IL MASSACRO DEL GRAPPA
VITTIME E CARNEFICI
DEL RASTRELLAMENTO
(21 – 27 SETTEMBRE 1944)
di SONIA RESIDORI
CIERRE EDIZIONI, 2007
Indice
Prefazione di Dianella Gagliani, pag. 7
Premessa, pag. 19
Elenco delle abbreviazioni, pag. 23
La giustizia della “nuova democrazia”, pag. 29
Una memoria ferita, pag. 29
La giustizia democratica di fronte al massacro, pag. 31
I conti perduti, pag. 45
Il numero dei morti, pag. 45
Le forze partigiane, pag. 57
I rastrellatori, pag. 71
Le truppe tedesche, pag. 71
Il Kommando Andorfer, pag. 74
I reparti italiani, pag.81
Una delle “migliori unità” naziste: la legione Tagliamento, pag. 81
Gli altri reparti italiani, pag. 84
Operazione Piave, pag. 91
I servizi segreti e la bassa delazione, pag.91
L’assalto sul lato nord del Grappa, pag. 101
La legione Tagliamento sul Grappa, pag. 119
Premessa, pag. 119
La legione all’alato, pag. 120
Il dolore degli altri, pag. 137
L’Arcadia in Grappa. “un’innocua passeggiata in montagna”, pag. 137
Il posto di blocco di Pove, pag. 139
La scelta dei martiri, pag.147
Corpi appesi e corpi nascosti, pag. 161
Impiccati e fucilati, pag. 161
I fucilati della Caserma Efrem Reatto, pag. 165
Una morte contesa, pag. 175
Di fronte alla morte, pag. 175
“In nome di Duce io ti perdono”, pag. 176
I carnefici italiani, pag. 185
La “profonda umanità” della brigata Nera Faggion, pag. 185
I comandanti dei settori sud e la giustizia democratica, pag. 189
L’ordine del terrore, pag. 201
Il male della guerra, pag. 201
La vita in tempo di guerra, pag. 205
L’esibizione della morte in guerra, pag. 208
Conclusioni, pag. 221
Allegati, pag. 233
Sentenza del 1945, pag. 235
Sentenza del 1947, pag, 239
Elenco delle persone uccise nella zona del Grappa. Pag. 247
Immagini, pag. 259
Questo libro di Sonia Residori è la storia del rastrellamento del Grappa che si risolse in un massacro di inermi, ma è anche la storia di una gigantesca menzogna e di un’enorme ingiustizia che conferiscono all'”evento” la fisionomia di una grande tragedia collettiva. Gli esecutori negarono ogni loro responsabilità, alcuni reparti non vennero neppure processati e, alla fine, nessuno scontò la pena per quanto aveva commesso: le vittime, dopo l’ingiustizia del massacro, subirono l’ulteriore ingiustizia dell’assenza di giustizia. Dianella Gagliani
(da “quarta di copertina”)