DOLOMITI, ROCCE E FANTASMI
DOLOMITI, ROCCE E FANTASMI
di Marco Albino Ferrari e di Valentino Parmiani
2009, Excelsior 1881 editore, 17×21 cm, pp. 125, € 12,50
INDICE
Maledetto Vissinèl, pag. 7
Nella villa bianca, pag. 23
Il mondo sommerso, pag. 39
Il custode del Brenta, pag. 53
I Mediatori, pag. 65
La leggenda della Grande Guerra, pag. 69
Ursus Spelaeus, pag. 89
Sotto le dita della mano, pag. 101
Le neve e i Krampus, pag. 113
Dai risvolti:
Sulle prime alture che separano montagna e pianura correva una linea di discrimine nel cammino delle vicenda umane. Da una parte il mondo e la storia, dall’altra l’arcadia appartata dove ogni cosa tendeva a rimanere ferma dall’inizio dei giorni. Tutta la vita era proiettata in una ciclica e incessante permanenza all’interno del “tempo circolare”, il tempo senza storia e sempre uguale a se stesso. Oltre quella soglia rimangono oggi i fantasmi dell’antica società montanara. Le dolomiti – qui immaginate per estensione oltre i convenzionali confini orografici – diventano il campo d’azione di un singolarissimo viaggio sulle tracce di un intero cosmo tramontato, che mai più potrà tornare. Sul volto del pastore spuntò una smorfia disperata. Si afferrò la lunga barba bianca scompigliata dal vento e deglutì, stringendo nelle raffiche gli occhi impauriti. “Dobbiamo muoverci in fretta. Questo è il vissinèl, il vento che non perdona”, urlò con rabbia nel fragore delle folate.