OPERE DELLA CHIESA DELLA PENTECOSTE
BREVI NOTE STORICHE
Thiene negli anni ’70 aveva avuto un forte aumento di popolazione e l’unica parrocchia allora presente era diventata troppo stretta per dare un sufficiente servizio religioso.
Per questo motivo nel 1980 l’allora vescovo di Padova Mons. Girolamo Bortignon creò quattro nuove parrocchie: Madonna dell’Olmo, San Sebastiano, Conca e San Vincenzo.
Quest’ultima parrocchia ruotava allora attorno ad un’antica chiesetta del 1330 dedicata proprio a San Vincenzo martire, ricca di pregevoli affreschi ma di piccole dimensioni, tanto che non poteva contenere più di ottanta persone.
Tale angustia di spazio e motivi di sicurezza avevano indotto il parroco don Francesco Longhin ad officiare le sacre funzioni nei locali della vicina Scuola dell’Infanzia.
Vi era quindi fin dalla nascita della nuova parrocchia la necessità di una nuova chiesa, che venne sollecitata anche dal nuovo vescovo di Padova Mons. Filippo Franceschi sia in occasione della visita pastorale (marzo 1987) sia in occasione dell’ingresso del nuovo parroco don Piergiorgio Sandonà (maggio 1987). Il nuovo parroco si pose subito al lavoro pur avendo chiare le grandi perplessità e problematiche relative ad una nuova chiesa.
Ma la definizione da parte comunale del nuovo piano particolareggiato della zona, l’acquisizione dei terreni da parte della parrocchia, la donazione dei sigg. Maria Teresa e Mario Ferrarin in memoria del loro unico figlio Antonio, deceduto in un incidente stradale, per l’edificazione del Centro parrocchiale e per la Casa per Ferie a Cesuna, diedero un notevole impulso alla realizzazione delle nuova chiesa, il cui progetto sarà quello scelto dalla popolazione dopo varie assemblee parrocchiali (1992), progetto degli architetti Elio Carollo e Roberto Ronda. Importante fu anche la scelta del nome della Chiesa: Chiesa della Pentecoste in base al quale tutta la progettazione doveva essere imbevuta da questo fondamentale evento dal quale prese avvio, dopo la morte e resurrezione di Gesù, tutta la storia della Cristianità.
Nel giugno del 1996 giunse la comunicazione che la Conferenza Episcopale Italiana (CEI) aveva stabilito un’importante contributo (derivato dall’8 per mille per la Chiesa Cattolica da parte degli italiani) per i lavori della nuova chiesa e del centro parrocchiale.;
Nel luglio del 1997 si iniziò la costruzione.;
Il 5 dicembre del 2001 il vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo ha benedetto la nuova chiesa della Pentecoste.
ALL’ESTERNO
Alla fine di un lungo piazzale contornato da ancora giovani piante arriviamo davanti all’ingresso della Chiesa della Pentecoste, situato nella facciata nord rivestita di marmo e di mattoni e rappresentato da una specie di torretta, sui lati della quale spiccano 11 bellissime formelle che rappresentanti luoghi e città significative di tutta l’Italia, espressione della riconoscenza dei fedeli per il contributo di fede e di denaro con la loro dichiarazione dei redditi.
Sono state realizzate nel 2001, ogni formella misura 50×50 cm e sono costituite da refrattario, smalti e cristallina a spessore.
ASSISI – BASILICA DI SAN FRANCESCO
FIRENZE – CATTEDRALE DI SANTA MARIA DEL FIORE
MILANO – IL DUOMO
PADOVA – BASILICA DI SANT’ANTONIO
ROMA – IL COLOSSEO
SARDEGNA – UN NURAGHE
SICILIA – IL TEATRO GRECO-ROMANO DI TAORMINA
SIENA – LA PIAZZA DEL CAMPO
THIENE – VILLA DA PORTO, COLLEONI, THIENE DETTA “IL CASTELLO”
VENEZIA – BASILICA DI SAN MARCO
VICENZA – IL SANTUARIO DI MONTE BERICO ALL’INTERNO
Vi sono innanzitutto opere che sono tra loro strettamente correlate: la cupola, il fonte battesimale, l’ambone, l’altare maggiore, le dodici colonne.
