LA CHIESETTA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
o CHIESETTA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
CENNI STORICI
Nel novembre del 1393 appare la prima menzione dell’immagine sacra della Madonna con Bambino, la Madonna delle Grazie. E’ il Consiglio Comunale stesso a deliberare l’istituzione di un culto ufficiale a questa Madonna, ritenendo come questa sacra immagine avesse concesso la grazia di respingere nel novembre del 1390 l’attacco, alla vicina Porta del Mazzarolo, dei Carraresi assieme ad alcuni fuoriusciti di Bassano.
E’ verosimile che questa sacra immagine delle Madonna delle Grazie fosse già precedentemente oggetto di un diffuso culto popolare, raccogliendo i fedeli presso una specie di capitello forse con un tettuccio sporgente di protezione alla immagine.
Si deve tuttavia anche tener conto come nelle cronache cittadine e nei documenti comunali si fa riferimento a una “Madonna della Nogara”, ad una immagine all’interno di un piccolo capitello probabilmente all’altezza della cinta muraria, vicino al fossato. Non si sa con certezza le motivazioni dell’accostamento tra questa titolazione e la continua ricorrenza anche “delle Grazie”, probabilmente per le continue grazie concesse ai suoi fedeli.
Verso metà del quattrocento questo affresco divenne segno di grande devozione e di preghiera da parte di un eremita, Lodovico Ricci, che iniziò negli anni successivi a perorare la costruzione di una vera chiesetta per incorporare l’altare con l’immagine, considerando le continue e generose offerte che continuavano a pervenire da parte dei fedeli e dei bassanesi.
Nell’agosto del 1492 si hanno notizie della presenza di lavori di costruzione della cappella, e nell’ottobre seguente ai Servi di Maria veniva assegnata la cura di questa chiesetta.
Continuarono le manifestazioni di devozione e di donazioni da parte dei cittadini di Bassano e dei tanti devoti che permisero di arricchire e di abbellire la chiesetta. Stante così le cose, i frati richiesero al comune una elargizione di 500 lire per poter acquistare o costruire alcune dimore per almeno 2-3 frati. Il Comune ne concesse 200.
Anche all’inizio del Cinquecento il convento della Madonna delle Grazie funzionava perfettamente con almeno 3-4 frati adibiti ad ufficiare e a tener viva la devozione.
Nel 1533 i frati ottennero dal Comune l’autorizzazione di costruire un “passavia” per giungere direttamente dal Conventino alla Chiesa. Nel 1534 poi inoltrarono al Comune una richiesta di ampliamento della struttura esistente.
L’autorizzazione giunse nel 1537 per un allungamento dello stabile di 24 piedi bassanesi (pari a 8,57 metri) senza intaccare le mura ed ostacolare il transito della strada, sopra la quale erano già stati eretti due corridoi a congiunzione della chiesa con il monastero.
Nel luglio del 1539 venne consacrata dal vescovo Lodovico Martini, suffraganeo del Cardinale Nicolò Ridolfi. La consacrazione delle Chiesetta consentiva di ricevere in essa sacramenti e di poter essere seppelliti al suo interno.
In questo periodo la chiesa senza dubbio aveva raggiunto la sua forma definitiva, quella rimasta fino a pochi decenni fa: una chiesa a pianta allungata e stretta, sviluppatasi a ridosso delle mura, connessa con il monastero con due poggioli coperti, e terminante a sud con una sagrestia: in pratica come appare dalla mappa di Francesco e Leandro dal Ponte (come da immagine).
Nel 1580 l’importante fraglia dei tessitori lanieri stabiliva di costruire un altare a S. Andrea Apostolo loro patrono, ma per le difficoltà economiche intervenute nel frattempo, fu realizzato più tardi entro la metà del Seicento.
Un secolo dopo il completamento architettonico della struttura, anche l’interno doveva aver completato il suo definitivo assetto: la presenza di tre altari lungo il lato delle antiche mura : il maggiore dedicato alla Madonna, poi l’altare dedicato a S. Andrea, e il terzo altare dedicato a San Valentino, fatto erigere dai Guadagnini, ricca e devota famiglia che si era stabilita a Bassano verso la fine del Quattrocento, e che vi seppellì numerosi illustri suoi componenti.
