BASSANO DEL GRAPPA – MONUMENTI BASSANESI – LA LAPIDE AI CADUTI DEL RASRELLAMENTO DEL GRAPPA NEL SETTEMBRE DEL 1944

IL MONUMENTO LAPIDEO AI CADUTI DEL RASRELLAMENTO DEL GRAPPA NEL SETTEMBRE DEL 1944

a cura di Vasco Bordignon

Questo monumento è situato a  ridosso  della torre della vecchia cinta muraria ben visibile dal Viale dei Marti. Si può anche raggiungerlo attraversando la Porta delle Grazie all’inizio del Viale delle Fosse.

A poca distanza vi è una installazione in italianp, inglese e tedesco che riporta la storia di questo massacro, descritto dalla studiosa  Sonia Residori.

IL MASSAcro del Grappa.  Il 26 settenbre 1944
Tra il 20 e il 21 settembre 1944 il massicio del Grappa venne circonndato da ingenti reparti mlitari tedeschi e fascisti che misero a ferro e a fuoco tutto il territorio per rastrellare i partigiani che si erano rifugiati sulla montagna. Le forze della Resistenza, non disponendo d armi adeguate e munízioni suficienti, dopo un breve tentativo per contrastare il nermico, dovettero abbandonare il terreno. Molti partiagiani furono catturati o ucisi sul posto ma la maggior parte riusì a sganciarsi superando i posti di blocco disposti attorno al massiccio, a trovare un nascondiglo o tornare a casa.
Comando Germanico, con manifesti murali e il megafono, diffuse la notizia che si mpegnava condonare le pene a coloro che si fossero presentati spontaneamente. La popolazione accolse ll provvedimento come la liberazione da un incubo e i familiari convinsero i ragazzi ad uscire da
nascondıglı e, in alcuni casi, li accompagnarono essi stessi al Cormando Tedesco. Purtroppo la promessa si rivelò un inganno. Per alcuni giorni, in tutti i paesi della fascia pedemontana del Grappa si susseguirono fucilazioni e impiccagioni di centinaia di giovani, mentre un numero imprecisato
veniva inviato nei campi di concentramento tedeschi. Il momento piû drammatico si ebbe il 2 settembre 1944 a Bassano quando 17 uomini furono fucilati contro l muro della caserma Montegrappa e 31 partigiani furono appesi agli  alberi delle vie cittadine, trasformate in improvvisa
paticoli, con il cartello “Bandito” sul petto. Il massacro del Grappa ebbe termine il 29 settembre 1944. Per tutto questo il 9 ottobre 1946 Bassano ricevette la medaglia d’oro al valor militare.
Nonostante vari processi i parenti delle vittime non ebbero mal giustizia.
Anche grazie al loro sacrificio, ci venne affidata un’Italia libera, pacifica e democratica. Sonia Resido

Come già scritto, lO  SI TROVA superamdo la Porta alle Grazie  o giungendo  alla fine dela Vale dei Martiri o o giungendo  alla fine dela Viale dei Martiri

LA LAPIDE  DEL MONUMENTO

IN PIETRA LOCALE , DIMENSIONI 300 CM X110

LA SUA STORIA

A CURA DI GIAMBATTISTA VINCO da SESSO

Nel febbraio del 1957 si formò in Bassano un comitato composto di ex partigiani e presieduto dal sindaco Quirino Borin, allo scopo di erigere una lapide che ricordasse la motivazione della medaglia d’oro conferita alla città e al circondario bassanese per i sacrifici compiuti e i meriti acquisiti nella Resistenza.

Dopo un dibattito il comitato decise che si dovevano collocare due lapidi: una per la motivazione della
medaglia d’oro; I’altra per la commemorazione dei partigiani impiccati o fucilati durante il rastrellamento del Grappa avvenuto dal 21 al 26 settembre 1944, giormo in
cui dodicimila nazifascismi, ben armati ed equipaggiati, annientarono le formazioni di milleduecento partigiani, scarsamente armati e appostati sul massiccio in una
posizione strategica che alla fine si rivelò indifendibile.

La prima lapide fu apposta nella fiancata settentrionale di San Francesco; la seconda venne murata nella parete
occidentale della torre presso la Porta della Grazie. Quest’ultima che reca incisi i nomi delle vittime e il modo della loro morte, se impiccate o fucilate, acquista un
valore di monumento celebrativo per tributare “ONORE E GLORIA AI CADUTI PER LA LIBERTÀ”, citando le parole che leggiamo incise, particolarmente significativo perché ubicato a ‘guardare’ gli alberi, diventati il patibolo, nel viale che per questo venne intitolato ai Martiri.

I viali dove avvennero le impiccagioni furono tre: viale dei Martiri (allora XX settembre), viale Venezia, strada per San Vito. “Fra le tre vie è senz’altro il viale dei Martiri che funge ad essere riconosciuto come vero e proprio luogo di memoria”.

I cadaveri dei trentuno impiccati, gettati in una fossa
comune nel cimitero di Santa Croce, vennero riesumati il 28 novembre 1945. Dopo il riconoscimento, furono provvisoriamente collocati nel Tempio Ossario.

Il 29 settembre 1946, con solennità, vennero tumulati nella tomba monumentale dei Caduti per la Libertà in Santa Croce.

Commovente fu la cerimonia svoltasi la mattina della domenica 29 settembre 1957. Un corteo formato da autorità, congiunti delle vittime, rappresentanze combattentistiche e d’armi, cittadini si recò, quasi in pellegrinaggio, davanti alla Torre delle
Grazie, dove il sindaco Borin scopri la lapide, mentre i gonfaloni di Asiago, Cittadella, Feltre decorati di medaglie d’oro e quelli dei comuni del circondario si inchinarono per rendere omaggio ai caduti commemorati dalla lapide.
(da “Lapide monumento ai Caduti del rasrellamento del  Grappa nel settemgre 1944″ del Notiziario dell’Associane Amici dei Musei e dei Monumenti  di Bassano del Grappa, dicembre 2007”.

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pubblicata il 9 febbraio 2024

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