PERSONE – POZZA MARIO – Marostica 12-02-1925 – 07-08-2009 – 03 – LA PITTURA INFORMALE E MATERICA

L’ESPRESSIONE INFORMALE E MATERICA

Gli aspetti pittorici possono estendersi in manifestazioni tra le quali troviamo quella informale e quella materica. Evidenzierò prevalentemente quella informale per avere maggior numero di opere fruibili rispetto a quella materica, anche se questa può suscitare emozioni anche più dense rispetto a quella informale.

PER COMPRENDERE LA PITTURA INFORMALE

Commento alla pittura informale di Lorenzo Bertolin in occasione della presentazione della mostra di pittura alla Galleria d’arte “Viertasca” di NOVE (VI) del 1981. Tale commento rimane estremamente valido anche per opere in evidenza che sono dal 2000 al 2008, non molti mesi prima della morte dell’artista

“L’espressionismo (ricordiamo di Heckel, Kirchner, Nolde) indica un’arte la cui sorgente é l’esperienza emozionale e spirituale della realtà, attraverso soprattutto il colore; l’espressionismo non imita la natura, ma la traduce come visione emozionale d’insieme e trascura molti particolari descrittivi. Evidentemente l’Espressionismo ha operato la rottura, importantissimo questo fatto, una rottura con l’arte precedente…
Il Fauvismo (Braque, Matisse, Darain, Wlaminick) riversa sulla tela una carica prepotente di sensazioni che si realizzano attraverso il colore e tende a rinnovare e a innovare. Il colore può costruire i volumi e i toni, sono forze che devono trovare giusto equilibrio nel quadro… il paesaggio ha un colore solare nei densi impasti di rossi ardenti, di verdi e azzurri quasi tattili… Esso ricerca l’essenziale e tutto tende a risolvere in chiave di acceso cromatismo…anzi il colore esplode libero nella sua gioiosa pienezza sulla tela, rivelatore di ignote suggestioni oniriche.
Ho accennato all’Espressionismo e al Fauvismo non solo per il loro trionfo del colore sul contenuto, ma perché sono movimenti artistici di rottura con la tradizione e Mario Pozza opera, a suo modo, una spaccatura all’interno del suo concreto operare e rompe con il paesaggio prevalentemente figurativo, ove per figurativo si intende tradizionale, ricco di particolari realistici ( case, strade, piante…) quasi fotografici.
Anche il suo quadro rientra nell’ambito del figurativo, ma si tratta di un figurativo così sintetico che rasenta l’astrazione, in altre parole la sua è una pittura essenziale ove taluni elementi descrittivi del paesaggio entrano come presenze appena individuabili e per niente ingombranti.
In questa pittura essenziale dove il colore é vita, luce, atmosfera, allusività recondita, ove le scansioni e le campiture sono ritmate sui toni della cromia più accesa, una casa ben delineata, un albero, un pescatore, sarebbero presenze di disturbo; romperebbero la solarità e la coralità della sinfonia cromatica tesa a sondare il battito profondo della natura, che nelle sue tele egli vuole manifestare solo con la forza degli impasti materici opportunamente e magistralmente accostati tra loro e sottilmente ricchi di trasparenze piacevolissime.
La lettura delle sue opere é facile e difficile; chi ama la superficialità gode la vista del colore ne apprezza le tonalità molteplici e gusta l’insieme; chi vuole capire il perché di tanta essenzialità e sintesi, il perché dell’esclusione di molti connotati realistici, si sofferma a pensare e a meditare.., e la difficoltà sta proprio nella meditazione sul quadro che si presenta per ciascuno diverso a seconda della preparazione artistica di ognuno di noi, diverso e vario come é varia la nostra sensibilità in arte.
Per me Mario Pozza al di là del suo intento colore – vita vuole proporci una pittura che fa pensare, che fa meditare che ci pone nella situazione psicologica di creare con lui questa meravigliosa natura, questo mondo suggestivo in cui siamo immersi. Perché quei paesaggi molto spaziosi, in plein-air, con case appena delineate? Perché quelle calle o baie, pregne di colore rutilante e altamente suggestive, prive di barche?
Perché in ogni tela tanta sinteticità e tanta dovizia di colore? Questi e altri perché trovano una buona risposta: Mario Pozza non descrive e non racconta, ma suggerisce, e lascia che ciascuno veda quello che può vedere… Il suo é un paesaggio, per così dire metafisico o comunque simbolico, a misura di esseri umani condannati alla solitudine e all‘isolamento, pur vivendo a contatto con molti esseri consimili.
E certamente io leggo in ogni quadro di Mario Pozza e colgo quel senso di solitudine e di angoscia che sta nell’animo di ciascuno di noi, ma tra sfavillio di una sinfonia di colori, che si sprigiona dai particolari e dall’ insieme del quadro, avverto che Mario ci addita la speranza evidentemente di un mondo migliore e di migliori esseri umani.
Questo é il miglior messaggio del colore – vita, ma non é tutto; la carica emozionale, l’insieme di varie sensazioni che traspaiono da ogni quadro sono il frutto d’una rara sensibilità e d’una rara maestria…
E qui voglio solo sottolineare che il nostro ha raggiunto esiti artistici di notevole interesse e pregio… L’aver dimenticato di essere provetto ceramista per gettarsi, come ha fatto il nostro Mario, nella vera pittura é stata una scelta meditata e sofferta…L’arte vera non indulge al pedissequo, al decorativismo e all’edonismo, l’arte vera è sforzo, è creatività, è consapevolezza dei propri mezzi, è arte con la A maiuscola; pertanto l’artista deve avere il coraggio e la volontà di “rompere” con ciò che arte non è, con ciò che è solo manierismo, per immergersi nella ricerca di nuovi mezzi espressivi, per elaborare e riproporre in termini personali e originali la realtà, sia essa paesaggio, sia essa natura morta o figura umana.
Mario ha operato questo taglio netto e come artista è inserito, ora, nel novero di uno spazialismo cromatico non meno importante di altre consimili correnti pittoriche coeve.
Il suo linguaggio è moderno e molto apprezzabile, anche se, forse, poco capito; gli esiti cromatici, resi più affascinanti dall’emozione, sono la riprova tangibile che Mario riesce a affascinare il fruitore attraverso un’infinità di sensazioni che costui prova, mentre fissa una per una le tele che gli stanno davanti; il piacere che ne scaturisce è inesprimibile, perché come ho detto, i contorni sono sfumati, le presenze importune sono eliminate e la fantasia si sfrena alla ricerca delle più impensate allusività… ad esempio una linea biancastra all‘orizzonte può indicare una città in lontananza, che si intuisce come presenza alienante si, ma che nel quadro lascia intatto il gusto della natura vergine, non coartata e devastata dalla mano dell’uomo.
In sintesi questi sono i connotati peculiari dell’arte di Mario Pozza”.

