LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
La chiesa “venne eretta nel 1308 dalla pietà di Giacobino de’ Biasj e Martino nipoti di lui annessovi spedale dei pellegrini”. (Brentari,1884). Il terreno di trovava fuori della cerchia delle mure ezzeliniane, lungo la strada che conduceva al Campo Marzio. La licenza fu rilasciata dal vescovo Altegrado da Lendinara. L’ospedale fu attivo fino alla metà del Quattrocento.
Nel 1397 alla chiesetta originaria venne aggiunta la cappella del Santissimo Sacramento, rinnovata poi in epoche posteriori. Un generale rifacimento ebbe luogo durante il sec. XV e si ha da un documento del 1435 che era stata eretta di fresco una nuova cappella dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo.
Nel 1454 si diede inizio al rifacimento della chiesa e nel 1460 venne aperta la porta maggiore verso la piazza. Nel 1489 venne rifabbricato il coro (l’attuale cappella dell’Addolorata).
L’edificio attuale risale, in buona parte, alla ristrutturazione iniziata nel 1747 , poi sospesa per vari anni e ripresa nel 1782 Tale rifacimento fu affidato all’architetto bassanese Giovanni Miazzi (1699-1797), e questa chiesa si ritiene rappresenti il suo principale lavoro. Nel 1813 fu inaugurata la sua grande, imponente, scenografica, facciata verso la piazza. Il Miazzi però ” ebbe la sventura di una difficoltà insuperabile, quella di adattare per angustia di sito la fronte della chiesa ad un lato della fabbrica che si prolunga sopra la maggior piazza. Se questo non fu capriccio, ebbe però il torto di adossar in poco campo due ordini giganterschi insieme uniti per modo che lo spettatore si stimerebbe introdotto poscia ad una vasta basilica, quando invece succede una poco capace chiesa.” (Ferrazzi, 1847).
Nel 1980-1981 sono stati eseguiti i lavori di ripulitura e di consolidamento delle strutture esterne, del tetto, delle statue e del campanile.
Presso questa chiesa, nell’annesso convento, abitarono dal 1337 al 1806 le monache Agostiniane, che nel 1327 erano succedute ai Frati Minori nel convento di San Donato di Angarano, le quali si fabbricarono una chiesetta con il titolo di Santa Maria degli Angeli, distrutta nel 1807. Nel 1482 le Monache si divisero dando origine al convento di San Sebastiano (l’attuale convento dei Padri Cappuccini), soppresso nel 1810.
La monumentale facciata neo-palladiana chiude quasi interamente il lato sud della Piazza Libertà. Le statue della facciata sono di Antonio Bosa (1777-1849) e rappresentano sul frontone centrale San Giovanni Battista, San Pietro e San Paolo;mentre in cima alle ali della facciata San Clemente e tre dottori della Chiesa. L’interno della chiesa si svolge in senso parallelo alla facciata a causa del limitato spazio disponibile. Il soffitto a volta ribassata reca centralmente un affresco del pittore tiepolesco Giovanni Scajario (1726-1792) per alcuni, per altri del pittore riminese Giulio Golini (metà del ‘700), raffigurante il Battesimo di Cristo.
DIPINTI
Educazione di Maria Bambina di Francesco Maggiotto (1750-1805) (a sx), dipinto più fresco rispetto al secondo che appare forse bisognoso di qualche restauro é San Paolo nell’Areopago (1837 c.) di Francesco Antonibon (1809-1883) a dx.
A sinistra (dall’entrata principale) si apre la Cappella del Sacramento (rifatta nel 1713) : interessante complesso settecentesco comprendente stucchi di Abbondio Stazio e Carpoforo Mazzetti, milanesi; la piccola pala dell’altare, raffigurante San Giovanni Battista giovinetto nel deserto, è un capolavoro giovanile del pittore veneziano Giambattista Piazzetta (1682-1754); le statue degli angeli, i putti e i bassorilievi sopra le porte laterali sono di Orazio Marinali, cui è stata dedicata la via che costeggia il lato sinistro della chiesa; gli affreschi al soffitto con le figure degli Evangelisti sono di Antonio Balestra (1666-1740). Assolutamente da vedere
L’Arcangelo Michele e L’Angelo Custode di Orazio Marinali
San Giovanni Battista di Giambattista Piazzetta
L’autore attribuisce al santo un aspetto di un pastore, un giovincello di aspetto un pò selvatico e lo ritrae in un momento quasi affettuoso di colloquio con un agnello, quasi già nel presentimento dell’Agnello immolato, in un certo senso acclarato dalla scritta “Ecce agnus dei” sulla mano dx.
La chiesa fu consacrata nel 1847 dal bassanese Zaccaria Bricito vescovo di Udine (1802-1851). Dopo i lavori di riparazione per i gravi danni subiti durante la seconda guerra mondiale, la chiesa fu riconsacrata nel 1952 dal vicentino Egidio Negrin (già arciprete abate di Bassano), arcivescovo di Ravenna e poi vescovo di Treviso (1907-1958). È chiesa sacramentale.
Fonti Documentali
Parrocchia di S.Maria in Colle in Bassano del Grappa
Alberton Vinco da Sesso Livia (a cura di). La restaurata Cappella del Santissimo Sacramento nella Chiesa di San Giovanni Battista di Bassano del Grappa. Rotary Club Bassano del Grappa.Paris Nord Est. Tegernsee.Tassotti Editore, Bassano del Grappa, 1998. ( Questa pubblicazione ripercorre le tappe del restauro della Cappella. Segnalo due interessanti contributi: quello di Massimo De Grassi su “La decorazione plastico-pittorica della Cappella del SS.Sacramento: Marinali, Tencalla e Cassetti”, e quello di Adriano Mariuz su “Il “San Giovanni Battista” di Piazzatta”.
AAVV. Bassano del Grappa. Economia Cultura Paesaggio. Pubblicazione a cura Amm. Comunale, AAST, Industriali, Artigiani, Commercianti, Officine Grafiche G.Chiminello, 1973
Brentari Ottone. Storia di Bassano e del suo Territorio. Bassano, Stabilimento Tipografico Sante Pozzato,1884
Ferrazzi Giuseppe Iacopo. Di Bassano e dei Bassanesi Illustri, Bassano, Tipografia Baseggio Editrice, 1847
L’Illustre Bassanese, Giovanni Miazzi. Dal mestiere all’arte di costruire di Claudia De Paoli. Marzo 1992. Editrice Minchio, Bassano del Grappa
Remonato Ruggero. Spigolature Bassanesi. A spasso per la città di ieri e di oggi. Editrice Artistica Bassano, 2010