1914-18 – PAROLE DAL FRONTE
dI Saverio Mirijello, 2014, attiliofraccaoeeditore
a cura di Vasco Bordignon
Quali parole usavano i soldati italiani della Grande Guerra? Attraverso quali modi di dire esprimevano i loro pensieri e le loro emozioni? Durante il conflitto del 1914-18 nacquero e si diffusero una grande quantità di vocaboli e locuzioni. Grazie al loro normale utilizzo, i combattenti iniziarono finalmente a parlare un comune linguaggio, raggiungendo così, insieme con l’unità delle forze, anche quella spirituale. Questo libro è un contributo allo studio della genesi di termini e frasi di uso abituale, confluiti successivamente in larga parte nel dizionario quotidiano, plasmati in un periodo che fu anche un laboratorio per la futura lingua nazionale.
Oltre a riportare la descrizione di centinaia di voci e frasi introdotte nell’uso popolare con la Prima guerra mondiale, il volume contiene uno studio dei giornali destinati ai militari ed una speciale sezione riservata ai “passatempo” di trincea, i cosiddetti “giuochi di pazienza” (un accattivante e coinvolgente modo per avvicinare molti lettori alla conoscenza e al padroneggiamento di numerosi lemmi), pubblicati sui fogli riservati alle truppe italiane, qui riproposti in una selezione significativa, suddivisi per tipologia.
INDICE
PRESENTAZIONE (pag.7)
LA VERITA’ IN GUERRA
La verità edulcorata o celata (pag.11) La vita sconvolta (pag.11) La guerra attraverso le parole dirette (pag.12) Il primo conflitto moderno (pag.12) Nascita della censura (pag. 12) L’avversione di Cadorna per la stampa (pag.13) Un’immagine ottimistica della guerra (pag.13) Il nuovo corso con Armando Diaz (pag.14) L’entrata in guerra degli USA (pag. 14) Il dopoguerra in Italia (pag.14)
LA GUERRA PARALLELA
Una guerra di parole (pag.15)
LE NUOVE FORME DI COMUNICAZIONE
Uno straordinario punto di svolta (pag.16) La fotografia e il cinema (pag.17) Un linguaggio fruibile (pag.17) Immagini disegnate e dipinte (pag.17)
L’INFORMAZIONE E LA PROPAGANDA DI GUERRA IN ITALIA
Un essenziale canale di influenza (pag.18) Il dilagare della propaganda (pag.18) Convincere gli Italiani della guerra (pag.18) Dopo Caporetto (pag. 18)
L’AZIONE DELLA PROPAGANDA DI STATO
Per la speranza della vittoria (pag.19) Dove agisce la propaganda di Stato (pag.19)
COINVOLGIMENTO POPOLARE E PROPAGANDA PATRIOTTICA
Coinvolgimento dei minori (pag.l9) Propaganda patriottica (pag.20)LA
DEMONIZZAZIONE DEL NEMICO E LA CONTRO-PROPAGANDA
La demonizzazione del nemico (pag.20) Una martellante campagna (pag.20) Il tema delle nazionalità (pago 21 ) I proclami e gli appelli (pago 21 ) Distribuzione dei materiali di propaganda (pag.21 )
LA PROPAGANDA NEGLI ALTRI PAESI
Le grandi firme estere (pag.21)
PRIMA DI CAPORETTO
Ragion d’essere dei giornali in tempo di guerra (pag.22) Grandi argomenti su cui si discute (pag.22 ) Giornalisti accreditati (pag.22) Le pagine pubblicitarie (pag.23) Le testate antesignane dei giornali per i soldati (pag.23) l giornali “parlati” (pag.23) I periodici più diffusi prima del 1917 (pag.23) I giornali ispirati da civili (pag.24)
LA CORRISPONDENZA E LA CENSURA
Vita di trincea (pag.24) Gesti di avvicinamento tra nemici (pag.25) 1 diari dei soldati: sul filo tra vita e morte (pag.25) Qualche brandello di verità (pag.26) Attaccamento alla vita (pag.26) Le cartoline “in franchigia” (pag.26) Sentimenti prestampati e censura (pag.26) Parole cancellate: gli aspetti tragici della censura (pag.27)
DOPO CAPORETTO