Pertanto verso quest’epoca questa piccola e periferica chiesetta sempre ricca di devozione popolare e di attenzione e di donazioni (arredi, dipinti, ecc.) da parte di tanti cittadini, nonché sede di sepolture e di assemblee di confraternite, raggiungeva il suo massimo splendore (ora inesorabilmente in parte perduto) con la vivace superficie pittorica degli affreschi, con la ricchezza ornamentale degli altari, sia quello della Madonna (paramento ligneo e cornici fogliate, colonne e motivi floreali, volute e statue, a completamento dell’edicola di pietra (rimasto documento solo fotografico del primo Novecento), sia quello di S. Andrea certamente fornito di pala e cornice, sia quello della famiglia Guadagnini con la celebre pala di Jacopo Dal Ponte (“Il Battesimo di Santa Lucilla”, ora al Museo Civico) datata verso la metà degli anni settanta del Cinquecento.
A metà del Seicento Papa Innocenzo X imponendo una revisione degli Ordini Religiosi sopprimeva i piccoli conventi, compreso quello dei Serviti a Bassano, costringendo i religiosi ad abbandonare la chiesetta. Il suo successore Alessandro VII, nel 1652, concesse alla Repubblica di Venezia di utilizzare il ricavato della vendita di questi piccoli conventi soppressi per finanziare la guerra di Candia in atto.
Nonostante che i cittadini di Bassano si fossero appellati al Doge attraverso il Consiglio Comunale per salvare le sorti della loro chiesetta, questa con gli annessi locali furono messi all’asta nel gennaio 1658.
Per la somma di mille ducati il 12 maggio 1659 il rev.do Gio.Battista Danieli pievano di Borgoricco acquistò il convento con l’impegno di mantenere la custodia della chiesa e delle suppellettili. Interessante l’inventario dei beni allora conservati nella cappella e in sacrestia, che oltre agli oggetti del culto, all’altare di san Valentino vi era “ una palla del Santo con altre figure di man di Bassano, con suo telaro di legno dorato e con la sua tela per coprir la palla.” Non si fa cenno del secondo altare dedicato a Sant’Andrea, presente invece nell’inventario della soppressione. A lato stemma della famiglia Danieli.
Nei secoli successivi la chiesetta divenuta ormai un oratorio privato continuava la sua vocazione di luogo di culto adattandosi alle manifestazioni della fede popolare, sempre presente e generosa. Tuttavia iniziava un lento degrado dello splendore della Chiesetta. Infatti dal manoscritto del G. Danieli del 1906 nell’estate del 1797 parte delle argenterie vennero requisite dalle autorità militari napoleoniche, ed altri preziosi oggetti furono venduti nel 1833 per sopperire alle spese di mantenimento dell’edificio.
L’interno della Chiesa rimase immodificato: sempre nel 1833 Domenico Vittorelli, nipote di Jacopo, elencava gli affreschi presenti nella Chiesetta così descrivendoli “ Immagine antica di nostra Donna con bambino in fra le braccia … quadro che rappresenta S. Valentino in atto di battezzare Lucilla. Il Crocefisso con la Triade e col prospetto del ponte di Bassano, sono pitture a fresco di Giacomo da Ponte”. Si deve ricordare come nel 1842 la pala di Jacopo Dal Ponte veniva depositata nelle sale del Museo Civico appena inaugurato e sostituita da una copia di Francesco Roberti.
Pure nel 1895 lo stesso Vescovo Antonio Feruglio nella sua visita pastorale evidenziava la presenza di tre altari in essa contenuti: altare dedicato alla beata Vergine delle Grazie , uno a Santa Teresa ed uno a San Valentino.
Nel 1902 il campanile della chiesetta venne abbattuto in quanto pericolante: era un manufatto assai esile occupando la larghezza di due merli, preceduto pochi anni prima (1896) dall’abbattimento delle mura lungo l’allora viale XX Settembre.
Nel 1904 il Comune acquistando la vicina torre della Grazie avviò una lunga e discussa valutazione sulla sistemazione dell’intero complesso ivi esistente e quindi anche della Chiesa. Nel 1905-1906 si attuò una importante documentazione fotografica dell’altare della Madonna disposta dall’allora direttore del museo Gerola: si vede un imponente altare ligneo, con colonne decorate da rametti fogliati, cornici con fiori e foglie, volute e riccioli; questo altare incorporava l’originaria edicola in pietra e ne ampliava così la struttura con riproposizione di motivi floreali, includendo il tabernacolo e trasformando il dipinto della Madonna in una specie di icona contornata da volti di angioletti, e da numerosi cuori ed ex-voto.
