ZONTA BASSIANO
E IL SUO “BIANCO E NERO”
a cura di Vasco Bordignon
Bassiano Zonta, nato a Bassano del Grappa il 10 gennaio 1937, risiede attualmente in piazza Castello. Mi racconta con pacatezza la sua vita.
“Mio padre Bortolo, dal quale ho ereditato un forte sentimento civico, è sempre stato un amante delle nostre tradizioni, appassionato di storia e grande estimatore dello studioso Ottone Brentari. Naturale, quindi, che per suo figlio scegliesse il nome del Santo Patrono. Inoltre, di mio padre, mi è doveroso ricordare che nel 1923 fu uno dei fondatori del movimento scoutistico a Bassano, assieme ad amici quali Pietro Facchinello, Toni Stevan, Nino Sale e soprattutto don Giovanni Pacchin. tre dei cinque fondatori dello scautismo bassanese: Pietro Facchinello a sx, don Giovanni Pacchin al centro e Bortolo Zonta a dx.
In gioventù ho lavorato nel negozio che era stato di mio padre e, dapprima, di mio nonno: una bottega specializzata in articoli per calzolai, dove si potevano acquistare pezze di cuoio, borchie, lacci, pellame …Bassiano Zonta nella bottega di famiglia: in questa immagine con il papà
Nel 1972, con il cambiare dei tempi (e del mercato) ho chiuso la bottega e sono entrato nell’organico dell’Ospedale Civile, allora in viale delle Fosse (nella sede del vecchio convento dei Riformati), dopo aver brillantemente superato il concorso per un posto di infermiere. Questa nuova attività mi ha consentito di ritagliarmi alla sera un piccolo spazio per dedicarmi alla mia passione, maturata da quando ero bambino: cioè la passione per la fotografia, che mi ha permesso di creare straordinarie realizzazioni. “Nel 1950, dopo una promozione a scuola, ebbi in dono da mia mamma Santina (maestra alle scuole Mazzini) una Rondine Ferrania: si trattava di una macchina fotografica del tipo a box, formato 4,5×6, con messa a fuoco a occhio. Una volta eseguito lo scatto bisognava ricordarsi di far scorrere il nastro per evitare la doppia esposizione. Ebbene, proprio grazie ad essa ho potuto dar sfogo a una passione nata tempo prima, attorno ai dieci anni, quando mi divertivo a sfogliare le riviste del Touring Club, ammirandone le immagini e memorizzando i nomi degli autori riportati in didascalia: li conoscevo tutti e posso tranquillamente affermare che sono stati loro i miei primi maestri. Nel periodo del fidanzamento con Elsa Dolores, poi divenuta mia moglie (e apprezzata poetessa), i miei scatti erano tutti per lei, in particolare durante i nostri viaggi. Anni dopo, in seguito a un lungo periodo di pausa dovuto a ragioni lavorative, Elsa mi regalò una maneggevole Ricoh 500 G da 35 mm. Ripresi allora a fotografare, ma con il desiderio di realizzare (in una piccola camera oscura che avevo attrezzato a casa) tutto il processo creativo, dallo sviluppo del negativo alla stampa su carta. Fondamentale è stato l’incontro con il concittadino Paolo Gasparini, un autentico maestro, impegnato nella promozione e nella valorizzazione della fotografia (e fondatore del Laboratorio di linguaggio visuale). La frequentazione dei suoi corsi ha aperto in me nuovi orizzonti. Da quel momento non ho più conosciuto soste. Abbandonato il colore, mi sono concentrato sul bianco e nero. Una scelta non casuale, perché questa tecnica straordinaria presuppone l’intervento in camera oscura, laddove cioè è possibile interpretare l’immagine sulla base delle emozioni che essa ha dato al momento dello scatto. Ciò poteva avvenire tramite la modulazione di più interventi, nella fase di stampa, nel taglio, nell’esposizione, nei contrasti e anche attraverso la scelta di carte particolari … . Verso la metà degli anni Ottanta, acquisitai una sorprendente padronanza tecnica, assumendo un mio personale linguaggio espressivo, orientando le immagini verso gli scorci maggiormente distintivi della città, quelli che più mi ispiravano perché avvertiti come parte di un atavico patrimonio sentimentale. Più che sui panorami e le vedute, mi concentrai sulla ricerca dei dettagli, quei particolari che normalmente sfuggono ai più e che volevo tuttora far conoscere attraverso un’artistica opera di sensibilizzazione. Nel 1990 ho tenuto in Sala APT la mia prima mostra (ne seguiranno molte altre), Bassano inedita, sollecitato in questo dal compianto amico Luigi Agnolin: un successo che mi ha spinto a proseguire, con entusiasmo, estendendo la mia indagine al ritratto, proposto però in una ambientazione ben precisa. Artigiani e commercianti si sono prestati a fare da modelli nei propri luoghi di lavoro: un’opera certosina ed entusiasmante che è poi confluita in una pubblicazione, mestieri bassanesi, volti e immagini nelle antiche botteghe (Tassotti Editore 1997), nella quale sono stati proposti (e documentati) i volti dei protagonisti di una quotidianità bassanese ormai scomparsa”. Saranno proprio queste persone con le loro attività lo scopo di questo mio lavoro, con il consenso dell’autore.
