LA CHIESETTA DEL SANTISSIMO SACRAMENTO
conosciuta anche come “Scholetta del Santissimo Sacramento “
conosciuta anche come “Chiesetta della Madonna della Salute”
di Vasco Bordignon
immagine della facciata come si vede attualmente
La troviamo proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Antonio Abate. E’ stata costruita nel 1486 dalla Confraternita del Santissimo Corpo di Cristo.
interno della chiesetta in occasione di un allestimento espositivo
Si tratta di un piccolo oratorio ad aula unica (un unico ambiente dove si radunava l’assemblea dei fedeli).Attualmente viene utilizzato per mostre ed esposizioni.
E’ un edificio semplice con alcuni caratteri interessanti:
– la sua planimetria ha i lati in proporzione aurea (Sin dai tempi più antichi, dagli egiziani ai più moderni frattali, esiste una proporzione divina (o proporzione aurea o sezione aurea) che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose. Dalla geometria all’architettura, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato possiamo osservare come tale rappresentazione corrisponda ad un rapporto che è stato definito pari a 1,618…(numero d’oro)… da www.magiadeinumeri.it)
quanto resta dell’affresco nella lunetta
– la facciata principale era stata interamente affrescata da Jacopo Dal Ponte nel 1535 con la rappresentazione del Miracolo dell’asina di Sant’Antonio da Padova come riportato da Carlo Ridolfi nel 1648 … “e nella facciata della Compagnia del corpo di nostro Signore il miracolo di Santo Antonio da Padoua, dell’Asina famelica ginocchiata dinanzi l’Eucarestia, per confusione di quell’Hebreo, che hebbe ardire di negar contenersi in quella il corpo del Saluatore”. [Secondo le storie di sant’Antonio da Padova, quando si trovava nei pressi di Tolosa ebbe una discussione con un eretico in merito all’Eucarestia. Gli venne allora richiesta una prova pratica delle sue affermazioni: l’uomo aveva un’asina che ripromise di tenere digiuna per tre giorni. Alla fine il santo le avrebbe offerto un’ostia consacrata e se l’asina l’avesse preferita alla biada avrebbe avuto ragione, cosa che puntualmente si verificò (da ww.wikipedia.it)]. Queste pitture – come dice il Verci nel 1775 – “perirono tutte”.
Nel 1568 la facciata venne rinnovata ma si ebbe cura di conservare un “Cristo in pietà”; e la lunetta, molto danneggiata, è quanto oggi rimane dell’ opera di Jacopo. (v. Muraro Michelangelo, 1992)
la statua della Madonna con Gesù bambino
si possono notare varie macchie di colore oltre agli altri dettagli della statura (come il “pomo” e l’uccellino)
– sull’altare doveva esserci una tavola di Bartolomeo Montagna con La Vergine e i santi Giovanni e Antonio da Padova, oggi sostituita da una pregevole statua della Vergine dedicata attualmente alla Madonna della Salute. Questa statua quattrocentesca in pietra (e non in legno, come a volte si legge) si trovava originariamente nella Chiesa di Sant’Antonio Abate sotto il nome di “Beata Vergine del Pomo” come riferito in data 3 ottobre 1666 in occasione della visita pastorale in tale Chiesa del Vescovo di Chioggia Grassi, su mandato del cardinale Gregorio Barbarigo, allora Vescovo di Padova.
Nel 1730, dopo il restauro della Chiesa con la riduzione degli altari da dodici a nove, questa statua venne portata nella “Scholetta” ponendola nella nicchia dove ora si trova. Veniva chiamata Vergine del Pomo perché tiene con il braccio sinistro il piccolo Gesù mentre la mano destra mostra un “pomo” che in realtà è una melagrana. Gesù bambino tiene sua mano un uccellino. La composizione e le fattezze ricordano altre Madonne medioevali. Inoltre questa Madonna era dipinta osservando i colori rimasti tra piega e piega delle vesti: il panneggio è un’altra delle caratteristiche di questo capolavoro quattrocentesco di autore ignoto. (v. L. Toniolo Serafini, 2012)
– la facciata di questa chiesetta in origine era lineare, mentre oggi è rivestita da paraste neoclassiche, costruite con funzione di contrafforte ad un evidente fuori piombo verticale incorso all’intero fronte in seguito ad un cedimento strutturale (v. Muraro-Dinale 2009)
FONTI DOCUMENTALI
Marostica. I Castelli, le mura e il Borgo, fotografie di Roberto Barcellona. Origine, struttura, Vicende, testo di Giuseppe Antonio Muraro. Biblos SRL, Cittadella (PD), 2009.
Muraro Giuseppe Antonio, Dinale Duccio Antonio (a cura di). Marostica. Città della partita a scacchi. Biblos – Regione Veneto, 2009.
Muraro Michelangelo. Il libro secondo di Francesco e Jacopo Dal Ponte. G.B. Verci Editrice, Bassano del Grappa, 1992
Ridolfi Carlo. Le maraviglie dell’arte, ouero le vite de gl’illustri pittori veneti e dello stato. Parte prima. Venezia, 1648.
Spagnolo Francesco. Memorie storiche di Marostica e del suo territorio. Atesa Editrice, 1981: Riedizione anastatica della Edizione del 1868.
Verci Giambatista. Notizie intorno alla vita e alle opere de’ pittori scultori e intagliatori della Città di Bassano. G.Gatti, Venezia, 1775
Toniolo Serafini Lidia. Gli Hospitali nella Pieve di Santa Maria in Marostica. San Gottardo, San Sebastiano o Garzadore, le Fraglie. Grafiche Leoni, Fara Vicentino, 2012.