LA STATUA DEL GENERALE GAETANO GIARDINO
E
IL NUOVO ASSETTO DEL VIALE DELLE FOSSE A NORD
BIOGRAFIA di GAETANO GIARDINO
Nacque a Montemagno (Asti) il 25 gennaio 1864 da Carlo e da Olimpia Garrone.
Nel 1881, a 17 anni entrò nell’esercito.
Nel 1882 venne nominato sottotenente nell’8° bersaglieri, nel 1885 promosso tenente.
Nel 1889 si recò in Africa nei nuovi possedimenti, che nel 1890 assunsero il nome di Colonia Eritrea. Qui evidenziò le sue doti organizzative e di preparazione professionale militare, e nel 1894 partecipò alla presa di Cassala riportando una medaglia d’argento e la promozione a capitano. Nell’estate del 1994 tornò in patria e intraprese gli studi presso la scuola di guerra, passando poi dalla fanteria al corpo di stato maggiore.
La promozione a maggiore arrivò solo nel 1904 e quella a tenente colonnello nel 1910.
Nel 1914 arrivò la promozione a colonnello, dopo essersi messo in luce nella fase preparativa ed operativa della spedizione in Libia, e l’incarico a capo di stato maggiore del IV corpo d’armata.
Nel 1915 arrivò la promozione a maggior generale.
Nel 1917 Cadorna (che lo aveva ben presto imparato a stimarlo per le sue doti sia militari che politiche e sicuramente ricambiato dal Giardino ) lo nominò tenente generale.
In occasione della crisi parlamentare del giugno 1917, proposto da Cadorna, dal 16 giugno il Giardino ebbe l’incarico ministeriale come sostituto del ministro della Guerra P. Morrone, dimissionario. Ma all’indomani del 24 ottobre data della rotta di Caporetto, seguirono le dimissioni del Governo Boselli e con lui del Giardino, che tuttavia non ne fu direttamente coinvolto, tanto che dopo l’allontanamento di Cadorna divenne vicecapo di stato maggiore . Tuttavia non dovette trovarsi a suo agio nel nuovo comando supremo, tanto che già nel febbraio 1918, fu inviato a Parigi come rappresentate italiano presso il Consiglio militare interalleato, ma già due mesi più tardi ritornò in Italia dove assunse il comando dell’armata del Grappa, che rappresentava uno dei punti più delicati dell’intero fronte italiano. Il Generale e il Monte Grappa con la 4ª armata rappresentarono per le successive vicende quali la reazione all’offensiva austriaca del 15 giugno 1918 e la successiva battaglia di Vittorio Veneto l’instaurarsi di una notorietà e di un legame emotivo-eroico che tuttora persiste.
Nel 1919 fu nominato ai vertici della gerarchia militare come uno dei cinque generali dell’esercito.
Nel 1923 fu governatore della città di Fiume, nel 1924 fu nominato ministro di stato, nel 1926 divenne Maresciallo d’Italia.
Sono stati anche gli anni della nascita del Fascismo e della presa del potere da parte di Mussolini.
Nel 1927 si ritirò a Torino “consapevole di aver perso un suo ruolo e di aver favorito la nascita e l’assestamento di un regime che lo metteva ora da parte pur coprendolo di allori “ (Nicola Labanca, Treccani)
MA non si assopirono le sue propensioni al populismo, all’autoglorificazione e al mantenimento del mito delle battaglie del Grappa dove aveva espresso pubblicamente di voler essere sepolto (miti necessari anche alla propaganda del regime).
Certamente svolse un ruolo decisivo nella costruzione del Sacrario consacrato il 22 settembre 1935 alla presenza del re.
Il Giardino morì a Torino il 21 novembre del 1935 e, in attesa del completamento del Sacrario del Grappa, fu deposto a Bassano al centro della cripta nel Tempio Ossario in una tomba provvisoria progettata dal bassanese Antonio Marcon (1898-1974).
LA STORIA DELLA STATUA E DELLA SUA COLLOCAZIONE
Torino nel 1936 a considerazione del grande attaccamento per il Grappa e per Bassano da parte del suo illustre concittadino deceduto l’anno precedente decise di donare alla nostra città un monumento a lui dedicato, con questo telegramma : “Torinesi fierissimi loro tradizione guerriera hanno determinato offrire a Bassano che Egli fortemente amò … una statua che nel bronzo ne eterni la memoria”.