Nel 2009 Bassiano dà alle stampe “Artisti Due” (Grafica effe2) dedicato alle persone dell’arte, ad artisti del territorio: Bajo, Barbara Bedont, Antonio Bernardi, Valentino Ivano Sebellin, Stefano Bertoncello, Claudio Bizzotto, Carlo Bonato, Claudio Brunello, Cristina Busnelli, Chiara Camezzola, Saul Costa, Martino Dissegna, Florindo Gazzola, Annamaria Iodice, Giuseppe Lucietti, Massimo Lunardon, Daniele Marcon, Luigi Menigazzoli, Renato Meneghetti, Luigi Merlo, Enrico Minato, Maria Luisa Parolin, Renato Parolin, Antonio Riello, Vania Sartori, Elke Schmidt, Enrico Stropparo, Graziano Tessarolo, Silvano Tessarolo, Gabriele Todesco, Toni Vanzo, Alessandra Zaltron, Roberto Lanaro, Franco Zulian, Antonio Bonaldi, Luca Bonato, Federica Gazzola, Simone Lucietti, Giulio Martini, Daniele Pianezzola, Diego Poloniato, Vittore Tasca, Saverio Tasca.Dopo alcuni anni, nel 2013, una nuova pubblicazione dal titolo “Bassano chiaroscuro” (attiliofraccaroeditore), nel quale Bassiano presenta una miriade di scatti dedicati alla città del Grappa, esprimendo così, ad essa, con la sua arte espressiva, il suo profondo amore.Nel 2021, agosto, esce un nuovo suo libro, in tiratura di 500 copie numerate, ” ARTISTI UNO” a cura della Manunzio Società editrice, con il contributo d Costenaro Assicurazioni e di Geo&tex2000spa.In questo lavoro Bassiano riesce a caratterizzare non solo il lavoro fisico ma anche l’intensità creativa in atto. Segue gli artisti fotografati: Bizzotto Orio, Bacchin Odino, Andolfatto Natalino, Bonfanti Renata, Bonaldi Federico, Breggion Bruno, Bordignon Gabriele, Dalla Pellegrina Enzo, Fiorese Amedeo, Carron Gigi, Gasparini Paolo, Gerolimetto Cesare, Grego Giovanni, Meneghin Pompeo, Tosin Gianni, Martini Armando, Rigon Francesco, Pavan Vito, Pedrosa Bruno, Pianezzola Pompeo, Poloniato Domenico, Sartor AngeloPadino Antonio, Schirato Sergio, Sartori Cesare, Simoncelli Manuela, Spagnolo Angelo, Babel Lee, Tasca Alessio, Venzo Nico, Toni Zarpellon, Verenini Enio, Bergozza Adriano.
