REATTO EFREM – ALPINO – MEDAGLIA D’ORO AL VALORE MILITARE (1909-1936)


REATTO EFREM


Alpino – Medaglia d’oro al valor militare


Riporto integralmente il testo di Flavia Casagranda pubblicato nel Notiziario dell’Associazione, dicembre 2007, a cura della stessa Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti di Bassano del Grappa.

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Domenica 5 aprile 1936 una scarna notizia, ripresa dal “Giornale d’Italia” del giorno precedente, informava i bassanesi della morte in battaglia del Tenente degli Alpini Efrem Reatto, caduto eroicamente in Africa Orientale al passo di Uarieu nell’assalto alla “montagna d’oro” dell’ Amba Uork.

La “Vedetta Fascista” di Vicenza’ accompagnava la notizia con la fotografia dell’eroe precisando la sua origine bassanese, la residenza della famiglia a Roma e della fidanzata a Udine. Poco più di un necrologio dunque, ma a Bassano la notizia, subito diffusa, suscitò ammirazione e cordoglio.

Il ventisettenne Tenente degli Alpini era figlio del bassanese Marino Reatto, reduce della prima guerra mondiale, fieramente patriottico e distintosi come ufficiale nel battaglione alpino “Feltre” dove aveva guadagnato una medaglia d’argento; la mamma signora Clelia era di origini calabresi. Efrem era nato a Bassano, in piazzotto Montevecchio, nella storica casa affrescata da Jacopo, il 7 aprile 1909 ed aveva avuto un’infanzia segnata dalla prima guerra mondiale, con il padre al fronte volontario negli Alpini e, con la madre, in continui spostamenti: nel 1914 a Valdobbiadene, nel’ 17 sfollati a Novara, poi dai parenti in Calabria, quindi nel ’19 a Monza e, infine, dal 1920 al ’23 la famiglia si stabilisce a Venezia mentre Efrem frequenta il ginnasio al Liceo “Brocchi” di Bassano. Nel 1923 la famiglia si trasferisce a Roma dove il padre Marino, nominato Console della Milizia Universitaria, diviene istitutore dei figli maggiori di Mussolini, Vittorio e Bruno. Efrem, compiuti gli studi all’Istituto Tecnico, intraprende la carriera militare come allievo sottotenente degli Alpini a Belluno, quindi frequenta l’Accademia militare di Modena e la scuola speciale di Parma. Come tenente viene assegnato all’8° Reggimento Alpini, Battaglione Cividale, 76° Compagnia stanziata ad Udine e, appassionato di montagna e già scalatore, si specializza alla Scuola di Alpinismo rocciatori di Aosta.

Iniziata la guerra in Africa Orientale, nell’ottobre 1935 chiede di andare volontario: viene assegnato al Battaglione “Feltre” (lo stesso del padre nel ’15), Divisione “Pusteria” e parte il 12 gennaio 1936; appena un mese dopo è in prima linea nel Tembien; il 27 febbraio è inserito nel ristretto gruppo speciale di venticinque alpini rocciatori alla conquista dell’arduo picco dell’Amba Uork strenuamente difeso dalle truppe di Ras Cassa e Ras Sejum. Nell’ operazione, estremamente rischiosa, viene ferito una prima volta alla spalla ma rimane nella postazione; di nuovo gravemente ferito all’inguine, viene riportato al passo di Uarien dove spira poco dopo e viene seppellito in quel cimiterino di guerra.

Alla memoria gli viene conferita la medaglia d’oro sul campo con la motivazione: “In duro combattimento ferito gravemente sdegna cure e conforti rifiutando di abbandonare la linea. Vista una mitragliatrice pesante che tenuta sotto violento fuoco dall’avversario aveva perduto tutti i suoi serventi, si portava in posizione battutissima; caricava l’arma e apriva fuoco sul nemico finché nuovamente ferito si rovesciava colpito a morte”.