Il monumento, progettato da un giovane architetto romano, Achille Morbiducci, sottotenente del 91° Fanteria del Grappa, comprende un basamento su cui erge la statua del Generale, con sottostante una cripta.
II basamento, in pietra di Pove, a forma rettangolare, ha il lato nord arrotondato su cui spicca a rilievo, la dicitura: A GAETANO GIARDINO / 1864-1935; sul lato est: MONTE GRAPPA TU SEI LA MIA PATRIA e sul lato ovest: GLORIA A VOI SOLDATI DEL GRAPPA mentre il lato sud dà accesso alla cripta.
La statua di bronzo, alta circa quattro metri, è posta sul basamento rivolta verso il Grappa: il Maresciallo, a figura intera, in tenuta da guerra, è rappresentato col volto fiero e lo sguardo alzato e fisso al “suo” Monte. II bronzo, fuso nelle Fonderie torinesi fratelli Chiampo, è opera di Stefano Borelli (vedi più avanti) che riesce a trasmettere alla figura non solo una aderenza fisionomica ma anche i tratti di un carattere forte e determinato.
La cripta, in una nicchia, contiene la riproduzione in bronzo della storica Madonnina del sacello sul Grappa ferita nel 1918, patrona dei Combattenti: riproduzione eseguita dallo scultore torinese Ettore Tinto, fante del Grappa. L’interno della cripta, rivestita di marmo rosso di Verona, con il pavimento in marmo nero intarsiato con lo stemma di Bassano, reca, in lettere di bronzo, la scritta: “MATER PURISSIMA FILIOS MILlTESQUE NOSTROS NUNC ET SEMPER PROTEGE”; sulle pareti laterali sono i nomi delle località del massiccio del Grappa teatro delle battaglie. L’ingresso alla cripta è protetto da un cancello in bronzo, progettato da Morbiducci, formato da una croce, quattro baionette, quattro stelle italiche e gli stemmi di Torino e di Bassano.
La collocazione del Monumento suscitò nei bassanesi molti e divergenti pareri, tuttavia alla fine prevalse il parere dei tecnici che riconobbero il luogo più idoneo nel piazzale del Belvedere, nel punto in cui stava la fontana, e inoltre fu deciso dalla Giunta comunale di risistemare la zona più a nord con l’acquisto e successivo abbattimento del villino Vitalba che costeggiava il lato est dell’allora Via Brigata Basilicata, denominata anche Strada per il Tirolo, indicata dopo la Guerra 15-18 anche come strada indicata con una freccia e dicitura “AL GRAPPA”.
Di fronte, a dx della Via Brigata Basilicata, vi era lo stallo e l’albergo alla Nave: qui si poteva effettuare cambio di cavalli per poi proseguire il viaggio per la Valsugana. Il piazzale Belvedere fu poi chiamato Piazzale Maresciallo Giardino.
Piazzale Belvedere inizio ‘900
Villino Vitalba (sopra) e l’imbocco “Al Grappa” (sotto)
Statua del generale Giardino con basamento ed entrata nella cripta
Statua del Generale Giardino sopra il basamento
ll 3 agosto 1936, giunta da Torino la statua e collocata sul basamento predisposto, il monumento venne solennemente inaugurato in concomitanza, il giorno seguente 4 agosto, con l’altrettanto solenne e commovente cerimonia dell’inaugurazione ufficiale del Sacrario del Grappa e della definitiva traslazione sul Monte della salma di Gaetano Giardino.
Per la circostanza il Comune di Bassano fece coniare una medaglia commemorativa opera dello stesso scultore Stefano Barelli (attualmente conservata nel Medagliere del Museo Civico: è in bronzo, con un diametro di 6 cm, nel recto il busto del Giardino contornato dalla scritta “G. Giardino Maresciallo d’Italia; nel verso al centro quattro baionette con a fianco fgli stemmi di Tporimno a sx e di bassano a dx, contornato dalla scritta: “Torino e Bassano del Grappa memori, A. XIV) e ricambiò il prezioso dono della statua con una riproduzione in bronzo della storica Madonnina dal corpo crivellato di ferite. (NB. ricordo che la denominazione di Comune di Bassano del Grappa era stata autorizzata con Regio Decreto 11 ottobre 1928 n.2254 mentre precedentemente veniva denominata come Comune di Bassano; inoltre la scritta A.XIV vuol significare “Anno XIV dell’era fascista”)
CRONACA DELLA INAUGURAZIONE DEL MONUMENTO AL MARESCIALLO GIARDINO
dalla LA STAMPA – Martedì 4 Agosto 1936, Anno XIV
Domani la salma del Condottiero della Quarta Armata sarà tumulata nell’Ossario del Grappa
Bassano del Grappa, 3 notte.