OPERE SCELTE

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2000, 80×70 cm

002_-_INF_23_2000X-70X80__-_740x_--_

2000, 80×70 cm

003_-_INF_28_2000_80X80_--_740x_-_

2000, 80×80 cm

005_-_INF_38_2000X_60X80_--_740x_---

2000, 80×60 cm

006-_INF_00_2003_70X8_--_740x_--0

2003, 80×70 cm

007_-_INF_06_2005_80X80_-_740x_---

2005, 80×80 cm

008_-_INF_12_2005_80X80__-_740x_--

2005, 80×80 cm

009_-_INF_14_2005_80X80_-_740x_---

2005. 80×80 cm

010_-_INF_17_2005_80X80_-_740x__--

2005, 80×80 cm

011_-_INF_55_2005_40X50_---_740x_--_

2005, 50×40 cm

012_-_INF_63_2007_50X50__-_740x_---

2007, 50×50 cm

013_-_pozza_mario_-_40x30_-_2007_-__740x_--_pittura_informale_-_DSCN2583

2007, 40×30 cm

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2007, 40×30 cm

015_-_pozza_mario_-_40x30_-_2007_-_--_740x_--__pittura_informale_-_DSCN2583

2007, 40×30 cm

017_-_pozza_mario_-_50x30_-_2007_-_---_740x___pittura_informale_-_DSCN2585

2007, 50×30 cm

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2008, 50×50 cm

PER COMPRENDERE LA PITTURA MATERICA

Commento alla pittura materica ricavato dal pieghevole presente in mostra del 1995 che ulteriormente entra nell’animo di Mario Pozza pervaso da pulsioni che lo inducono a sperimentare, a creare atmosfere del tutto particolari. Ne diamo prova con alcuni lavori senza data e senza dimensioni, ad eccezione di due.

