MAZZOCHIN ZACCARIA – PITTORE E SCULTORE – 02 – OPERE SCELTE CERAMICHE

Ho già nella presentazione di Mazzocchin tratteggiato le spinte culturali ed emozionali nella realizzazione delle sue opere. Ho scelto un insieme di lavori che materializzano queste spinte sia nel campo della natura nella sua più ampia accezione (terra, animali, uomini) sia nel campo della religiosità, spesso coniugata nel riscoprire simbolismi ancestrali, ora sminuiti dalla dilagante fredda tecnologia moderna.

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Stemma dei Mazzochin, dove lo stivale vale come “menda, come soprannome. Lo stivale è racchiuso dalla cornice di un ferro di cavallo. Opera del 2012; refrattario decorato con maiolica, ossidi, smalti e ingobbio; cm 40×30

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Nella società contadina gli anziani raccontavano ai nipotini le favole tramandate di generazione in generazione. Qui Mazzocchin descrive la favola che suo nonno raccontava ai bambini guardando il cielo limpido e stellato dove la luna ben visibile mostrava delle zone d’ombra che per il nonno somigliavano ad un uomo che portava faticosamente sulle spalle un fascio di legna… suscitando così altre fantasie nei piccoli che lo ascoltavano. Zaccaria nel ricordare questa favola, racconta anche la vita agreste, il duro lavoro della terra e delle coltivazioni … con una descrizione bucolica, poetica dove la luna si appoggia sulla vetta dei monti imbiancati. Opera del 2000, in semirefrattario nero con varie tecniche, cm 51×27
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lo stesso, parte superiore
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lo stesso, parte inferiore

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Nello stesso mondo non c’è solo la poesia, ma anche una realtà vera anche se triste e drammatica, come viene evidenziata da questo lavoro, titolato “i poveri mendicanti”, la cui espressione e i dettagli dei loro volti esprimono sconcerto, angoscia, sofferenze. Opera senza data, in refrattario con smalti, ossidi e con dei rilievi di alcune zone dei volti per aumentare la loro espressività, cm 40×40

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Quest’opera ricorda i tanti volti di nostre nonne segnati dal lungo lavoro giornaliero sia nei campi sotto il sole o ai primi freddi dell’autunno, sia quello domestico che comprendeva oltre all’accudire agli animali presenti, anche la crescita spesso di tanti figli sfornati uno dopo l’altro quando non vi erano grandi macchine, ma solo ed esclusivamente braccia annerite dal tempo e dalla fatica. Opera del 2012, semirefrattario rosso; cm 20x30x28.

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Questo rappresenta il monumento all’aratro, artefice per secoli della coltivazione della terra, prima dell’avvento delle tecnologie moderne rappresentate dalla base in acciaio e dalla ruota. Opera del 2012, in semirefrattario rosso, con base in acciaio e legno; cm 40x27x16.

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Monumento agli attrezzi con i quali si lavorava la terra, si raccoglieva il fieno per gli animali, si trasportava i frutti dell’orto o del frutteto ai mercati… Anche in questa opera l’acciaio alla base vuole rappresentare la differenza tra l’antico e il moderno. Opera del 2012, in semirefrattario rosso, base di acciaio e legno, cm 40x26x16.

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“La natura chiede aiuto”. E’ un grido d’allarme, una supplica che la natura ci fa… La modernità, l’automazione, gli strumenti più avanzati, lo sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta stanno portanto distruzione, avvelenamenti, … morti. Opera senza data, semirefrattario decorato con maiolica e ossidi; cm 40x20z20.

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“Rinascita” – Una testa che dal tronco prende forma: è la natura che si rigenera, che ha in sè la potenzialità della rinascita. Vi è nella natura, pur bistrattata, ammorbata, amputata una forza che supera le forze distruttrici… ecco la lucertola, nella parte posteriore … simbolo della rinascita… Opera senza data; semirafrattario con maiolica e ossidi; cm 32x23x21

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l’uovo nell’immaginario popolare rappresenta la perpetuazione della vita. In quest’opera Mazzocchin racconta la vita delle stagioni e dei lavori dei campi. Non mancano mai gli animali della vita contadina cane, cavallo, pollame… Opera del 2000, in semirefrattario maiolicato e ingobbiato, cm 20x26x26
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lo stesso, l’aratura
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lo stesso, la seminagione
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lo stesso, la potatura
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lo stesso, la sfalciatura

nelle prossime immagini Mazzocchin attorno all’uovo simbolico tratteggia con maestria le varie età di una donna. Anche in questo lavoro il ciclo naturale della vita si perpetua nella donna attraverso l’amore dell’uomo. Opera del 2000, in semirefrattario maiolicato e ingobbiato, cm 30x23x23.
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madre e figlia rappresentano la culla del genere umano, almeno fino a poco tempo fa…
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la figlia cresce e diviene donna nel suo splendore …
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l’innamoramento
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l’amore fattosi carne: la gravidanza … e poi tutto ricomincia