Fra salve di mitraglia, fra lo sventolio di mille e mille bandiere, la salma di Gaetano Giardino, condottiero invitto della IV Armata, è passato stamane per le vie di Bassano, gremite di popolo e di Camicie Nere. E’ passata per salire all’estrema dimora sulla cima del Grappa sacro. Il corteo interminabile si è snodato attraverso le vie cittadine, tutte pavesate di tricolore, per portarsi al piazzale dove sorge il monumento. La cerimonia solenne ed austera ha avuto inizio alle ore 9.30, nell’interno del Tempio-ossario, dove è stata celebrata una Messa dal vicario generale militare, Monsignor Rusticoni, alla presenza di numerose personalità e di invitati, fra cui S. E. il Maresciallo De Bono, in presentanza del Governo per le onoranze ai Caduti, il luogotenente generale Silingardi per la Milizia, il generale Briganti per l’Aereonautica, il contrammiraglio Barone per la Marina, i generali Guidi, Spiller, Baggi, Cremona, il senatore Nomis di Cossilla per il Senato del Regno, l’onorevole Miori per la Camera dei Deputati, le Medaglie d’oro S. E. Martelli, Prefetto di Nuoro, S. E. il generale Vaccari, l’on. Orsi, in rappresentanza dell’on. Buffarini e del Direttorio dell’associazione dell’Arma di Artiglieria, nonché congiunti delle Medaglie d’oro Reatto, Turba,Bartolomei. Finita la cerimonia religiosa, la bara è stata trasportata a spalle fino al piazzale prospiciente Tempio-ossario per essere posta su un affusto di cannone preceduta dai gonfaloni della sabauda Torino, di Venezia, di Vicenza e Fiume, decorati di medaglie d’oro, di Bassano, Feltre e Arten, decorati di croci di guerra, dal clero e dalle rappresentanze delle Forze armate. Il feretro è stato trasportato sull’affusto di cannone, avvolto nel tricolore, attraverso le principali vie della città, fino al piazzale Gaetano Giardino, dove sorge il monumento al Condottiero. Seguivano la salma il colonnello Monteleone, il capitano Perugini, già addetti alla persona del Maresciallo, che recavano su due cuscini le insegne e le decorazioni del generale; i parenti, le autorità e una selva di gagliardetti e di rappresentanze, convenute da tutta la zona dove visse la sua epopea di gloria l’Armata del Grappa, dalla lontana Torino e dalle provincie limitrofe a Bassano. Sono le 10.20 quando la tela viene tolta e la bronzea figura del Condottiero, opera di alta concezione artistica e di squisita fattura, modellata dallo scultore Stefano Borelli appare alla marea di folla. Dall’alto del suo basamento, costruito tutto in pietra di Pove e dovuto al giovane architetto romano Achille Morbiducci che ha saputo ideare una base solida e armoniosa nella semplicità delle sue linee, il Condottiero mira la massa di popolo accolta ai suoi piedi, fra mezzo l’ondeggiare di tutti i vessilli, di tutte le fiamme che conobbero gli orrori della battaglia e la gioia divina della Vittoria. Ai vecchi Combattenti del Grappa, il Condottiero riappare vivo e presente nell’espressione di calma e virile forza, di incisiva fierezza e paterna bontà, che l’arte del Borelli ha saputo trarre dalla materia bruta e che Torino ha donato a Bassano. Il Vescovo di Vicenza impartisce alla salma la benedizione e benedice pure l’immagine della Madonnina del Grappa, la celeste Patrona della Quarta Armata, dolce e fedele riproduzione in bronzo eseguita con maestria dallo scultore torinese Ettore Tinto, fante del Grappa, e destinata alla cripta stipata sotto il monumento. Finita la cerimonia religiosa, il Vescovo pronunzia brevi parole, esaltando la figura del compianto Maresciallo. Prende poi la parola il Podestà di Torino, Ugo Sartirana, che, consegnando alla Città di Bassano il monumento, dono della Città sabauda e fascista, si dice lieto del nodo stretto fra Bassano e Torino, e rivolge il suo memore e devoto pensiero al Maresciallo Giardino, alla cui salma porge il saluto vibrante e commosso della città sabauda. Lo segue il Commissario prefettizio di Bassano, De Facci Negrati, che, nel prendere in consegna il dono ambitissimo, esprime tutta la riconoscenza della Città del Grappa e assicura che l’immagine del Condottiero sarà conservata con amore profondo dal popolo bassanese, che per il grande Scomparso nutrì sempre la più grande devozione; e chiude dando lettura di un vibrante messaggio del Governatore di Roma. Salutato dagli squilli delle fanfare e dalle note dell’Inno del Grappa il feretro ha poi proseguito in forma privata per Cima Grappa, dove domani verrà tumulato nella tomba posta al centro dell’Ossario degli Eroi, in mezzo ai suoi figli come egli amava chiamarli, ai piedi della Madonnina mutilata, nella pace eterna.