 

“I quadri di Mario Pozza narrano le suggestioni di un mondo situato nello spirito, immateriale, un luogo mistico e miti­co dove si depositano i sogni e i desideri e le emozioni.

Immagini incorporee, simboliche, metaforiche prive di ma­terialità ma anche contenitori dove ciascuno può inserirvi i valori in cui crede, suggestioni di cose allo stato embrio­nale che provocano emozioni e racconti in chi guarda.

 

Un mondo coloratissimo di sogni ad occhi aperti, di cose scintillanti, luminose, eccitanti, di immagini dinamiche in continua espansione.

E’ un artista passionale ed emotivo che possiede i lin­guaggi pittorico e poetico in egual misura. La sua vita è interamente volta all’Arte dove l’Arte con la A maiuscola è il riferimento obbligato de proprio vissuto.

Attraverso linguaggi diversi Mario Pozza esprime sempre le sue forti emozioni, le pulsioni di amore per le persone e le cose che lo attorniano con valenza quasi religiosa. E dotato di una personalità che nei contatti non lascia in­differenti, sia quando ironizza su sé stesso che quando esprime con modestia giudizi sugli altri. Un incontro con lui lascia sempre un arricchimento interiore perché si sen­te il suo temperamento passionale e teneramente roman­tico, la sua sensibilità viva e palpitante per tutto quanto lo circonda.

Il suo mondo artistico è inteso come luogo sacro dove si rifugia nelle avversità e negli scontri con la realtà, dove potersi ricaricare di energia.

Dipingere o scrivere è per lui come un’immersione in una fonte che ricrea, tonifica e dà la forza di tirare avanti contro le difficoltà, le depressioni, i disorientamenti, la sofferenza propria e degli altri In questo senso è riconoscibile la di­mensione della sua pittura e il suo continuo mutare. Mario Pozza continua a esperimentare e ricercare con frenesia e ansia altre tecniche innovative di rappresentazione.

Infatti per lui ogni viaggio in pittura è una esperienza ar­tistica che serve anche a superare le difficoltà esistenziali per recuperare subito dopo la dimensione della felicità e della gioia interiore. Il suo mondo artistico è sempre lo stesso ma il linguaggio pittorico cambia con il mezzo espressivo.

Dai colori intensi e giustapposti dell’olio ricchi di materia passa al linguaggio soffuso dell’acquarello che rende tra­sparente e luminoso ogni oggetto rappresentato. Si fa de­licato, attenua la passionalità, per raggiungere la serena maturità spirituale che attraversa la materia e dà ordine alle cose.

Mario Pozza è un artista che non si è mai preoccupato di andare incontro ai gusti e alle mode, ha sempre lavorato assecondando la sua indole e il suo carattere, interpretando la realtà attraverso i sentimenti, gli stati d’animo, l’estro individuale, la tecnica e la mate­ria

 

La sua e un arte vissuta, sofferta e palpitante, frutto di grande sensibilità e fantasia.

l segno risulta così veloce, immediato ed istintivamente rapido, espressione di notevole spontaneità, scaturita da interiori e genuine energie.

La ricchezza espressiva delle sue opere è data essenzialmente da vari elementi, in cui prevale la funzione espressiva del colore. Ma è anche un artista che non si accontenta dei risultati raggiunti, che continua a sperimentare, a studiare e a rinnovare le sue forme e le sue tecniche. Si abbandona con spontanea dedizione e all’astrattismo, alla realizzazione di forma volumetriche e cromatiche prive di qualsiasi riferimento alla realtà sensibile, per quell’avventuroso viaggio alla scoperta di essa attraverso le infinite vibrazioni del colore.

 

“Non cerco la luce che illu­mina il colore, ma la luce del colore, la magia del colore.

 

Ci si dovrebbe preoccupare solo della costruzione del quadro, del suo equilibrio, dell’assolu­ta autorità del colore, e la sua energia”.

 

OPERE SCELTE

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2000, 100×100 cm

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2000, 100×100 cm

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003_-_MAT_331-_x_-_740x740_--

005_-_MAT_451_-_x_-740x_---_

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