CAROTTI ROMANO – NATO A CIVITA CASTELLANA (VITERBO) IL 21 AGOSTO 1926 – MUORE A VICENZA IL 18 GENNAIO 1972 – 01

CAROTTI  ROMANO

UN ARTISTA ILLUMINATO

NOTE BIOGRAFICHE E ARTISTICHE

a cura di Vasco Bordignn

1926 – Nasce il 21 aprile a Civita Castellana (Viterbo) da Vigilio e da Antonietta Cartigni; il padre è ceramista ed è stato anche direttore della locale Scuola d’Arte, la madre è originaria di Castello di Godego, vicino a Castelfranco Veneto (Treviso),

1938 – Si trasferisce con la madre e la sorella Donella a Castello di Godego dove riprende gli studi.

1943, Venezia , a destra

1940-44 – Frequenta l’ambiente veneziano deli’istituto d’Arte ai Carmini del’Accademia di Belle Arti;sono gli anni tragici della guerra che a Venezia vedono la presenza rinnovatrice di Arturo Martini e dei più giovani Mario Deluigi, Alberto Viani e Carlo Scarpa. Carotti è tra gli allievi prediletti di Giuseppe De Logu che è docente di storia dell’arte. L’Accadermia e la Scuola d’Arte sono frequentate in quegli anni da altri bassanesi-novesi: Danilo Andreose, Bruno Breggion, Pompeo Pianezzola.

Romano Carotti al lavoroRomano Carotti a 19 anni

Guglielmo Barettoni

1944-45 – Si trasferisce a Nove (Vicenza) e lavora come modellatore presso la manifattura di ceramiche dell’ing. Guglielmo Barettoni, al posto di Pompeo Pianezzola, chiamato alle armi. Qui, alla Barettoni, modella anche opere in proprio, appassionandosi in modo definitivo al medium della creta. A Nove sono attivi Giovanni Petucco, importante scultore in ceramica e pittore, e, dal 1942, Andrea Parini, ceramista di Caltagirone che insegna, come Petucco, alla Scuola d’arte, portando nelle ceramiche novesi un gusto “pittoresco” e strapaesano nuovo per l’ambiente locale. Una nuova generazione di giovani artisti formatisi all’Accademia: Pompeo Pianezzola, Alessio Tasca, Cesare Sartori. A Nove conosce Dina Zanolli,figlia di Sebastiano, noto ceramista.

Romano Carotti con sua madre a Bassano del Grappa, anni ’40

1946-47 – Apre un laboratorio a Cartigliano, nei pressi di Nove, assieme a Bruno Breggion, il pittore e ceramista bassanese conosciuto durante la permanenza a Venezia e formatosi alla Scuola d’Arte dei Carmini ; assieme avviano una produzione commerciale di ceramiche tradizionali. Stringe amicizia con Federico Bonaldi e con altri giovani artisti bassanesi che daranno vita al Circolo Artistico Bassanese, il CAB.

