BARTOLOMEO DUSI pittore
di Vasco Bordignon
Nacque a Venezia il 25 marzo 1833, da Cosroe e da Antonietta Ferrari.
Per Bartolomeo Marostica è stata una seconda terra di origine in quanto sua madre era figlia del famoso scultore Bartolomeo Ferrari, nato a Marostica e grande allievo del Canova, nonché sorella di Luigi Ferrari anche lui grande scultore. Non solo: la sorella di Bartolomeo Dusi nata un anno prima di lui, e di nome Palmira era andata sposa al nobile Pietro Rota, antica famiglia notarile di Marostica.
Bartolomeo Dusi comunque visse a Venezia e dentro l’atmosfera pittorica del padre Cosroe che diventava sempre più conosciuto sia in loco che al di fuori della terraferma veneziana tanto che alla fine del 1830 ”sua Altezza imperiale, granduca ereditario di Russia” in occasione del soggiorno a Venezia si recò nello studio di Cosroe ed ebbe una grande impressione tanto da invitarlo in Russia.
Il 30 ottobre 1839 Cosroe Dusi partì per la Russia e raggiunse San Pietroburgo nell’aprile del 1840, lasciando a Venezia moglie e i figli Palmira e Bartolomeo.
Nel 1844 Cosroe ritornò brevemente a Venezia per poi ritornare a San Pietroburgo assieme a tutta la sua famiglia. Qui nell’ambito dell’attività pittorica paterna Bartolomeo iniziò la sua formazione artistica.
Nel 1852 Cosroe rientrò a Venezia con la famiglia, forse per sfuggire ad una epidemia di colera scoppiata nella città russa con moltissimi morti.
Mentre poi il padre riprese la sua attività in Russia e anche in altri stati, Bartolomeo Dusi restò a Venezia e si mise a lavorare per suo conto.
Tornò in Russia nel 1859 solo per prendere e portare il padre gravemente malato a Marostica dove Cosroe aveva acquistato un podere su consiglio del suocero Bartolomeo Ferrari.
Cosroe Dusi morì a Marostica il 9 ottobre 1859.
Bartolomeo Dusi si sposò con Romilda da San Bonifacio: ebbe un figlio che morì ad un anno di età e poco dopo morì anche la madre.
Bartolomeo Dusi si risposò con Bettina Rebellin ma non ebbe figli.
Le notizie della sua vita sono assai scarse.
Sulle sue opere veneziane non sappiamo nulla; su quelle di Bassano del Grappa e di Marostica possiamo affermare che la sua arte rispetto al padre sia meno spontanea, meno artificiosa, ma più meticolosa, più precisa, basata su colori pastello più chiari, più caldi.
Morì nel 1904.
FONTI DOCUMENTALI
La Pieve di Santa Maria Assunta in Marostica di Lidia Toniolo Serafini, 2001
Cosroe Dusi, 1808-1859, diario artistico di un veneziano alla corte degli Zar, a cura di Nico Stringa, SKIRA, 2012