Mazzochin ama come già detto l’uovo per il suo simbolismo di vita che si rinnova … In questo lavoro l’uovo viene rappresentato sotto forma di casa, di focolare domestico … dove le persone sono solari, belle, colorate, gioiose… La casa diventa simbolo dello star bene, di essere protetti,… Opera del 2000, in semirefrattario maiolicato e ingobbiato, cm 30x23x23
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l’uovo con il tetto e comignolo e alcune donne
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lo stesso, con donna alla finestra e fiori
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lo stesso, altre protagoniste…
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lo stesso… sempre colorato, gioioso!

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Come già detto Mazzochin ama gli animali. Ecco un cavallo, opera del 2005, in refrattario decorato con smalti, cm 20×30

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Gatto, opera del 2015, in semirefrattario maiolicato, cm 31x16x13
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lo stesso, dettaglio
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lo stesso, dettaglio

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Elefantino, opera del del 2015, in semirefrattario maiolicato, cm 20x30x12
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lo stesso, dettaglio

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La lucertola ben attaccata ad un cono di pietre; opera non datata, in semirefrattario maiolicato, cm 36x24x24
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stessa opera con lucertole e con forme antropomorfe, rappresentando questo essere vivente il simbolo della rinascita

Interessanti sono anche le opere religiose – Ne presento alcune
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Fuga in Egitto, opera del 2012, in refrattario, decorato a freddo; cm 50×40
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lo stesso, dettaglio

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Presepe. In primo piano la nudità dell’uomo, nudità accettata da Gesù; nudità vuol dire anche povertà (essere spoglio, privo di tutto) di cui sono stati grandi esempi San Francesco e Santa Caterina rappresentati sulla destra. L’essenzialità della scena è evidente comprese le sei pecorelle , le sei stelle e la grande stella. Opera del 2001, in refrattario decoratyo ad ossidi, cm 37×37.

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Presepio nel bosco: la natura appare distrutta, gli alberi con rami mozzati sembrano tante braccia alzate al cielo invocando una nuova linfa, una nuova energia. Opera senza data, in semirefrattario rosso decorato conmaiolica e ossidi, cm 20x33x24

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Presepio. Quest’opera del 2015 è del tutto particolare: la Madonna e Giuseppe sono accennati attraverso le loro vesta, non vi è segno di contenuto corporeo, sono svuotati, mentre solamente il piccolo Gesù è ben evidente dando quindi risalto al mistero della Incarnazione, alzato dalla terra, perchè privo di peccato. Al di sopra della scene ruotano le stelle, il sole e la luna e anche le vicende del mondo . L’opera è in acciaio, le figure in semirefrattario nero maiolicato, cm 60x50x4.
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lo stesso, dettaglio

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Il risveglio dei Re Magi, opera del 2008, in semirefrattario rosso, maiolicato, ingobbiato e ossidi, cm 42×30
Stupenda e curiosa questa composizione nella quale l’angelo appare ai Re Magi per avvisarli di non ritornare da Erode e di seguire un’altra via per giungere ai loro paesi.
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lo stesso, dettaglio
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lo stesso, dettaglio

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La celebrazione di Cristo. Monete, canne d’organo da una parte significando successo, denaro, folla di discepoli, e dall’altra un lungo intreccio di filo spinato, un sudario, e la solitudine: sulla croce vi è solo, il Cristo, tra due ladroni. L’opera è del 2015, in acciaio e semirefrattario nero maiolicato, cm 70x50x5.

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la Sindone, opera del 2003, in semirefrattario decorato a maiolica, ossidi e ingobbio, cm 46×36
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lo stesso

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La Maddalena, opera del 2003, composizione e dimensioni come la Sindone. Durante la cottura si è verificata una rottura che è stata riunita attraverso un filo di ferro che nella disposizione ricorda la croce.
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lo stesso, dettaglio

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Cristo sulla croce e la Madonna. L’insieme è costuito da 4 mattonelle ciascuna delle dimensioni 27x27cm. L’opera è del 2003, in refrattario, maiolicato e con ossidi.
Intensa la composizione in particolare nella evidente sofferenza di Maria e nelle evidenti modificazioni corporee indotte dalla flagellazione, dalle percosse e dagli altri supplizi cui Gesù è stato sottoposto.
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lo stesso, con maggior dettaglio

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