CAB  = CENTRO ARTISTICO BASSANESE
1949 – Sposa Dina Zanolli e va ad abitare a Bassano del Grappa; dal matrimonio nascono Rosanna e Adriana. Trasferisce a Bassano il laboratorio gestito con Breggion e fonda il gruppo culturale “Prisma” (ascolti di musica classica, lettura di poesie, piccole mostre) in collaborazione con Liliana Marchi, Roberto Pedrazza e Popi Corona che sarà tra i pochi suoi mecenati”. Si iscrive al PCI, sezione di Bassano, dove diventa negli anni successivi uno dei principali punti di riferimento.
1951 – Espone alla “Mostra dell’arte contro la guerra” nella Sala Esperia di Bassano del Grappa con Breggion, Corona, Pavan e Schirato (nel comitato della mostra figurano Neri Pozza e Francesco Bonfanti, Aldo Bergonzoni, Arpalice Cunian Pertile, Ettore Gallo, Diaz Bianchi, Antonio Zuccato, Gian Maria Sitta).
1952 – Partecipa alla I Mostra della Ceramica d’Arte Italiana a Messina con otto opere tra cui: Amanti, L’automobile Made in usato; in questa occasione gli viene assegnato un premio di 20.000 lire.
1954 – Partecipa alla Biennale, Padiglione “Venezia delle arti decorative” con una ceramica a terzo fuoco, Circo paesano; nella stessa occasione sono presenti molti ceramisti vicentini e veneti: Andreose, Plenezzola, Barettoni, Cecchetto, Tasca, De Maria, Dinale, TosinI, Petucco, Parini, Sbisà, Sartori, Lucetto. Ottiene il III Premio ex-aequo  con Cipolla e Toffarello al Primo Concorso Nazionale della Ceramica di Sesto Fiorentino.
1955 – La passione politica si concretizza in una scelta di vita; si trasferisce a Vicenza, dove risiederà stabilmente, per ricoprire, fino al 1963, vari incarichi sindacali nella CGIL per il settore tessile. La permanenza a Vicenza non interrompe però i legami con l’ambien e bassanese, in particolare con Toni Grigoletto e con Federico Bonaldi; presso quest’ultimo continuerà a recarsi per modellare e cuocere ceramiche anche negli anni seguenti. Al ll Concorso Nazionale della Ceramica di Sesto Fiorentino è premiato per il complesso delle opere presentate, tra cui Gli arricchiti.
1957 – Il Circolo Artistico Bassanese gli allestisce una mostra personale, con disegni e ceramiche, al Pick Bar di Bassano del Grappa; l’esposizione ha notevole successo e riceve l’apprezzamento critico di Licisco Magagnato, sempre interessato alle vicende della ceramica storica e di quella contemporanea. In questi anni Carotti pubblica una serie di vignette satiriche sulle pagine de “L’amico del popolo”, settimanale del PCl vicentino.
1960-61 – A Gualdo Tadino alla Mostra Internazionale di Ceramica è premiato con Gian Burrasca. Realizza una grande ciotola per la sala riunioni della Camera di Commercio di Belluno allestita da Mario De Donà.
1963 – Le Grafiche Tassotti pubblicano  per conto della “Manifattura Erma” di Toni Grigoletto il volume: Romano Carotti, Poesie, con disegni di Tono Zancanaro e dell’autore. D’estate è ospite in Cadore con la famiglia D’Alema e altri dirigenti politici e sindacali, dell’industriale veneto Alessandro Vittadello.
BASSANO DEL GRAPPA, 05-12-1963
1964 –  In gennaio ha una personale al Pick-Bar di Bassano del Grappa presentato da Salvatore Fazia.
Partecipa alla esposizione di ceramiche a Gualdo Tadino (Umbria).
1965-1970 – É chiamato a ricopre l’incarico di segretario della Federazione del PCI  di Vicenza. Si prodiga per organizzare gli aiuti alle popolazioni colpite dall’alluvione del 1966 nella Valbrenta. Nel 1969 entra a far parte del Comitato Centrale del PCI. Nonostante i gravosi impegni politici continua a disegnare, dipingere e modellare pezzi unici in ceramica.
1964 – In gennaio ha una personale al Pick-Bar di Bassano del Grappa presentato da Salvatore Fazia. Partecipa alla esposizione di ceramiche a Gualdo Tadino (Umbria).
1965-1970 – É chiamato a ricoprire l’incarico di segretario della Federazione delPCI di Vicenza. Si prodiga per organizzare gli aiuti alle popolazioni colpite dall’alluvione del 1966 nella Valbrenta. Nel 1969 entra a far parte del Comitato Centrale del PCI. Nonostante i gravosi impegni politici continua a disegnare, dipingere e modellare pezzi unici in ceramica.
la grande alluvione della Vlsugana e di Bassano (1969, 1 novembre)
1972 – Muore il 18 gennaio a Vicenza, dopo una lunga malattia.
Funerale a VICENZA,  PIAZZA MATTEOTTI – il feretro venne accompagnato da una  folla immensa
1987 – Dina Zanolli Carotti e le figlie Rosanna e Adriana donano al Museo della Ceramica di Nove il gruppo “Gli arricchiti”.
1991 – Si costituisce a Bassano del Grappa il Centro di iniziativa politico-culturale “Romano Carotti”.
1992- Si tiene a Bassano del Grappa un Convegno di studi in memoria di Carotti organizzato dal Centro
di iniziativa politico-cultura.
Idee, progetti, tesimonianze . Atti del convegno di studi in memoria di Romano Carotti. Bassano del Grappa ,  25 gennaio 1992 – Centro di inizativa politico-culturale “Romano Carotti” Bassanodel Grappa.
Gli Atti del convegno, ldee Progetti Testimonianze, stampati a Nove presso le Arti Grafiche Novesi nel 1993, sono a cura di Adriano Zanolla e Lucio Perini
Sul versante artistico della poliedrica personalità si sono soffermati nei loro interventi Ninetta Zandigiacomi, Neno Coldagelli e Tranquillo Bertamini; la scheda biografica è stata redatta da Adriano Zanolla.

1993 – Mostra a NOVE

Romano Carotti  – Terrecotte Cinesi – Museo Civico Ceramico di Nove- 2003 – Tale mostra – già presentata alla Biennale di Venezia nel 1996 – venne ripresentta per la bellezza e la genialità  di questo grande artista.
 La CGILregionale dedica a Carotti una sala della sede di Mestre.
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fonte: ii testo “Romano Carotti”, Antigua Edizioni, 2003
Ringrazio Adriana Carotti per la sua preziosa collaborazione

== continua==

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