La comunità bassanese si attiva per le onoranze all’eroe: il 30 giugno il piazzotto Montevecchio in cui è nato viene intestato alla sua memoria; in luglio viene deliberato di erigere un busto in bronzo nella stessa piazza, addossato alla casa natale, con progetto stabilito dalla Soprintendenza ai Monumenti.

Il busto bronzeo viene commissionato a Roma, residenza della famiglia, affidato allo scultore Domenico Ponzi (Ravenna, 1891 – Articoli Corrado 1973), uno fra i più stimati interpreti delle opere di regime. Per suggerire adeguatamente le fattezze di Efrem allo scultore, il padre Marino Reatto incarica il pittore bassanese Gaspare Fontana (Bassano 1871 – 1943), il più celebrato pittore documentarista, e non solo, della Bassano del tempo, di eseguire un ritratto ad olio a mezzo busto del figlio, aiutandosi anche con la fototessera militare del Caduto; il quadro, portato a Roma, rimase in casa Reatto fino al 1963, quando fu donato al nostro Civico Museo; al Museo esiste anche un busto in gesso, dipinto in verde militare, sinora non identificato, che potrebbe senz’ altro essere il gesso preparatorio per l’opera in bronzo conservato dal Comune di Bassano committente dell’ opera: benché in condizioni di conservazione non buone, è possibile rintracciarne i tratti fisionomici di Efrem, molto più simili al bronzo finale che non al dipinto di Fontana: in questo caso anche al gesso spetterebbe la paternità di Domenico Ponzi.

Il busto bronzeo, realizzato da Domenico Ponzi, viene collocato sulla facciata di casa Michiel sopra una mensola di marmo e completato da una lapide recante la motivazione per la medaglia d’oro e la dedica: IN ONORE DELL’EROICO FIGLIO/ IL COMUNE POSE ANNO XIV E.F.. La solenne inaugurazione avvenne il 4 ottobre 1936 e nell’occasione il Comune di Bassano emise il seguente comunicato: “Al serto glorioso – dei suoi figli migliori – Bassano del Grappa – intreccia il nome – di – Efrem Reatto che – virilmente affermato – il diritto di Roma – al rinascente impero – con l’olocausto della giovane vita – da le insanguinate zolle – di Uork Amba – saliva al cielo dei forti – ove l’ombra – di- Paolo Cimberle, Antonio Ferrari, Battista Artuso, Bernardo Simioni – finalmente placate – con lui vibrano ne la luce – della Vittoria’”.

La realizzazione dell’effige in bronzo si discosta alquanto dal ritratto a olio inviato a Roma: la postura del capo è frontale, i tratti sono più marcati e decisi, lo sguardo più fiero: l’interpretazione di Ponzi è decisamente più ‘maschia’, in sintonia con l’uso del tempo, ma modellata con bravura e, direi, con maggiore vivezza ed espressività che non il dipinto; sotto la spalla sinistra, nell’incavo, è inciso nel bronzo “D. PONZI. A. XIV E.F.” Copie ne furono tratte da collocarsi al rifugio degli alpini “Contrin” alla Marmolada, al Villaggio Alpini al Terminillo e a Roma dove il primo anniversario della morte, 27 febbraio 1937, fu solennemente celebrato”.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel nuovo clima di restaurazione democratica, il busto e la lapide furono rimossi e il piazzotto Montevecchio ritornò alla primitiva denominazione; sulla facciata fu posta una nuova lapide; ” In questa casa / già dei suoi avi nobili Michiel nacque / Efrem Reatto / Tenente degli Alpini / Medaglia d’oro al valor militare / sul campo /N. 7.IV.1909 / M. 27.II.1936″.

Il busto, con un nuovo basamento in marmo, fu collocato ai Giardini Parolini, presso l’entrata, a sinistra; sul basamento è inciso: “EFREM REATTO/ TENENTE DEGLI ALPINI / MEDAGLIA D’ORO/ SUL CAMPO/ NATO A BASSANO DEL GRAPPA/ IL 7.4.1909 / MORTO AD AMBA UORK / IL 27.2.1936.

Flavia Casagranda 

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