Dopo aver tratteggiato la figura e l’arte di Bassiano Zonta, propongo con una “scrittura” un po’ diversa dal libro, ma ugualmente vera, appassionata, la carrellata di uomini e donne e quindi di persone e delle loro “botteghe” (fotografate tra il 1995 e il 1997): Agostinelli Francesco, Alessi Giovanni (Basato), Baggio Luigi, Balestra Nino, Barichello Maria, Bertoncello Gigio, Bertin Giulietta, Bizzotto Bruno, Bonamigo Renato, Bonato Giovanni, Bordignon Giovanni, Carraro Erio, Cavazzon Graziella, Celi Pio, Cenere C.B., Concato Pierantonio, Coracin Nazzareno, Cianfrini Luigi, Chiurato Tiziano, Maria e Franco, Dal Monte Vittorio, Dalla Rosa Fratelli, Fiorese Franco, Fiorese Gianni, Fraccaro Attilio, Franciosi Alberto, Gabrielli Michele, Gottardi Carlo, Gnesotto Aldo, Gnoato Marco e Bianchi Adriano, Guidolin Egidio, I Menon, Marchesini Antonio, Marchiori Franco, Menegon Mario e Gina, Mocellin Pierino, Moro Orlando, Nardini Giuseppe, Pozza Fratelli, Reginato Claudio, Romeo Mirella e Ferruccio, Savietto Minerva e Bepi, Telatin Stefani Lucia e Silvana, Toldo Teresiano, Tolio Luigina, Tosetto Tino, Tosin Andrea, Trento Rosalia, Wipflinger Otto, Vialetto Andreina, Vivian Walter, Zin Bruna.
Negli anni varie persone ci hanno lasciato e anche le “botteghe”, sotto l’incalzare di nuove tecnologie e di internet e dei grandi ipermercati, sono state chiuse, perdendo quella umanità che era alla base tra il titolare e il cliente, che nel tempo diveniva anche suo amico.
AGOSTINELLI Francesco – farmacista
ALESSI Giovanni (Basato) – corniciaio
BAGGIO LUIGI – negoziante di mercerie
BALESTRA NINO – gioiellere
BARICHELLO MARIA – alimentari
BERTONCELLO GIGIO – frutta e verdura
BERTIN GIULIETTA – osteria “da Casa”
BIZZOTTO BRUNO – onoranze funebri
BONAMIGO RENATO – meccanico di biciclette
BONATO GIOVANNI – lampadari artistici
BORDIGNON GIOVANNI – elettromeccanica
CARRARO ERIO – edicolante
CAVAZZON GRAZIELLA – pipe e articoli ricordo
CELI PI0 – legatore
CENERE C.B. – abbigliamento
CONCATO PIERANTONIO – bottega de baccalà
CORACIN NAZZARENO – antichità
CIANFRINI LUIGI – sarto
CHIURATO TIZIANO, MARIA E FRANCO – ristorante “Al Sole”
DAL MONTE VITTORIO – macellaio
DALLA ROSA FRATELLI – prodotti per calzature
FIORESE FRANCO – tipografo “arti grafiche Bassanesi”
FIORESE GIANNI – pasticceria
FRACCARO ATTILIO – libreria
FRANCIOSI ALBERTO – calzolaio
GABRIELLI MICHELE – cicli e motocicli
GOTTARDI CARLO – orologiaio
GNESOTTO ALDO – bottega d’arte
GNOATO MARCO e ADRIANO BIANCHI – salone barbiere
GUIDOLIN EGIDIO – restauratore, antichità
I MENON – drogheria “Zambon”
MARCHESINI ANTONIO – legatore
MARCHIORI FRANCO – ceramista, cucaro
MENEGON MARIO E GINA – negozio confezioni
MOCELLIN PIERINO – calzolaio
MORO ORLANDO – negozio moda
NARDINI GIUSEPPE – grapperia “Bortolo Nardini”
POZZA FRATELLI – drogheria e colori “Al Bottegon”
REGINATO CLAUDIO – vasaio
ROMEO MIRELLA E FERRUCCIO – cine foto-ottica
SAVIETTO MIRELLA E BEPI – osteria “La Caneva”
TELATIN STEFANI LUCIA E SILVANA – accordatrice e vendita pianoforti
TOLDO TERESIANO – tornitore di precisione
TOLIO LUIGINA – arredamento in stile
TOSETTO TINO – falegname
TOSIN ANDREA – corniciaio
TRENTO ROSALIA – parrucchiera
WIPFLINGER OTTO – birraria-ristorante “Ottone”
VIALETTO ANDREINA – orificeria
VIVIAN WALTER – fabbro
ZIN BRUNA – laboratorio bigiotteria
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fonti documentali
L’Illustre Bassanese, numero speciale in occasione del settantesimo di fondazione dello scautismo Bassanese – Ottobre 1993
Bassano news, novembre-dicembre 2019: Bassiano Zonta. Quando il cuore battein bianco e nero, pag. 18
pubblicato 8/11/2021