TESSAROLO GIROLAMO PITTORE – CENNI BIOGRAFICI E APPROFONDIMENTI

 

TESSAROLO GIROLAMO 

 

E’ nato nel 1946 a Bassano del Grappa ove tuttora risiede in Via Baseggio, 40.

Nel 1960 intraprende studi tecnici nonostante l’invito del suo insegnante di disegno prof. Danilo Andreose ad indirizzarsi verso Istituti d’Arte.

Nel 1964 inizia a dipingere ospite di uno zio a Lucerna in Svizzera.

Nel 2000, dopo un lungo periodo in cui il suo dipingere è relegato alla dimensione di hobby, avendo dato maggiore spazio, con buoni risultati, sia alla fotografia che alla musica, ritorna in totale dedizione alla sua tavolozza e dà inizio ad un intensa produzione che lo recupera definitivamente a questa espressione artistica.

Nel 2011, avendo prodotto solo nell’ultimo biennio circa 200 opere, viene “spinto” da un collegio di amici ad organizzare una prima mostra: dell’evento si fa carico organizzativo il Prof. Mario Guderzo (Direttore della Gipsoteca Canova di Possagno). L’ allestimento di questa “prima” trova spazio nella chiesa di San Marco a Marostica (VI) con grande successo di pubblico e di lusinghieri consensi.

La mostra su richiesta della “Comunità Montana del Brenta” viene ripetuta a Valstagna/Carpané nelle sale di Palazzo Guarnieri: ed è un nuovo successo.

Di questi due eventi si sono occupaticon  con vari articoli sia “Il Giornale di Vicenza” che “Il Gazzettino”.

Anche TVA Bassano ha prodotto un servizio sulla Mostra di Marostica a titolo ” … come se il niente fosse”.

 

ESPOSIZIONI

 

2011 – “COME SE NIENTE FOSSE” – MAROSTICA  (VI), CHIESA DI SAM MARCO

2011 – “COME SE NIENTE FOSSE” – VALSTAGNA CARPANE’ (VI), PALAZZO GUARNIERI 

2011 – ARTISTI ITALIANI CONTEMPORANEI A MONACO – MONACO DI BAVIERA 

2012 – I PAESAGGI DELL’ANIMA – BASSANO DEL GRAPPA – ESPOSIZIONE INAUGURALE DI DEUTSCHE BANK

2012 – BIENNALE INTERNAZIONALE – ASOLO (TV) – Quattro opere selezionate per la rassegna finale con esposizione

2012 – ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA – HELSINKI, FILANDIA

2012 – ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA – TALLIN, ESTONIA

2012 – ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA – STOCCOLMA, SVEZIA

2012 – VERANDSTALTUNGSORT STUTTGART RATHAUS – STOCCARDA, GERMANIA

2013 – PREMIO CITTA’ DI VERONA – VERONA con 2 operese selezionate ed esposte alla Galleria Itaca, Archivio Tavella, Verona

2013 – ATMOSFERE, BASSANO DEL GRAPPA, UFFICIO TURISTICO

 

APPROFONDIMENTI 

 

 ATMOSFERE, DIPINTI di GIACOMO TESSAROLO

Ufficio Turistico di Bassano del Grappa

9 marzo – 2 aprile 2013

 

Presentazione di Mario Guderzo, curatore della Mostra

 

Alla fine di Combray ci si chiede come dire e descrivere la bellezza del mondo.(M. Proust. Alla ricerca del tempo perduto,I.Torino p.1978). In effetti, c’è chi lo fa a parole, chi lo descrive e lo enuncia coi versi, chi lo disegna o lo dipinge e chi lo fotografa.

Si può anche non dire nulla, limitarsi ad osservare.

E’ una purissima visione quella che appare, che non può oltrepassare l’impressione se si ha l’occhio attento dell’osservatore, se l’impressione visiva è pura, purissima, ineffabile.

La naturalezza dell’immagine è e sarà soltanto quella. Le nostre impressioni non sono altro che il frutto dell’emozione. E’ questa la retorica dell’ineffabile.

