LA CAPPELLA INVERNALE
DELLA CHIESA ARCIPRETALE
DI ROMANO D’EZZELINO
di Vasco Bordignon
Si era reso evidente già a partire dal 1867 che la Chiesa che si trovava sul Colle (vedi immagine sopra) aveva bisogno di un ampliamento e di una profonda ristrutturazione. Fatte tutte le valutazioni per questo progetto, fu deciso di realizzare un nuovo tempio (l’attuale chiesa arcipretale), non nello stesso luogo, ma in pianura dove la popolazione negli anni continuava ad aumentare.
In questa chiesa arcipretale, come già scritto, vi è la cappella invernale dove si può ammirare un altare (vedi immagine sopra) che rappresenta un bell’esempio di barocco locale ascrivibile ai primi decenni del ‘700 in base alle annotazioni di pagamenti effettuati, come si legge nello Status animarum. Tale altare venne eseguito dal lapicida Andrea Rebesco da Pove ed era l’altare della scuola della Beata Vergine del Rosario (note del Prof. Gabriele Farronato). Attorno al corredo marmoreo ci doveva essere una piccola pala dedicata alla Madonna del Rosario al posto dell’attuale lastra marmorea con il Crocefisso.
I marmi sono vere pietre e anche i tondi del Rosario sono opera rara di intarsio lapideo (detta anche glittica) di buona e accurata fattura.
Anche il paliotto dell’altare, assai poco visibile, entrando, per la presenza dell’altare rivolto verso i fedeli, è di grande perizia e bellezza.
Alla parete sud e alla parete ovest di questa cappella vi sono due riproduzioni forografiche su finta tela che rappresentano rispettivamente la Circoncisione o Presentazione di Gesù al Tempio e la Conversazione tra i santi Antonio abate, Prosdocimo, Lorenzo, Giorgio e Vito. Gli originali dovrebbero essere entrambi di ambito bassanesco.
Fonti documentali: vedi quella de “La chiesa arcipretale”