Nelle immediate vicinanze dell’altare vi è la cappella del SS. Sacramento e il complesso statuario del Sacra Famiglia.
LA CUPOLA
Amedeo Fiorese intento agli ultimi ritocchi al disegno della cupola
L’architettura della chiesa vera e propria è a pianta quadrata che internamente viene trasformata in una circonferenza delimitata da dodici colonne rivestite di bronzo e anche dal particolare disegno della pavimentazione. Tale struttura circolare sale verso il cielo in una grande cupola, vero gioiello che trabocca di significati religiosi ma anche di grandi applicazioni tecniche.
immagine della cupola con l’illuminazione naturale della luce esterna
altra immagine della cupola con l’illuminazione naturale della luce esterna
La cupola ha una altezza di mt 6,80, un diametro di mt 19,50; la superficie mosaicata è di 480 mq, ed è costituita da oltre 1.900.000 tessere formando 18 spicchi con 7 vele ciascuna.
L’insieme delle tessere realizzano attraverso i colori simbolici che vanno dall’oro al rosso-sangue un movimento a spirale incarnando le parole stesse degli atti degli Apostoli sulla discesa dello Spirito Santo.
L’episodio della discesa dello Spirito Santo è narrato negli Atti degli Apostoli, cap. 2; gli apostoli insieme a Maria, la madre di Gesù, erano riuniti a Gerusalemme nel Cenacolo; e come da tradizione, gli ebrei erano affluiti numerosi a Gerusalemme, per festeggiare la Pentecoste. “Mentre stava per compiersi il giorno di Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono
su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi”.
Fiorese oltre ad aver realizzato il disegno ha seguito personalmente la creazione delle tessere vetrose, con uno spessore variabile da 5 mm a quelle di 18 mm con smalto. Le tessere poi contengono al loro interno striature di metalli preziosi. L’artista ha curato inoltre in modo particolare le varie tonalità di colore che dovevano creare l’atmosfera del grande evento.
In un grande spazio, poi, le tessere sono state una ad una posizionate al rovescio secondo il disegno su un supporto adesivo e successivamente, rovesciandole, incollate su un materiale elastico, il policarbonato, con una colla speciale che, dopo aver sistemato tutte le tessere nella loro perfetta posizione, sono state attivate per la definitivo legame al policarbonato mediante un trattamento di 2 minuti di esposizione a raggi UVA.
la struttura di sostegno
Successivamente si è realizzato il difficile e preciso posizionamento di questa struttura elastica sui supporti metallici, che hanno quindi configurato una vera cupola in tutta la sua bellezza.
cupola da illuminazione professionale fotografica
dettaglio
dettaglio
altro dettaglio
L’opera regala al fedele e anche al visitatore una spazialità senza fine, segno della potenza divina, offrendo la sensazione di un percorso a spirale che velocemente a partenza dall’alto raggiunge l’uomo, che corroborato dallo Spirito Santo, riceve la forza della testimonianza fino al martirio come è avvenuto per i primi apostoli e martiri, e come si è ripetuto fino ad oggi nel percorso della storia del mondo e della Chiesa.
LE DODICI COLONNE
Questa grande cupola poggia su 12 colonne, che sono state rivestite di bronzo nel corso degli anni dal 2002 al 2007. Hanno una altezza di 4 metri con un diametro di 40 cm.
Ogni colonna è diversa l’una dall’altra e sono per tutta la loro superficie lavorate dall’artista in una specie di tessitura cangiante da colonna a colonna. …. Rappresentano gli apostoli che radunati nel cenacolo hanno ricevuto il dono dello Spirito santo, che li ha trasformati da poveri pescatori a pilastri della Fede in Gesù e della Chiesa.
