CAROLINA (LINA) ROSSO
UNA PITTRICE DA CONOSCERE
a cura di Vasco Bordignon
Nasce a Venezia il 3 maggio 1888 da Salvatore, proprietario di un negozio di tessuti, e da Maria Marchesan.
Frequenta le Magistrali e si diploma in pianoforte, passione, quella per la musica, che coltiverà per tutta la vita.
Rivela ben presto una notevole inclinazione per la pittura, per questo decide di frequentare i corsi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, diplomandosi in disegno sotto la guida di Angelo Maria Crepet, insegnante di arte decorativa, e di Luigi Nono, titolare del corso di figura alla Scuola libera.
Frequenta i pittori Pietro e Antonietta Fragiacomo, Ettore e Lucia Tito, i Cadorin e i Ciardi.
Nel 1909 esordisce alla mostra di Ca’ Pesaro con due disegni colorati. Partecipa, nel corso della sua vita, a numerose esposizioni personali e collettive, tra cui varie edizioni della Biennale (nel 1920 un suo dipinto, “La fenice in guerra,”, è acquistato dal re).
Nel corso della prima guerra mondiale svolge l’attività di volontaria presso l’Ospedale Militare di Venezia in qualità di infermiera. In questo periodo realizza alcune opere ispirate a tale esperienza.
A seguito della disfatta di Caporetto la famiglia è costretta a trasferirsi temporaneamente a Viareggio, prendendo una casa in affitto. Lina riprende a dipingere e inizia frequentare la famiglia Puccini, residente a Torre del Lago, entrando in contatto con i pittori del “Club della Bohème”. Decide quindi di stabilirsi a Torre e qui realizza vari dipinti, che espone al Kursaal in occasione della mostra nazionale e in una collettiva a Forte dei Marmi.
Nel 1919 fa ritorno a Venezia, senza cessare però i rapporti con l’ambiente versiliese. Decide di dedicarsi all’arte in maniera totale e nel secondo Dopoguerra, divenuta terziaria francescana, realizza molte opere ispirate al tema religioso; partecipa alle prime Internazionali di Arte Sacra e vari enti cattolici le commissionano opere per chiese e conventi.
Muore a Venezia il 10 dicembre 1975.