La proprietà Danieli finì nel 1934 con l’ultimo discendente Alberico.
Nel 1935 il Tribunale di Vicenza, per insolvenza di debito, mise all’asta i beni immobili, compreso l’oratorio, aggiudicato da Vicenzo Polidoro, a cui succedette il figlio GianLuigi.
Ma in questi anni la piccola chiesa veniva lentamente abbandonata, e chiusa al culto.
Il culmine del degrado si raggiunse durante la seconda guerra mondiale quando venne adibita a magazzino di ferramenta, degrado che mal si raccordava ai fasti della devozione e del culto dei secoli precedenti.
Terminata la guerra allo scopo di realizzare una riqualificazione a tutta l’area dell’attuale Viale dei Martiri comprendente la Porta delle Grazie, la Torre e la Chiesetta furono elaborati vari progetti, trai quali un intervento sulla stessa struttura della Chiesa che veniva presentata come residuo di un’epoca ormai finita, da vari anni chiusa e in uno stato di abbandono totale con l’interno pressoché sconvolto : altari rimossi, i dipinti rimasti corrosi e in gran parte eliminati dallo sgretolamento degli intonaci.
Nei seguenti anni prenderà corpo la soluzione della demolizione della parte mediana della chiesetta, l’apertura di una breccia nelle mura e la realizzazione di un corridoio di comunicazione tra viale delle Fosse e viale dei Martiri. Così nella primavera del 1964 veniva realizzata l’apertura.
Nel frattempo si veniva a compiersi anche la cessione a titolo gratuito sia del passaggio che della parte rimanente della chiesetta al Comune di Bassano: gli atti furono esecutivi nel maggio del 1968.
Si iniziava quindi il restauro degli affreschi (che dalla relazione preliminare erano in condizioni precarie e di abbandono) e di altri interventi strutturali, in particolare del soffitto a volta che richiese il completo abbattimento per risanare il coperto superiore. Con questa demolizione venne alla luce il grande affresco di “Dio Padre in mandorla” occultato per secoli tra la cupola del protiro e il tetto della chiesa.
Tuttavia ci vollero altri interventi nel 2003 per il cedimento avvenuto nel 1989 di travi del tetto e nel 2006 per il recupero e consolidamento particolarmente degli esterni dell’edificio per la presenza di crepe e fissurazioni non solo determinate dalle sollecitazioni del traffico veicolare ma anche dalla infiltrazioni di acque meteoriche e della conseguenza umidità.
Con il 2010, dopo essere stata risanata la parte architettonica, si completava il recupero delle superfici interne con il restauro degli affreschi e delle opere d’arte, e dei manufatti in pietra e marmo degli altari e della pavimentazione.
Ed è quello che possiamo vedere oggi.
ENTRATE E GUSTATE!
Appena entrati a sinistra sulla facciata nord vediamo questo affresco datato verso la metà del secolo XV raffigurante Madonna con il Bambino in trono e sant’Antonio Abate all’interno di una cornice colorata. Opera ancora di incerta attribuzione. Accanto un dettaglio della Madonna con il Bambino.
In continuazione alla parete nord troviamo la struttura del protiro con decorazione ad affresco sia interna che esterna e coronamento con finti marmi e quattro tondi raffiguranti teste maschili. All’interno ciò che resta dell’altare, del ciborio e della miracolosa immagine della Madonna contornata da una edicola in pietra serena dipinta e dorata. A sx vediamo l’affresco (in parte copertto dalla colonna) della Triade (Trinità) di Jacopo dal Ponte . Ripropongo quanto fotografato nel 1905-1906
Vediamo da questa immagine l’impressionante e ricercato apparato decorativo ligneo che ha avvolto completamente le strutture in pietra dell’edicola della sacra immagine e della presenza in basso del ciborio poligonale a colonne e nicchie. L’apparato ligneo viene attribuito alla illustre bottega bellunese dell’Auregne.
In questa immagine in dettaglio ciò che rimane di questo affresco, databile del XIII secolo, Madonna con Bambino, e dell’edicola.
Fiori e volti che si possono ammirare a dx dell’edicola: particolari appartenenti ad affreschi di più ampio respiro, databili verso la seconda metà del XV secolo
Dettagli di ciò che rimane dell’ornamento marmoreo dell’edicola della Immagine della Madonna, con motivi floreali e varie forme decorative
La bellissima immagine della Trinità affrescata da Jacopo dal Ponte, anni settanta circa del Cinquecento. In basso a sx si può intravedere la forma allungata di un ponte, è quello di Bassano del G. Questo affresco in occasione del restauro del 1969 fu staccato dalla parete, applicato su tela e poi su “panforte” trattato con resina acrilica. Fu necessario un ulteriore restauro nel 2010 per problemi conservativi a causa di distacchi delle pellicola pittorica dal supporto.
