BASSANO DOPO GLI EZZELINI
RITRATTO DI UNA COMUNITA’ PLURALE
La vivacità religiosa, commerciale e sociale di un comune duecentesco nella testimonianza dei suoi Statuti
di GIOVANNI BATTISTA SANDONÁ
attiliofraccaroeditore, Bassano, 2013
Dopo il crollo degli Ezzelini il comune di Bassano mostra vivace capacità di ripresa. Gli Statuti del 1259 e del 1295 sono il maggior affresco e miglior racconto di una comunità in evoluzione , della sua reviviscenza religiosa, economica, sociale.
Le carte statutarie ci parlano di un centro aperto, cerniera tra mondo veneto e nord germanico. Nelle piazze di animano i mercati, nella campagne, alacri, i lavori agricoli. Il comune regola i traffici dei diversi beni, tra cui vini, grani e legnami. Fioriscono gli artigiani, compaiono i feneratori ebrei e toscani. E’ nutrita la presenza tedesca. Non mancano prostitute, esiliati politici, scomunicati eretici, lebbrosi e malsani.
Domina animi e popolo la tensione religiosa: sono presenti i francescani, la pieve di Santa Maria ospira l’abate; a nord sul Brenta sono i Benedettini, ad est uno degli ospitali per albergare i pellegrini romei.
Bassano ha una sua scuola, una fiera e molto altro ancora.
(da quarta di copertina)
INDICE
Per strada verso la città murata. Il racconto delle fonti, la storia comne narrazione: raccontare Bassano del Duecento, p. 9
Alle porte del comune antico. Bassano centro di frontiera, cernira sul fiume tra Veneto e Germanie, p. 35
Contestualizzare Bassano medievale: cenni sulla natura, i valori e l’importanza della civitas tra antichità e secoli di mezzo, p. 67
Dentro Bassano del Duecento: l’identità del corpo civico negli Statuti. Stranieri e marginali, lavoratori e professioni, vita religiosa, p. 95
Note, p. 215
Bibliografia, p. 251
(V.B) Purtroppo manca un indice dei nomi e un indice dei luoghi. Talora l’autore nel percorso delle parole ne spiega il significato a distanza e non contestualmente. Un certo narcisismo verbale. Tuttavia è senz’altro un libro da leggere per entrare nei vari possibili aspetti della vita quotidiana della nostra città in quell’epoca.