Una indimenticabile lezione (pag.28) Caporetto irrompe anche nel giornalismo (pag.28) Il riassetto operato da Diaz (pag.28) L’esigenza di una nuova motivazione delle truppe (pag. 29) La piena comprensione della situazione (pag.29) Il “Servizio I.T.O” (pag.29) Nascita del “Servizio P.” (pag.29) La primavera del 1918 (pag.30 ) La rinnovata propaganda bellica (pag.30) Nascita delle testate di guerra (pag.31) Definizione di giornale di trincea (pag.31) Il salto di qualità con Diaz (pag.32) I veri fogli di trincea (pag.32) I motivi ispiratori del giornale del soldato (pag.33) Il risveglio dopo la tragedia (pag. 33) Necessità di convincimento e di propaganda dopo Caporetto (pag.33) Perché tanti giornali? (pag. 33) L”’Ufficio Propaganda” e i giornalisti autorevoli (pag.33) Rassicurare anziché informare (pag.33) Specificità e luoghi comuni (pag.34) Propaganda “di massa” (pag.34)
Diffusione dei giornali di trincea (pag.34) I giornali di trincea negli altri eserciti (pag. 35) Estensione delle tirature (pag.36) I nomi delle testate (pag.36) I giornali più popolari tra i soldati (pag.36) Una impossibile lista completa (pag.37)
COME SONO FATTI I GIORNALI DI TRINCEA
Caratteristiche delle testate di guerra (pag.38) La modestia di mezzi e contenuti iniziali (pag.38) Differenze nel tipo di produzione (pag.39) Giornali talvolta troppo “elaborati” e letterari (pag. 39) Una realtà cancellata (pag. 40) La controparte austriaca (pag.40) I canti e le lettere (pag.40) Un foglio per Armata (pag.41) La ricerca di un tono comune per i soldati (pag.42) L’esempio de “L’ASTICO” (pag.42) L’abuso della satira e dell’ironia (pag.42) Incitamento all’odio (pag.42) Immagine e realtà in trincea (pag.43) Italia laica, diffusione dei giornali religiosi (pag.43) Periodici con una vera funzione informatrice (pag.44) Propaganda psicologica (pag.44) Un concorso (pag.44) La Russia (pag.45) Notizie politiche dall’estero e dall’interno (pag.45) La politica (pag. 45) Il lavoro (pag.45) Per cosa si combatte? (pag.46) Tentativo di comprendere le ragioni della guerra (pag.48) Voglia di libertà (pago 48) Testimonianze dei sentimenti dei soldati (pag.48) Il linguaggio di trincea (pag.49) I toni prevalenti (pag.49) La figura femminile (pag.49 ) L’affezione del soldato anche per le cose (pag.50) Personaggi: uomini e animali (pag.50) Vecchi e giovani (pag.51 Ostilità verso gli “imboscati” (pag.51) Sdrammatizzare la guerra (pag.51) Le illustrazioni (pag.51 La satira (pag.52) Una campagna originale (pag. 52) I tempi di riposo dei soldati (pag.52) Vita di riposo anche in trincea? (pag.52) Momenti senza giornali (pag.53) L’epilogo della guerra e di una esperienza d’eccezione (pag.53) L’ultima battaglia (pag.53) Verità a posteriori (pag.53) Il collezionismo (pag,54) A cosa servono sul piano storico i giornali di trincea? (pag.54)
E IN TRINCEA FIORIVANO NEOLOGISMI (pag,55)
UNA NUOVA LINGUA UNITARIA (pag.58)
UNO STUDIO D’EPOCA SULLA LINGUA DI TRINCEA (pag.59)
L’AUTORE
SAVERIO MIRIJELLO (1969). E’ nato e vive a Vicenza (Italia). Laureato in Lettere, indirizzo Storia e Critica del Cinema, all ‘Università di Padova, è giornalista pubblicista e ha sin qui svolto collaborazione con diverse testate della carta stampata, della radio, del web e con agenzie di stampa nazionali.
Nel 1995 ha curato “Con il cuore verso Dio – Intuizioni profetiche di Albino Luciani” (Editrice Neri Pozza, Vicenza, distribuzione Longanesi), testo presente nella bibliografia ufficiale di riferimento del pontificato di Giovanni Paolo I, e nel 2006 ha firmato “Impressioni oblique – Critica cinematografica vicentina 1945-46 di Renato Ghiotto” (Editrice Veneta, Vicenza), edito col patrocinio de] Comune di Vicenza. Ricercatore storico del Risorgimento e della Grande Guerra, sui risultati delle ricerche e degli approfondimenti condotti ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Nel 2012 ha pubblicato, su Amazon, gli ebook “Amare Dio è un viaggio meraviglioso – I 33 giorni di Papa Luciani” e “Il soldato fanciullo e Garibaldi – Domenico Cariolato e il Risorgimento vissuto a fianco dell’Eroe dei Due Mondi”.
***** Un libro diverso sulla Guerra 1915-18, curioso per certi aspetti, gravoso per altri . V.B.