Appare così spontanea ed istintiva la capacità di analizzare una delle possibili visioni: quella del pittore. Proprio quel salto, quel discontinuum esistente tra le forme della natura e le forme che l’arte propone lo cogliamo nel pittore.

Per Girolamo Tessarolo c’è un bisogno fortissimo di scandagliare quel paesaggio che è il frutto della collaborazione tra l’umana visione e la naturalezza del reale. E’ un ritorno a cogliere un trasferimento da un piano all’altro, dalle impressioni alle espressioni e viceversa.

L’artista possiede la cognizione che la bellezza della natura è già di per sé un’immagine, il suo compito è quello di rappresentarla. Ha scelto pertanto un suo linguaggio pittorico, in cui la linea costruisce il mezzo per separare quei diaframmi ricchi di colorismo e per raffigurarla nuovamente reinterpretandola.

Tessarolo sembra soffermarsi a contemplare un’immensità che va oltre il fare pittura. Il paesaggio è con esso il giardino della rappresentazione della natura, diventa quasi un’immensa scultura o architettura del cosmo.

Si può essere tentati di andare oltre quelle linee per cercare un senso a quei colori, a quei toni, a quelle ombre e a quelle luci.

La positività trapela ovunque e, nello stesso tempo, la piena valorizzazione estetica del soggetto assume una connotazione “ineffabile”. Alle volte per Tessarolo essa assume la funzione di metafora e di immagine simbolica. Lo sottolinea lui stesso quasi a moto biografico ”Ho un grande bisogno di quiete”: affiancando le proprie réveries alle turbate evocazioni naturali, riesce a ritrovare quel senso profondo che va restituito alla realtà. “Da quel verde, mestamente pertinace tra le foglie/ Gialle e rosse de l’acacia, senza vento una si toglie:/ E con fremito leggero/ Par che passi un’anima”.

Così si dipana quella risultanza sulla tela, fatta di sguardi introspettivi che restituisce materia per confronti nell’ambito della sua arte.

Il paesaggio assume la stessa valenza spirituale della musica, consentendo altresì di intrecciare definitamente le emozioni del soggetto con gli aspetti esterni della natura. E’ molto difficile, oggi, dipingere la natura. In un momento in cui solo ciò che non fa parte dell’ambiente è oggetto di arte.

Tessarolo riconosce che c’è spazio per “una pittura naturale” come sosteneva Constable, destinata a condurre l’occhio lungo quella linea della realtà che non si spezza mai, ma che sa cogliere, sa “vedere”, afferrando quasi quel veloce, fuggevole passaggio che diventa il centro della sua visione, in modo inaspettato e per sempre, perché, anche per lui si vede ciò che si “conosce”.

Già ben dentro il nuovo Millennio, egli non smette di proporre quello che lui sa vedere, con l’occhio allenato del pittore, a ridefinire il valore di quell’unica cosa che gli appare degna di essere descritta.

“Io posso passeggiare e sentire il fascino del paesaggio – scriveva Ernst Cassirer – . Mi posso rallegrare della mitezza dell’aria, della freschezza dei prati, della varietà e dell’allegria dei colori, del fragrante profumo dei fiori. Ma poi sento che avviene un improvviso mutamento nel mio spirito. Da questo momento vedo il paesaggio con occhio d’artista, comincio a farne un quadro. Sono entrato in un nuovo regno, non più quello delle cose esistenti, ma quello delle “forme viventi”. Abbandonata l’immediata realtà delle cose, vivo ora nel ritmo delle forme spaziali, dell’armonia e del contrasto dei colori, dell’equilibrio tra luce e ombra. L’esperienza estetica consiste in questo assorbirsi nell’aspetto dinamico della forma”(Saggio sull’uomo, Roma 1972, pp.247-249).

 

 

CONTATTI

 

GIROLAMO TESSAROLO, Via Baseggio 40, Bassano del Grappa

telefono 0424 524612

[email protected]

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