2010

Vinco da Sesso Giambattista in www.gilbertopadovaneditore.it

[aggiornato 06-12-2018]

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