IL FONTE BATTESIMALE L’AMBONE E L’ALTARE MAGGIORE
Perpendicolarmente all’asse centrale della cupola da cui sgorga la luce che si diffonde ovunque vi è il fonte battesimale anch’esso a forma di spirale dal quale sgorga l’acqua che poi convogliata scorre verso l’abside dove si trova l’ambone e l’altare maggiore. Il battesimo rappresenta l’iniziazione del vero cristiano, il punto di partenza per crescere nella fede attraverso le sacre letture annunciata dall’ambone e attraverso il sacro nutrimento che si concretizza sull’altare, nel mistero della messa, dove il pane e il vino diventano il corpo e il sangue del Salvatore.
IL FONTE BATTESIMALE
il fonte battesimale è sulla verticale del grande mosaico a spirale. E’ anch’esso a spirale.
L’acqua del fonte battesimale scorre verso l’ambone e verso l’altare dove il battezzato troverà “il cibo” per la sua crescita spirituale.
Da notare come anche il pavimento è improntato, attraverso la composizione pittorico-geometrica, ad un movimento circolare.
L’acqua sgorga da 5 fontanelle, che rappresentano i cinque contenenti del globo terrestre, indicando la universalità della Chiesa.
E’ stato realizzato nel 2002, con marmo di Asiago. Misura 80×140 cm
L’AMBONE
L’ambone è il luogo dove vengono lette le Sacre Scritture: L’artista ha sintetizzato la parabola del buon Seminatore.
Matteo 13,1-23
Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare.Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.Egli parlò loro di molte cose in parabole.
E disse: “Ecco, il seminatore uscì a seminare.
E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.Un’altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c’era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo.
Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.Un’altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.Un’altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.Chi ha orecchi intenda”.
E’ stato realizzato nel 2001 in marmo di Asiago, misura 130x80x40 cm
L’ALTARE
L’opera in bronzo di Fiorese sintetizza l’evento della Cena di Emmaus: è la prima cena pasquale di Gesù con due discepoli che supplicano “Signore, resta con noi si fa sera e il giorno già volge al declino.
e poi Gesù si manifesta nello spezzare il pane.
I discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-53):Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus,e conversavano di tutto quello che era accaduto.Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”.
Si fermarono, col volto triste;uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”.
Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcroe non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto”. Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?”.E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro.Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
L’altare, del 2001, è in marmo d’Asiago, le misura sono 90x190x40 cm
LA SACRA FAMIGLIA
Il gruppo bronzeo della Sacra Famiglia rappresenta la prima piccola Chiesa domestica, che si lascia guidare dallo Spirito Santo che è come il vento impetuoso della Pentecoste, tanto da alterare le vesti e scompaginare i capelli. La famiglia poi è appoggiata sulla roccia.
La sacra famiglia, appoggiata sulla roccia, è del 2001, in bronzo. Le dimensioni sono 210x201x120 cm.
LA CAPPELLA DELL’EUCARESTIA
E’ il luogo della custodia del Sacramento Eucaristico e il luogo della adorazione personale. Nello spazio adiacente alla mensola eucaristica vi è un’antica statua della maadonna. Stretto è sempre il legame tra la Madonna e Gesù Eucarestia.
L’eucarestia è inserita in questo grande tabernacolo a spirale che si irradia in ogni parte del mondo e la sottostante mensola racconta nuovamente la cena di Emmaus.
Anche la porticina del Tabernacolo racconta la cena in Emmaus.
L’opera comprende il tabernacolo a spirale in bronzo, che misura 110 cm di diametro e 4,0 cm di profondità, mentre la mensola in marmo di Asiago misura 90x190x40 cm
PRINCIPALI FONTI DOCUMENTALI
– varie interviste con l’artista
– Vari articoli pubblicati sul Giornale di Vicenza (16-10-2001; 15-12-2001; 16-12-2001; 29-01-2002; 22-01-2004; 19-09-2004; 31-12-2004; 31-12-2005
– Costruzionidue, n° 1, Anno VII, gennaio-aprile 2004. Le Coperture, Ed. La Fiaccola
– Chiesa Oggi. Architettura e Comunicazione, n°57, 2003, Anno XII, Di Baio Editore
– La dimora di Dio. Chiesa della Pentecoste. Parrocchia San Vincenzo. Edizioni BST, Romano d’Ezzelino, 2005
– Bass@no news, luglio-agosto 2006