LO SCULTORE STEFANO BORELLI (Mondovì, 1894 – Torino, 1962)
Piemontese, dopo aver frequentato un corso d’arte con il maestro Giovanni Guarlotti, trascorre un periodo di apprendistato con l’ebanista Giacomo Cornetti ( Torino, 1863-1930), per divenire poi allievo di Gaetano Cellini, docente alla torinese Accademia Albertina, al quale poi subentrerà nell’insegnamento di ornamentazione e modellazione dalla metà degli anni venti.
Con un linguaggio aderente alla realtà riesce a costruire un modellato chiaro, ben definito e di grande espressività. Ciò gli permise di realizzare vari monumenti celebrativi quali il Monumento ai Caduti di Lanzo, il Monumento all’Artiglieria di Alessandria, i bassorilievi con la Vita di San Donato a Finale Ligure, oltre, naturalmente, alla Statua bronzea del Generale Giardino a Bassano.
Anche come medaglista fu apprezzato ritraendo oltre al Generale Giardino anche altri personaggi del tempo quali Vittorio Emanuele III, Pio X, Giovanni ed Edoardo Agnelli. Conosciamo altre sue opere dalle mostre cui ha partecipato negli anni: alla Biennale di Venezia del 1930 espose il ritratto di S. E. l’on. Augusto Turati e la medaglia in bronzo Benito Mussolini – Duce; nel 1937 vinse il secondo premio ex-aequo al concorso indetto dal Comune di Torino per due statue monumentali raffiguranti i fiumi Po e Dora da collocare in via Roma; nel 1939 espose una Testa di bronzo alla II Mostra Provinciale del Sindacato Fascista di Belle Arti di Torino; nel 1940 partecipò alla XXII Biennale di Venezia con il ritratto dell’ammiraglio piemontese S. E. Paolo Thaon di Revel; nel 1943 espose ad una mostra di artisti piemontesi alla Galleria di Roma.
Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma è custodito Il Calciatore, opera in bronzo e marmo e al Quirinale ci sono due Testine di donna.
FONTI DOCUMENTALI
www.treccani.it
AA.VV. Bassano in soffitta. Immagini e note di cronaca e di costume 1866 – 1966. Editrice G.B. Verci, Bassano srl, Bassano 1980
AA.VV. Bassano nella memoria. 2 voll.Libreria Palazzo Roberti, 2001
Bassano. Immagini senza tempo. Testo di Giandomenico Cortese. Biblos Edizioni, Cittadella, 2008
Casagranda Flavia. Stefano Borelli (mondovì,18904-Torino 1962) – Monumento al generale Gaetano Giardino. In : Notiziario dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa – dicembre 2007 , Editrice Artistica Bassano, Bassano 2007
Mondini Marco. Dopo la Grande Guerra. Memorie, potere e società a Bassano dalla pace al fascismo. Comitato per la Storia di Bassano, Bassano del Grappa. 2004
Remonato Ruggero, Spigolature bassanesi. A spasso per la città di ieri e di oggi. Editrice Artistica Bassano, Bassano 2010