L’intenso particolare del Cristo agonizzante che trova conforto nella vicinanza del Padre che con la mano dx (che lascia scivolare il sangue del Figlio) tende a sostenere il peso della Croce, in armonia con il simbolo dello Spirito Santo.
In basso a sx, come detto, si può scorgere questo non indifferente dettaglio per Bassano: è la raffigurazione pressoché identica all’attuale celeberrimo Ponte di Bassano o Ponte degli Alpini.
Vele interne del protiro dipinte in azzurro con stelle dorate dove sono collocati i Padri della Chiesa : Sant’Ambrogio a ovest, Sant’Agostino a nord, San Gregorio a est, San Gerolamo a sud. I
Il protiro anche nella parte esterna presenta una decorazione ad affresco con finti marmi e con quattro tondi all’interno di una ghirlanda d’alloro con quattro teste maschili.
Sulla parete sud questo affrresco “Dio Padre in mandorla tra gli Evangelisti” scoperto nel 1969, dopo essere rimasto occultato per secoli tra la cupola del protiro e il tetto della chiesa, con l’abbattimento del soffitto che si era reso assai instabile e pericoloso. Questo affresco è stato staccato e trasportato dapprima su tela e poi su agglomerato ligneo e quindi sottoposto a restauro. Un ulteriore intervento è stato effettuato nel 2010.
Particolare del precedente
Il Battesimo di Santa Lucilla, di Jacopo Dal Ponte, Museo Civico di Bassano del Grappa. Lavoro eseguito tra il 1577 e il 1578. Stupenda opera ove la luce sembre vibrare all’interno della stessa materia colorata.
Termino questo lavoro ricordando – come da questa targa – il martirio di tante giovani vite sacrificate vicino a questa chiesetta nel 1944.
PRINCIPALI FONTI DOCUMENTALI
La Chiesa di Santa Maria della Grazie. Storia Arte Restauro. A cura di Ericani Giuliana e di Vettori Federica, Comune di Bassano del Grappa, senza data (ma 2012). (preziosa recente pubblicazione sull’argomento, sia in senso storico che artistico, specie il dotto elaborato della Ericani. Interessanti pure gli scritti che consentono di valutare le situazioni esistenti e di seguire gli interventi di restauro del 1969 e del 2010. Tuttavia devo annotare la mancanza di un indice analitico, sempre utile per i lettori/studiosi, la mancanza della data di pubblicazione e discrepanze sulla denominazione (ora protiro ora ciborio) negli elaborati e nelle immagini creando una certa confusione).
Album bassanese. Stampe e disegni di Bassano e dintorni. A cura di Passamani Bruno,Bassano del Grappa,1977.
Bassano nella memoria. AA.VV. Libreria Palazzo Roberti, Bassano del Grappa, 2001.
Brentari Ottone. Storia di Bassano e del suo territorio. Bassano, Pozzato, 1884.
Danieli Gaetano. Dal secoloXIV al secolo XX. Storia della famiglia Danieli, della chiesa delle Grazie, della pala di San Valentino, 1906, manoscritto. (Copia)
De Ruitz Mario. Strumenti metrologici pubblici della città e del territorio di Bassano. In: Bollettino del Museo Civico – Museo-Biblioteca-Archivio di Bassano. Nuova Serie , Numeri 3-6, 1987-1988.
Il Museo civico di Bassano del Grappa. Dipinti dal XIV al XX secolo. A cura di Magagnato Licisco e di Passamani Bruno. Neri Pozza,1978
Mantese Giovanni. Bassano nella storia. La religiosità. Bassano del Grappa, Parrocchia di Santa Maria in Colle, 1980.
Muraro MIchelangelo. Il libro secondo di Francesco e Jacopo Dal Ponte. G.B.Verci Editore, Bassano del Grappa, 1992.
Remonato Ruggero. Spigolature bassanesi. A spasso per la città di ieri e di oggi. Editrice Artistica Bassano,2010.
Storia di Bassano, a cura del Comitato per la Storia di Bassano. Bassano del Grappa, 1980.